DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
alfio marchini intervistato da antonello caporale
Marco Cremonesi e Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Una delle poche certezze, è il nome di chi è uscito dalla rosa dei papabili candidati. Giorgia Meloni ha annunciato la prossima maternità, e dunque è assai difficile che possa battersi in una campagna elettorale durissima in piena gravidanza e magari di iniziare un mandato da sindaco di Roma con un bimbo appena nato. Anche se, dice Ignazio La Russa, «Giorgia in caso di necessità non ha escluso la propria disponibilità. Ma certo, la cosa è diventata assai più difficile».
Metti una sera a cena Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I leader del centrodestra rinato lo scorso novembre a Bologna si danno appuntamento in un ristorante milanese, ma la cena inizia tardi: prima c’è il derby, e chissà se è stata contenta la leader dei Fratelli d’Italia di attendere dopo le 23 per Milan-Inter.
Se Meloni è di fatto uscita dalla rosa, chi ci rimane — almeno prima che il summit incominci — è Stefano Parisi per Milano. Ex direttore generale del Comune di Milano (fu il predecessore del candidato alle primarie del centrosinistra, Beppe Sala), secondo fonti forziste non avrebbe escluso la possibilità. Il problema è che la sua società di Pay per view, Chili, è nata soltanto nel 2012 e ha bisogno di tutte le attenzioni di chi l’ha creata. E dunque, l’imprenditore avrebbe rappresentato questo problema a Silvio Berlusconi. Il quale avrebbe sollecitato Bruno Ermolli a trovare una possibile soluzione.
Gli altri nomi ufficialmente sul tavolo per Milano sono quelli del direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ma anche quello di Daniela Santanché. La sanguigna deputata sarebbe stata a sua volta sottoposta a sondaggio con risultati, pare, buoni. Ma condivide lo stesso problema del compagno: sarebbe troppo spostata a destra. E in ogni caso fa sapere di «non avere alcuna intenzione di correre».
Per Roma allo stato restano due nomi: Guido Bertolaso, che Berlusconi ancora sostiene, la Lega assai meno, e quello di Alfio Marchini. La novità delle ultime ore pare essere l’ammorbidimento del no tranchant di Meloni nei suoi confronti: se l’imprenditore romano facesse una chiara scelta di campo di centrodestra, se «si aprisse» e chiedesse il sostegno, il discorso potrebbe riprendere su altre basi.
Anche senza le primarie che comunque continuano a non dispiacere ai Fratelli d’Italia e all’area di Forza Italia che fa capo a Giovanni Toti. A Napoli non ci sono dubbi sull’imprenditore Gianni Lettieri. A Bologna, tramontata l’ipotesi Sgarbi, si rafforza la leghista Lucia Borgonzoni, a Torino regge Osvaldo Napoli.
GIANNI LETTIERI GNAM GNAM osvaldo napoli
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