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ACIDO KOHL - PER SISTEMARE LA MERKEL CI VOLEVA IL SUO PADRINO POLITICO HELMUT KOHL: “NON SAPEVA NEANCHE MANGIARE PER BENE CON FORCHETTA E COLTELLO. ERA SCOMPOSTA A TAVOLA ALLE CENE DI STATO, AL PUNTO CHE DOVEVO RICHIAMARLA ALL'ORDINE''

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Ansa.it

 

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Uno scappellotto ben assestato alla donna più potente del mondo dal suo padre politico, Helmut Kohl: Angela Merkel non sapeva neanche stare a tavola. Molti giudizi, aspri e sinceri, sui compagni di partito, ma anche su personaggi storici del suo stesso calibro: Gorbaciov? ''Ha fallito''. E poi una 'rivelazione' sul ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, quello che tiene mezza Europa a dieta: sarebbe dovuto essere lui e non Frau Merkel, nella testa dell'artefice della Riunificazione, il successore alla guida della futura Germania. 

Parte dei famosi protocolli segreti delle interviste dell'ex cancelliere, rilasciate al giornalista Heribert Schwan, saranno accessibili al pubblico in un libro in uscita la settimana prossima, dal titolo 'L'eredità'. E non mancano passaggi pungenti. ''Frau Merkel non sapeva neanche mangiare per bene con forchetta e coltello. Era scomposta a tavola alle cene di Stato, al punto che dovevo richiamarla all'ordine''.

 

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C'è modo migliore per una resa dei conti con la pupilla che tradì il suo mentore scaricandolo nel bel mezzo dello scandalo dei fondi illegali ai partiti con un articolo sulla Faz? Forse no, ma nelle parole di Kohl c'è pure una velenosa constatazione di contenuto: di Europa, secondo chi l'aveva portata al potere, la Angela ''non aveva alcuna idea''. Almeno all'epoca.

 

Le opinioni del cancelliere che riunificò la Germania sono state affidate a 600 ore di conversazioni, in 105 sedute, con un giornalista che meritò la sua fiducia per aver ritratto nel modo 'giusto' la moglie Hannelore, morta suicida. 

I colloqui si tennero fra il 12 marzo 2001 e il 27 ottobre 2002. Avrebbero dovuto restare riservati, per finire nelle memorie di Kohl, che Schwan avrebbe buttato giù come ghostwriter. Ma la storia di questo rapporto di fiducia - poi finito in tribunale e in attesa di una sentenza - entra in collisione con la seconda vita del vecchio cancelliere, quella che secondo molti sarebbe ''nelle mani'' della seconda moglie.

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E così Schwan, prima ancora che il tribunale decida, ha deciso di spiattellare parte dei contenuti. Di estremo interesse i passaggi sul comunismo: ''Gorbaciov lesse un po' di libri e dovette riconoscere che era l'ultimo dei profeti e che non poteva mantenere il regime. Per mantenere il comunismo doveva riformarlo, per questo arrivò all'idea della Perestrojka''. È indiscusso che ''abbia liquidato il comunismo, in parte contro la sua volontà'' e ''senza spargimento di sangue''. Ma ''molto più di questo a me non sembra resti''. Insomma, ''ha fallito''. 

Poi, i rapporti con Schaeuble: ''Non si può liquidare in tre frasi - diceva di lui, rispetto a Merkel - tutt'altro caso''. Che ''dovesse essere il mio successore gliel'avevo detto tante volte. Era consapevole di quanto io lo difendessi con passione e dicessi pubblicamente che lui poteva farlo''.

 

Eppure neppure con Schaeuble le memorie di Kohl appaiono alla fine tenere. I due amici litigarono per lo scandalo - che li coinvolse entrambi - sui fondi illegali: ''Invitò i suoi nemici a una crociata distruttiva'' che lo avrebbe travolto, è il giudizio senz'appello a posteriori del 'patriarca'.

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