
LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA…
Andrea Andrei per Dagospia
Dal "Financial Times"
http://on.ft.com/1aI9Zwx
à quello che si direbbe "l'effetto domino" della crisi. In poche parole, le perdite di uno si ripercuotono su coloro con cui si stringono rapporti. E su quale settore andranno a far pesare le proprie perdite le grandi multinazionali? Ovviamente su quello che in caso di crisi è sempre il primo ad essere tagliato, e cioè la comunicazione e la pubblicità .
Ed ecco che oggi le agenzie pubblicitarie americane lamentano delle enormi difficoltà di gestione, date dal fatto che le grandi aziende di prodotti hanno deciso, unilateralmente, di ritardare i pagamenti. Così fa la Mondelez International (proprietaria del gruppo Kraft), ma anche Procter & Gamble, Johnson & Johnson e Anheuser-Busch InBev. Ritardi che possono protrarsi anche per sei mesi, e che per qualcuno, in un momento delicato come quello attuale, possono rivelarsi fatali.
Come ha sottolineato infatti Nancy Hill, presidente dell'American Association of Advertising Agencies, il problema è che, essendo le persone la materia prima delle agenzie pubblicitarie, un ritardo nei pagamenti dei creditori equivale a un ritardo nei pagamenti degli stipendi, con le conseguenze drammatiche che si possono immaginare. «I clienti ci chiedono di assumerci dei rischi», ha aggiunto, «proprio come farebbe una compagnia di assicurazioni o una banca quando concede un prestito».
Quel che è peggio, ha sottolineato ancora Hill, è che a farlo sono delle grandi aziende ed è quindi probabile che il loro esempio venga seguito anche da tutte le altre, creando uno shock gigantesco nel settore pubblicitario.
Ad aggiungersi a questa situazione già di per sé svantaggiosa, c'è il fatto che sempre più spesso le multinazionali sostituiscono la pubblicità classica con quella, più "casereccia", ma anche più virale, sui social network.
Alcuni sostengono che un modo per assorbire il colpo da parte soprattutto delle agenzie più piccole potrebbe essere di aumentare gli interessi. Insomma, una guerra fra poveri. O meglio, fra poveri ricchi.
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