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Paolo Crecchi per “La Stampa”
Beppe Grillo non lo cita ma l’insulto è feroce, «ritardato morale», e basta a infiammare una piazza divisa tra il bisogno di politica e la voglia di spettacolo, come sempre accade quando c’è di mezzo lui.?Grillo sale sul palco da gigione qual è, intonando uno swing in dialetto, poi presenta la candidata che rappresenta il paradigma del grillismo, «Alice nel paese che non si meraviglia più».
Alice Salvatore, 32 anni, insegnante di inglese precaria proverà a conquistare la Regione Liguria e se ci riuscirà, i sondaggi non lo escludono, per Matteo Renzi sarà un contraccolpo al cuore.?Non c’è la folla delle grandi occasioni, ad ascoltare il fondatore del Movimento 5 stelle, ma il messaggio è trasmesso in streaming ed è una chiamata alle armi, i temi liguri della trasparenza, della sanità e del territorio sono comuni a tutta Italia.?
«Gli impresentabili ci sono sempre stati», e uno, «li abbiamo denunciati noi per primi ed erano venticinque parlamentari condannati in via definitiva nel 2005». Poi: «Fanno le leggi anticorruzione e scrivono che il falso in bilancio è reato se compiuto consapevolmente, è una truffa semantica, è disonestà intellettuale».?La folla non conta duemila persone ma esplode nel grido di battaglia, «o-ne-stà, o-ne-stà», ora Grillo irride il presidente del consiglio evocando «un’Italia divisa in due, metà sott’acqua e metà che sopravvive, con un ritardato morale che va in televisione e dice facciamo, risolviamo, governiamo. Non è vero, il più grande partito italiano è il partito degli ipocriti»!
Alice Salvatore è bella e giovane, accanto al fondatore, la Liguria è brutta e anziana e orfana di futuro. La metafora di un Paese dove «un terzo del lavoro serve a fare cose che vanno giù e un altro terzo a ripararle», i viadotti siciliani ma anche gli ospedali incompiuti e magari inutili, qui Grillo diventa sognatore: «L’80% della spesa delle Regioni è sulla sanità, proviamo a eliminare le cause di malattia come le centrali a carbone e la gente avrà meno bisogno della medicina».?
beppe grillo casaleggio marcia perugia assisi
Finisce con l’esortazione a liberarsi dalla «peste rossa», come i grillini hanno consentito che accadesse a Livorno, e a fidarsi di chi vuole il reddito di cittadinanza «perché è la disoccupazione che produce delinquenza». In Liguria i 5 Stelle possono vincere o contare parecchio, nelle altre regioni no, ma se vince Alice il Paese «che non si meraviglia più» tornerà a fare i conti con un movimento che Renzi, fino a qualche mese fa, sembrava avere arginato.
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