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Francesco De Dominicis per "Libero"
Beppe Grillo prova a spaventare i democratici. Con una commissione d'inchiesta per fare luce sugli scandali al Monte dei paschi di Siena. Ma sopratuttto per «avere nomi e cognomi di questo sfacelo» tra cui ovviamente, quelli dei dirigenti del Partito democratico da sempre, attraverso il comune e la provincia di Siena, vero azionista di riferimento della banca di Rocca Salimbeni. Il Movimento 5 Stelle, dunque, mantiene le promesse fatte prima del voto del 25-26 febbraio e propone un'indagine parlamentare su Mps. «Vogliamo capire le responsabilità politiche di chi ha sbagliato» dicono i parlamentari M5S.
Sotto la lente, stando alla proposta, dovrebbero finire anzitutto le ultime vicende. E cioè quelle legate ai buchi cagionati dai derivati finanziari (Santorini, Nota Italia e Alexandria) e all'acquisto a peso d'oro della banca Antonveneta. Due vicende, peraltro, oggetto della superinchiesta che la procura di Siena ha avviato a maggio dello scorso anno.
Il blitz del Movimento guidato dal comico genovese potrebbe creare frizioni fra i due principali partiti della maggioranza: il Pd (chiamato in causa direttamente) e il Pdl, che pure nei mesi scorsi, in piena campagna elettorale, aveva cavalcato le manovre dei piemme senesi per colpire l'allora rivale politico. La coabitazione al Governo, adesso, potrebbe portare il Pdl a stoppare i Cinque Stelle. I quali non si accontentano di lumi sui fatti recenti: e chiedono che l'indagine faccia luce anche sugli anni '90 «con un occhio di riguardo all'acquisizione di Banca 121».
Nelle file del Pd, Pippo Civati, che spesso ha posizioni in contrasto con la segreteria, sostiene di essere «aperto al dibattito» e Matteo Renzi accusa le autorità di vigilanza (a Siena «dormivano») ribadendo comunque che « la politica deve stare fuori delle banche». Per Francesco Boccia, invece, l'inchiesta «deve riguardare tutta la finanza cattiva e l'uso spregiudicato di titoli tossici». Come dire: non diventi un processo esclusivo al Pd.
La task force messa sul piatto da M5S dovrebbe essere composta da 20 deputati e altrettanti senatori e portare a termine il lavoro di indagine in 12 mesi. Obiettivo è ricostruire il processo di privatizzazione della banca senese e la posizione della fondazione Mps dal 1995. Restano i dubbi sulla reale possibilità che una commissione parlamentare riesca a fare chiarezza su scandali e misteri assai complessi. Iniziative simili, in passato, hanno sistematicamente fallito. Ma gli esordienti Cinque Stelle, forse, non lo ricordano.
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