GRILLI O CANI? - IL DISSIDENTE DEL M5S GIOVANNI FAVIA PUNZECCHIA GRILLO - “IL MOVIMENTO NON DEVE RICALCARE I VIZI DEI VECCHI PARTITI. LA FEDELTÀ CIECA VERSO LE PERSONE È PROPRIA SOLO DEI CANI” - “HA UN'IDEA DI GARANTE UN PO' INVASIVA, UN GARANTE CHE NON SOLO FA RISPETTARE LE REGOLE, MA LE STABILISCE E DECIDE COME SI APPLICANO” - “È SBAGLIATO CRITICARE UN PROPRIO CONSIGLIERE ATTRAVERSO IL BLOG. BASTEREBBE ALZARE UN TELEFONO”...

Emanuele Buzzi per "Corriere.it"

«Abbiamo bisogno tutti di un bagno d'umiltà».

Perché?
«Il voto ti può far sentire imbattibile, facendo venir meno il tuo senso critico».

Giovanni Favia, consigliere regionale dell'Emilia Romagna, grillino dagli albori dei Cinque Stelle, indicato come «dissidente» per eccellenza dopo il fuorionda in cui criticava Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, lo ripete come un mantra: «Dobbiamo essere uniti».

Ora però imperversa la polemica sul caso Salsi...
«Polemica esagerata. Ma è sbagliato confrontarsi con un proprio consigliere per criticarlo attraverso il blog: così mettiamo benzina nei serbatoi di chi ci vuole male. A volte basterebbe alzare un telefono e chiarirsi: ci vuole senso di responsabilità».

Per il Pd bolognese un voto sulle dimissioni del consigliere con vittoria della Salsi provocherebbe la fine di Grillo. Cosa ne pensa?
«Non la penso come il Pd, ma sono certo che Federica non verrà fatta dimissionare dalla base. Sanno che persona è».

C'è chi dice che sia lei a manipolare e guidare Federica Salsi.
«È ridicolo: è tanto se la sento una volta al mese. Di sciocchezze ne ho sentite tante, come quelle che davano per certo un mio cambio di partito. Invece sono qui e continuo a lavorare per il nostro gruppo».

Voi grillini emiliani eravate visti come un modello, ora siete sul banco degli imputati come quelli che vogliono spaccare il movimento.
«È una montatura. Per anni siamo stati la parte migliore del M5S, ne abbiamo anticipato i successi e ora ne anticipiamo i problemi. Ma è meglio affrontarli adesso i problemi prima che li abbia tutta Italia: è normale che ci siano, non dobbiamo scandalizzarci né puntare il dito contro Grillo, Casaleggio o noi consiglieri, ma ritrovare fiducia e collaborazione».

Lei ha criticato su Facebook anche il fideismo presente tra gli attivisti: è il vostro tallone d'Achille?
«Il movimento non deve ricalcare i vizi dei vecchi partiti. La fedeltà dovrebbe sparire, ci dovrebbe essere invece lealtà. Si è fedeli tra coniugi o a delle idee. La fedeltà cieca verso le persone è propria solo dei cani».

Grillo ha postato sul blog regole inviolabili e ha attaccato i media: sul Web c'è chi parla di «editto».
«Ha ribadito cose già dette».

E il divieto sui talk show?
«Grillo ha un'idea di garante un po' invasiva, un garante che non solo fa rispettare le regole, ma le stabilisce e decide come si applicano».

Andrebbe in tv nonostante il divieto?
«Non è un problema di divieti, ma di opportunità. Valuterò con la base di volta in volta. Di norma rifiuto perché i temi non sono congrui alle mie competenze regionali».

La convincono le regole per le candidature al Parlamento?
«La scelta sulle regole per le candidature per le politiche è al momento la migliore che si potesse fare. La discussione andava intrapresa un anno fa, coinvolgendo la base».

Ma c'è un difetto?
«No, tranne il fatto che tagliano fuori molti attivisti potenziali candidati che si sono avvicinati da poco a noi. E forse c'è anche il rischio che alcuni territori su cui non avevamo messo radici siano un po' scoperti».

Lei però è fuori dalle liste ...
«Non sono un tossicodipendente della politica, mi interessa il movimento: lavorerò dietro le quinte per aiutare i nostri candidati. Non guardo al bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, guardo alla meta».

E quale sarebbe la meta?
«Fare entrare il nostro Dna in Parlamento».

Intanto ci sono stati dei problemi per raccogliere le candidature.
«Stiamo sperimentando una strada nuova. Dovrebbe chiedere ai delegati di lista».

Nonostante la sua militanza, lei non è nemmeno tra questi.
«Questioni secondarie. Era prevedibile. So di non essere apprezzato da Casaleggio: non mi stupisco».

Se cadesse la giunta emiliana lei avrà terminato i due mandati, limite per fare politica tra i grillini...
«Dovesse cadere la giunta penserei a come far trionfare alle regionali il Movimento 5 Stelle».

 

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