DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1. E MONSIGNOR BALDA LANCIÒ L’ALLARME “LA CHAOUQUI SA TROPPI SEGRETI”
Marco Ansaldo per “la Repubblica”
«Con il passare dei mesi, cominciai a notare nella signora Chaouqui atteggiamenti e valutazioni non sempre congrui. Trattandosi di persona in possesso di notizie di rilevante importanza per la Sede Apostolica e con frequentazioni di rilievo in ogni ambito, ho tentato di moderare ed orientare positivamente attenzioni e attività ».
Così scriveva, appena nel luglio scorso, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda al numero due del Vaticano, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. È una lunga, dettagliata lettera, piena di osservazioni e informazioni che il segretario della Cosea, la Commissione sulle finanze della Santa Sede, aveva inviato al braccio destro del Papa. Nelle due pagine il monsignore spagnolo informa il capo del governo vaticano della «situazione spiacevole». Repubblica presenta qui il documento in esclusiva.
La lettera è datata “Vaticano, 17 luglio 2015”. L’intestazione è quella della “Prefettura degli Affari Economici”. Lo scrivente è “Il Segretario”. «Eminenza Reverendissima — comincia Vallejo Balda — nelle scorse settimane avrei voluto metterla al corrente di situazioni delicate da conoscere».
E spiega: «Nel tempo sono emersi elementi che — diventati ora eclatanti e di dominio pubblico all’interno della cerchia delle persone frequentate dalla signora — mi hanno suggerito un atteggiamento di decisa presa di distanza. Di tali elementi potrei darne chiara evidenza ove Vostra Eminenza lo ritenesse necessario».
nuzzi e fittipaldi sul banco degli imputati in vaticano accanto a francesca chaouqui e vallejo balda
E qui Vallejo Balda cita una frase piuttosto rilevante, che allarga lo spettro del caso: «Purtuttavia ritengo utile seguire linee di approfondimento di tale situazione che riguardano non la singola persona, ma anche altri ambienti e collegamenti da chiarificare ». A quali ambienti si riferisce il monsignore spagnolo?
Vallejo prosegue: «Mi rincresce davvero rappresentare tale situazione relativa ad una persona che all’inizio della collaborazione non aveva manifestato alcun segno che lasciasse presagire una deriva di questo tipo. Forse la vicinanza ad ambienti e problematiche importanti, insieme alla giovane età e alla probabile concorrenza di elementi di natura personale, ha potuto determinare un’evoluzione così tristemente problematica di una persona che, all’inizio della collaborazione in Santa Sede, aveva mostrato doti non comuni a livello di intuizione, capacità di elaborazione e connessione dei dati, nonché di relazione interpersonale. In ogni caso ho ritenuto mio dovere comunicare quanto sopra al fine di assumere i provvedimenti che la prudenza consiglia in casi simili».
monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano
Non è finita. Perché Vallejo Balda accenna in breve a un’altra questione. Che però, subito dopo, avrà uno sviluppo accelerato. «Una seconda questione è relativa alla vicenda Ospedale Casa Divina Provvidenza. È giunta a questa Prefettura ampia documentazione di tipo ufficiale riguardante l’operazione di polizia giudiziaria denominata in gergo “Fuori Sacco”, relativa all’ospedale summenzionato.
Per il suo contenuto è stata protocollata e acquisita nell’archivio riservato. Per la sua rilevanza mi è sembrato utile far presente la cosa e mettere a disposizione di Vostra Eminenza, ove lo si ritenesse opportuno, tale documentazione ».
gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi
Passano nemmeno cinquanta giorni da questa lettera. È estate piena, si sa che i due libri-inchiesta dei giornalisti Fittipaldi e Nuzzi con le carte segrete vaticane stanno per uscire. Vallejo parte nel fine settimana del 24-28 settembre per prendere la madre dalla Spagna. Al rientro viene avvertito che c’è stato un furto nella Prefettura. Viene chiamato in merito. Il 1 ottobre gli viene chiesto di consegnare il computer e il cellulare personale. Il 2 novembre è arrestato.
“Fuori Sacco” è un’indagine della procura di Trani su finanziamenti illeciti e riciclaggio riguardanti la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie per la quale a giugno erano stati fatti 10 arresti. Tra questi quello di Antonio Azzollini, già senatore di Forza Italia e del Popolo della Libertà e successivamente del Nuovo Centrodestra. I documenti relativi erano stati dunque protocollati e messi nell’archivio riservato della Prefettura. Non si sa se il furto abbia riguardato o no anche queste carte.
Ieri Francesca Chaouqui, mentre domani riprenderà il processo con l’interrogatorio suo e di monsignor Vallejo Balda, ha postato un commento su Facebook. «Balda consegnò l’archivio della nostra commissione ai giornalisti come si fa con un figlio al patibolo, avendo lui visto in Gianluigi (Nuzzi, ndr) l’ultima spiaggia per smuovere le coscienze. Tutto sbagliato. Ma i due libri ad una cosa porteranno: sarà il mondo a chiedere a Francesco di cambiare aria con più forza ancora». Mentre noi, aggiunge, «tra un mese saremo solo un ricordo, con il nostro processo e i messaggini da taverna falsificati».
Il Senatore Antonio Azzollini x
2. CHAOUQUI: CON BALDA PERSI I CONTATTI NEL MAGGIO 2015. LA LETTERA APPARSA SU “REPUBBLICA” LA SCRISSE MENTRE DAVA I DOCUMENTI AI GIORNALISTI, INVENTAVA ACCUSE FOLLI CONTRO DI ME E FREQUENTAVA LOCALI NOTTURNI CON UN GIORNALISTA DI SKY”
Dalla bacheca Facebook di Francesca Chaouqui
Sto leggendo Repubblica.
E leggo che a Marco Ansaldo è stata consegnata una lettera che Balda scrisse a Luglio al Cardinale segretario di Stato.
QUOTIDIANO NAZIONALE - I MESSAGGI TRA CHAOUQUI E VALLEJO
In questa lettera Balda denuncia due questioni: la prima relativa a me e la seconda relativa ad una questione riguardante l'Idi che dall'articolo non ho compreso e che quindi non commento.
La parte a me relativa mi consente di spiegare le ragioni della lite fra me e Balda.
Balda da una certa fase in poi (aprile 2015 ) frequenta un gruppo di persone che con sapienza gli inculcano sospetti nei miei confronti.
Volendo proteggere il prelato dal pettegolezzo lo invito a voler coinvolgere nel viaggio il suo autista, noto alla curia a garanzia che apparenze a parte, nulla di male ci sarebbe stato nel viaggio.
I tre partono, irritatissimi.
Marcello mi aveva già intimato telefonicamente di farmi gli affari miei. Tornano e da maggio 2015 non ho più rivisto nessuno dei due.
von freyberg prende la comunione da monsignor vallejo
Balda comincia così un periodo spericolato di investigazioni sul mio conto, aiutato da Marcello, dalla Elena Metti, da un faccendiere sedicente avvocato, in atti di indagine, a cui ieri ho già espresso tutto il mio disprezzo. Un crescendo di pettegolezzo e menzogne in cui Balda si convince che io sia un infiltrato dei servizi segreti americani, che avessi contatti con la mafia russa, che avessi lavorato per la CIA ai danni dello stato italiano.
Giuro che è vero. (!)
Un concentrato di follia che confluirà in un memoriale dettagliato che Balda produrrà nel processo come prova a mio carico. Una ricostruzione talmente fantasiosa, surreale, paradossale, risibile ma allo stesso tempo talmente violenta e denigratoria che appena ne prendo visione, procedo a querelare Balda e a chiedere che la querela formi parte del processo in corso.
VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
Comunque tornando a luglio 2015 Balda è nel delirio, Marcello è la sua ombra, i giorni passano fra cene romantiche ad Ostia, concerti rock, aperitivi. E sullo sfondo un gruppo su whatsapp in cui Elena, Marcello e i loro pari passano le giornate ad insultarmi.
I primi di agosto Balda è a casa di una amica comune, e inizia una attività verbale così denigratoria che uno dei commensali registra la conversazione e me la invia. Sento Balda insultarmi in ogni modo avallato dalla Metti e dalla mia ex amica. Ferita, sull'onda emotiva del momento invio al Balda un sms al vetriolo in cui gli intimo di smetterla.
La lettera menzionata nell'articolo viene scritta da Mons. Alfredo Abbondi ( capo segreteria della prefettura), fotografata da Balda e inviata a Marcello, ad Elena e ad altre persone via whatsapp. Ad opera di uno di essi tale lettera giunge nelle mani di Marco Ansaldo. Un tentativo vergognoso, orchestrato da chi ha a cuore di difendere sulla stampa l'indifendibile posizione processuale del Balda le cui responsabilità risultano emergere sia dalle chat con i giornalisti che dalle sue stesse ammissioni nei verbali.
Balda fu la vittima di se stesso, un lavoro di mesi in cui avevo provato ad insegnargli a muoversi con discrezione e non come un elefante in una cristalleria. Cosa che aveva determinato peraltro il fallimento della commissione. Tutto inutile.
Con i giornalisti Nuzzi e Fittipaldi lui esprime più volte anche in chat la sua preoccupazione nell'apprendere che facevo pArte della mafia cinese, il tutto mentre, dacchè quando era coinvolto da me, frequentava ambasciate e ambienti diplomatici era passato a essere abituè di locali notturni di Ostia e concerti fra Firenze, Prato, Roma.
Qualcuno in segreteria di stato mi aveva informato della lettera e anche della persa stabilità mentale del prete, inoltre mi era stato chiesto se avessi modo di fornire qualche indicazione su cosa fosse accaduto.
Riferii di non saperlo di preciso ma riferii anche che tanto era il delirio in cui versava il prelato che ad aprile avevo consigliato allo stesso di sottoporsi ad una visita psichiatrica, cosa che egli fece, risultando con stupore mio e di molti in effetti sano.
Altro capitolo della saga. Vediamo domani cosa emergerà.
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