GRILLO BOMBASTICO - LE BOMBE A EQUITALIA? PER IL COMICO GENOVESE BISOGNA CAPIRE OLTRE CHE CONDANNARE - LA DERIVA BOMBAROLA DEL LEADER DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE FA INCAZZARE BEFERA E ANCHE LA PIDDINA SERRACCHIANI - BEPPE APPREZZA ANCHE IL CARTELLO “VIETATO L´INGRESSO AI POLITICI”, VA BENE CONTESTARE LA CASTA, MA DI “VERBOTEN” IN “VERBOTEN” SI SA DOVE SI FA A FINIRE…

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1 - CAPIRE LE RAGIONI OLTRE CHE CONDANNARE»
GRILLO E «I BOTTI DI FINE ANNO» SU EQUITALIA
Fabio Savelli per Corriere.it

«Capire le ragioni, oltre che condannare la violenza». Così Beppe Grillo interviene sulla questione Equitalia e suscita un vespaio di polemiche. La strategia della tensione e l'intellettuale che se ne fa portavoce? Gli echi di un periodo storico mai andato in soffitta? Il tentativo di sponda al malcontento diffuso nel Paese anche in chiave elettorale, con il Movimento Cinque Stelle (di cui è il fondatore e l'anima irrinunciabile) dato in ascesa nei sondaggi? L'elenco di atti intimidatori nei confronti del fisco oppressivo, cui gli uffici Equitalia ne sono la rappresentazione simbolica più evidente, comincia a essere lungo quanto preoccupante.

E Beppe Grillo - dalle colonne del suo blog - sembra voler interpretare gli umori della "base", stanca di doversi confrontare con un fisco famelico. Atterrita da decreti d'ingiunzione che poco lasciano al caso, con uno scadenzario prestabilito fissato dall'amministrazione centrale dello Stato e il rischio di dover pagare interessi di mora salati se non ci si mette in regola immediatamente. Il 2012 è iniziato, come si è concluso il 2011: ancora attentati dimostrativi contro due sedi Equitalia, per un fenomeno che ora pare persino giovarsi dell'effetto emulativo. «Monti riveda immediatamente il funzionamento di Equitalia, se non ci riesce la chiuda. Nessuno ne sentirà la mancanza», scrive senza termini il blogger genovese.

L'INDIGNAZIONE DI BEFERA - Dal canto suo Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, apostrofa come "imbecilli" coloro i quali hanno deciso di cavalcare questa inusuale - almeno nel modus operandi - levata di scudi contro il potere coercitivo-fiscale dello Stato, esercitato evidentemente da Equitalia: «Spero che i cittadini italiani che sempre nei momenti di emergenza sono stati solidali e coesi capiscano che è importante pagare le imposte e che gli imbecilli che mettono le bombe la smettano». «Colpire i funzionari non ha senso logico», ha poi rincarato, non senza aver fatto trasparire un evidente moto d'indignazione.

LA REAZIONE DEL PD - E le affermazioni di Grillo suscitano anche la riprovazione di un autorevole esponente del Pd e parlamentare europea come Debora Serracchiani: «È estremamente pericoloso associare gli attentati alle sedi di Equitalia a un giudizio di disumanità nei confronti del sistema esattoriale», dice la consigliera europea.

Secondo la Serracchiani «c'è sicuramente più di una riflessione da fare su Equitalia, ad esempio sui tassi di interesse raggiunti dalle cartelle esattoriali, sulla messa all'asta delle prime case o sull'impossibilità per le imprese di compensare debiti e crediti con lo Stato. Ma da qui ad accreditare in modo strisciante il concetto che gli attentati dinamitardi sono un fenomeno» da capire - sottolinea - corre la stessa distanza che c'è tra la protesta civile e il lancio delle molotov».

2 - POLITICI VERBOTEN
Alessandra Longo per "la Repubblica"

Al comico Beppe Grillo piace l´idea di un «negoziante di Varese» che, fuori dal suo negozio, ha appeso un cartello con su scritto "Vietato l´ingresso ai politici". Nel primo giorno dell´anno nuovo, il fondatore del «Movimento Cinque Stelle» descrive con entusiasmo l´iniziativa del commerciante anti-casta e invita a «isolare socialmente» la «gentaglia» che da decenni amministra il Paese e «lo ha distrutto».

Grillo metterebbe cartelli "verboten" dappertutto: «L´azione va replicata nei negozi di tutta Italia - scrive sul suo blog - nei taxi, nei cinema, in qualunque esercizio pubblico...». Che la partitocrazia abbia prodotto guasti nessuno lo nega ma a noi questi cartelli generici non piacciono per niente. Ce ne furono di simili tanti anni fa.

 

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