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1. M5S: PIZZAROTTI A GRILLO, C'È CHI VERSA FIUMI DI BILE
Da ‘ansa.it’
"Da due anni in prima fila per la mia splendida città. Un lavoro che non concede più vita privata, amici e notti serene. Lo si fa per qualcosa di molto più grande. Alcuni versano fiumi di bile e cattiverie. Io la rivoluzione la faccio col sorriso".
E' la replica, affidata a facebook, del sindaco di Parma Federico Pizzarotti a Beppe Grillo che lo attacca dal blog.
FEDERICO PIZZAROTTI CON LA MOGLIE CINZIA
Sul sito il post "Le mancate promesse di Pizzarotti" è stato firmato dal consigliere comunale cinquestelle a Bologna Max Bugani ed è stato messo online alle 23:33 di ieri sera, dopo l'intervento dello stesso Pizzarotti in tv ad "Otto e mezzo". "Non mi piace chi fa il furbo e soprattutto non mi piace chi fa il furbo nel M5S", ha scritto Bugani.
"Chiedevo a Pizzarotti di fare chiarezza. Lui ha reagito in un modo che chiarezza non fa. Però non c'era nessun discorso di espulsione", ha poi specificato Bugani a Sky. "Si parla di dialettica costruttiva. Nel momento in cui viene fatta a chi ha posizioni ostili nei confronti di Grillo si parla d'altro. Se Pizzarotti ci dice con chiarezza che non ha nulla a che fare con questi fuoriusciti che stanno provando a costruire qualcosa d'altro... La Gruber gli ha fatto una domanda diretta, lui ha sviato. Questo crea un problema interno".
2. STELLE, NOTTE DA COLTELLI E APPARE L’EMAIL DEI VELENI
Luca De Carolis per “Il Fatto Quotidiano”
Il leader è contento, scherza, rialza perfino i toni: “Renzie dimettiti”. E Federico Pizzarotti assicura: “Non verrò espulso, io e Grillo ci siamo chiariti”. Ma nella pancia del Movimento Cinque Stelle c’è un groviglio di tensioni e nuvoloni neri. Perché la notte di lunedì, in cui si sarebbe potuto sorridere per la presa di Livorno e le vittorie a Civitavecchia e Bagheria, è stata una nottata da streghe.
PIZZAROTTI IN COLLEGAMENTO CON MATRIX DI ALESSIO VINCI
Quella dell’assemblea congiunta, in cui dissidenti e ortodossi inquieti hanno rovesciato critiche sui responsabili della comunicazione e perfino su Casaleggio, a cui imputano errori e metodi da autocrate. A complicare il quadro, una email che circola nel Movimento, partita dallo staff di un deputato ortodosso durante le Europee.
Un prontuario per i meet up con i consigli su chi e perché votare nella lista dell’M5S nel Nord Est. Ricco di giudizi pesanti su alcuni candidati. L’attualità, quella di ieri, parla anche di un Grillo che sprizza soddisfazione. Sul blog pubblica “Voi che avete perso Livorno”, parodia della canzone di Paolo Conte Genova per noi. “Con quella faccia un po’ così quell’espressione un po’ così che avete voi che avete perso a Livorno” si scherza nel testo. Molto meno scherzosa l’etichetta di regista del giorno affibbiata a Paolo Virzì, reo di aver definito “imbarazzante” il neo sindaco livornese Nogarin. Virzì rincarerà la dose:
“Quello di Grillo è un nazismo light”. Nel pomeriggio sul blog del fondatore compare un grande classico, Renziedimettiti. Il post, a firma del deputato Riccardo Fraccaro, ricorda la promessa del premier: “Il primo voto sulla riforma del Senato entro il 10 giugno, oppure vado a casa”. E allora Fraccaro infierisce: “Visto che la controriforma di palazzo Madama non è stata neppure avviata, Renzi deve fare subito le valigie”. Il Grillo di giornata è soprattutto questo. Ma a pesare sui Cinque Stelle è il lunedì dell’assemblea.
Infuocata, innanzitutto sul fronte comunicazione. Dissidenti (e non) invocavano una rivoluzionenellecariche:maiarrivata.E così nel fuoco incrociato della congiunta finiscono Rocco Casa-lino, promosso a responsabile comunicazione in Senato, e Claudio Messora, nuovo capo a Bruxelles. Le bordate arrivano dai dissidenti, ma anche da ortodossi, come l’ex capogruppo alla Camera Alessio Villarosa e la senatrice Paola Taverna. Secondo voci rimbalzate sulle agenzie, è lei ad accusare Messora di “misoginia”.
A Casalino invece rimproverano di essere “piovuto dall’alto”. Da qui il passo verso Casaleggio è breve. I critici gli imputano le scelte sbagliate. “Gli avevamo chiesto dei segnali, non ci ha dato ascolto” attacca un dissidente. Si chiedono spiegazioni sul figlio Davide: “Perché ha tutto questo spazio?”. E si parla del blog: “Vogliamo che i post vengano concordati prima. E certe cose sono inguardabili”. Più d’uno chiede la certificazione della consultazione web di giovedì sull’alleanza o meno con Farage. Riaffiorano mal di pancia per i “toni sbagliati” di Grillo.
“Abbiamo perso tre milioni di voti” sibila il deputato toscano Massimo Artini. E proprio Artini pare il nome su cui dissidenti e altri deputati sparsi puntano come nuovo vice-capogruppo, o meglio futuro capogruppo alla Camera (il vice eletto tra qualche giorno diventerà capo dal 1° settembre). Il voto è previsto per i primi di luglio. E sarà una partita delicatissima.
Un dissidente sostiene: “Se da qui a qualche settimana non arrivano cambiamenti, potrebbe succedere qualsiasi cosa. Compreso uno strappo”. A margine, veleni sparsi. Come una email, inviata il 22 maggio a meet up del nord per indirizzargli nella scelta dei candidati M5S da votare. La lettera sarebbe stata stampata due sere fa, nella riunione di un meet up veneto.
Al Fatto, il neo eurodeputato Marco Zullo (è subentrato ieri a Giulia Gibertoni grazie al riconteggio dei voti) racconta: “Mi hanno girato questa mail pochi giorni fa. Nel testo vengo descritto in modo diffamatorio, e questo mi ha molto amareggiato. Verificherò, ma sono convinto che, come sempre, il Movimento saprà fare pulizia”.
In serata, il sindaco di Parma Pizzarotti è ospite a Otto e Mezzo:“Non penso che sarò espulso, la nostra amministrazione è in linea con il M5S, sono i media che cercano di montare un caso: io e Beppe ci siamo parlati e gli obiettivi sono più importanti dei battibecchi”. E gli scissionisti di Amici di Beppe Grillo a Parma? “Finora sono rimasti anonimi. Chi c’è dietro? Dietro molte associazioni critiche verso il Comune c’è il Pd...”.
Twitter @lucadecarolis
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