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IL SUCCESSO DIPLOMATICO DEL BULLO TRUMP: HA RIUNITO IL “SUD GLOBALE” – AL VERTICE “SCO” DI TIANJIN SI CONSOLIDA IL FRONTE ANTI-OCCIDENTALE E ANTI-AMERICANO. E IL RUOLO DELL’INDIA PUÒ CAMBIRE GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI – L’AMBASCIATORE STEFANINI: “DA TEMPO I BRICS CERCANO DI ESSERE IL CONTRALTARE AL G7 DELL'OCCIDENTE. OPERAZIONE FINORA VELLEITARIA: NON BASTA LA SOMMA DEI PIL. ADESSO LA SFIDA VA PRESA SUL SERIO PER TRE CONVERGENTI FATTORI: L'INDIA SI AVVICINA ALLA CINA; LA RUSSIA NON SI STACCA DALLA CINA; AMERICA E EUROPA SI ALLONTANANO” – “IL RIAVVICINAMENTO TRA INDIA E CINA È STATO FAVORITO DAI DAZI AMERICANI DEL 50% SU NUOVA DELHI E DALLA VANITÀ DEL PRESIDENTE AMERICANO…”

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Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “la Stampa”

 

vladimir putin narendra modi xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization

Henry (Kissinger) e Zbig (Brzezinski) si rivoltano nella tomba. A Tianjin, sotto le bandiere della Shangai Cooperation Organisation (Sco) si consolida un fronte anti-occidentale e anti-americano; mentre l'Occidente si divide e gli Stati Uniti si isolano in una fortezza protezionistica. Sul palcoscenico euroasiatico dell'Sco si affacciano infatti i Brics.

 

A Tianjin c'è lo zoccolo duro dei Brics storici, Russia, Cina e India, più tre di recente adesione, Iran, Egitto e Indonesia. Da tempo i Brics cercano di essere il contraltare del "Sud globale" al G7 dell'Occidente. Operazione finora velleitaria: non basta la somma dei Pil e serve coesione.

 

NARENDRA MODI E DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - FOTO LAPRESSE

Ma i tempi cambiano e adesso la sfida va presa sul serio. Per tre convergenti fattori: l'India si avvicina alla Cina; la Russia non si stacca dalla Cina; America e Europa si allontanano.

 

Di tutti e tre Xi Jinping e Vladimir Putin ringraziano Donald Trump. Il vertice Sco, pur non tradendo le radici euro-asiatiche dell'organizzazione, è una prova generale di coesione e di confronto con l'Occidente e, soprattutto, con l'America di Donald Trump, il quale ha sempre guardato al Sud globale con sufficienza.

 

vladimir putin narendra modi vertice sco, shanghai cooperation organization

Ora Xi Jinping, affiancato da Vladimir Putin, Narendra Modi e vari altri, lo ricambia con un «possiamo fare a meno dell'America». A Tianjin, tra membri (dieci) e osservatori dell'Sco sono presenti una ventina di Paesi asiatici o euro-asiatici, eterogenei in interessi e politiche estere. In un arco che va dal Belarus alle Maldive c'è poco in comune.

 

 Il collante è però duplice: in negativo, il contrapporsi alle regole e all'ordine dell'Occidente; in positivo, il tentativo di stringere le fila superando almeno alcune delle faglie che attraversano il blocco asiatico, come evidenzia il riavvicinamento fra India e Cina.

 

STEFANO STEFANINI

Su entrambi i versanti, l'accresciuta coesione nell'ambito dell'Sco trova un forse involontario, ma potente, alleato in Donald Trump.

Alleati, innanzitutto, nell'attacco al vecchio ordine mondiale, emerso nel dopoguerra, rafforzato dopo la fine della guerra fredda, di ispirazione americana, l'ordine di Bretton Woods, dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), della Nato, del G7 e dell'Ue.

 

Xi Jinping si pone alla testa di un Sud globale (più Russia con metodi più approssimativi) che lo vuole riscrivere; Trump non solo non lo difende ma lo piccona – da Washington si leva un coro inneggiante al nuovo ordine fondato sui dazi. Secondo, sta spaccando l'Occidente, scavando un fossato atlantico con l'Europa, in rottura con i due grandi vicini, Canada e Messico, aprendo controversie con Corea del Sud e Giappone.

 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

Il G7 è di fatto paralizzato – chi l'ha più sentito dopo il mezzo vertice di Kananaskis? Ancora un anno fa erano i Brics ad essere divisi. Lo sono ancora ma ora l'Occidente gli fa compagnia. E, sempre grazie a Trump, lo sono meno.

 

Il caso più vistoso è evidentemente il riavvicinamento tra India e Cina, favorito dai dazi americani del 50% su Nuova Delhi e dalla vanità del Presidente americano che non si è sentito riconoscere da Narendra Modi il merito di aver posto fine alla guerra tra India e Pakistan. Niente Nobel per la pace? Ma non è l'unico.

 

Trump ha aperto un contenzioso con gli altri due grandi Brics non euro-asiatici, assenti a Tianjin: col Brasile per solidarietà con l'anima gemella Jair Bolsonaro, sotto processo – una lezione di democrazia del Brasile agli Stati Uniti, secondo l'Economist; col Sudafrica, attaccando Cyril Ramaphosa su inesistenti epurazioni degli agricoltori bianchi in Sudafrica.

 

vladimir putin, narendra modi e xi jinping al vertice sco di tinjian

Col risultato di gettare i Brics, e il Sud globale, nelle accoglienti braccia di Xi. E di Putin. Il presidente russo è stato il terzo grande protagonista – senza far torto ad altri leader comprimari importanti, per atto di presenza e per le tessiture bilaterali, come l'iraniano Masoud Pezeshkian, il pakistano Shehbaz Sharif, il kazako Kassym-Jomart Tokayev, il turco Recep Tayyip Erdogan, onnipresente.

 

In un paio di settimane è passato dal tappeto rosso di Anchorage a quello di Tianjin, accolto con uguale effusione da Donald e da Xi. Dopo aver incassato la riabilitazione americana in Alaska, cementa il rapporto con la Cina che gli è indispensabile per continuare la guerra in Ucraina.

 

DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA MOSTRA LA SUA FOTO CON VLADIMIR PUTIN - FOTO LAPRESSE

Il ritrovato dialogo con Washington non sembra aver minimamente scalfito «l'amicizia senza limiti» tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Mentre l'Sco è un'organizzazione regionale vagamente di sicurezza che non va oltre un po' di contro-terrorismo, la dimensione militare delle relazioni russo-cinesi è in bell'evidenza oggi alla parata militare di Pechino.

 

[…]

 

Il riequilibrio internazionale fra Occidente atlantico e potenze emergenti nell'Indo-Pacifico, e altrove, era un processo inevitabile, e reso necessario da demografia, economia e sfide globali, come i cambiamenti climatici. Errori americani (leggi Iraq) ed europei (leggi Brexit e gli eccessi regolamentari di Bruxelles), hanno indebolito l'Occidente democratico a favore delle autocrazie euro-asiatiche.

 

vladimir putin narendra modi xi jinping

Ma la tenuta, anche valoriale, dell'Occidente poteva, e può, essere assicurata con una strategia di alleanze, partnership ed equilibrio di potenze.

 

Nei confronti della Russia si chiama Nato; della Cina la rete cooperativa tessuta pazientemente da Washington faceva perno sull'India. Kissinger e Brzezinski, maestri nel pilotare la politica estera americana, attraverso alleanze con gli amici e deterrenza degli avversari, non crederebbero ai loro occhi vedendo un'America che divide i primi, alienandoli, coalizza i secondi e corteggia gli autocrati. Per un piatto di lenticchie in dazi?

vladimir putin narendra modi xi jinping narendra modi e vladimir putin al vertice sco di tinjian NARENDRA MODI E DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCAvladimir putin narendra modi xi jinping