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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Hillary Clinton sindaco di New York? Sembra uno scherzo, e probabilmente lo è. Però il New York Times lo ha preso abbastanza sul serio da dedicarci un editoriale di Frank Bruni, in cui tra il serio e il faceto immagina quante soddisfazioni potrebbe togliersi l' ex candidata presidenziale democratica, se resuscitasse in politica con la sfida per la City Hall in programma a novembre.
Il primo conto che regolerebbe è quello con Bill de Blasio, che nel 2000 era stato il manager della sua campagna per il Senato. Dopo l' elezione di Bill a sindaco il rapporto si è raffreddato, perché lui ha scelto una linea molto più liberal di lei. Al punto che quando Hillary ha annunciato la candidatura presidenziale, De Blasio ha aspettato mesi prima di appoggiarla.
BILL DE BLASIO LA FESTA DOPO LELEZIONE A SINDACO DI NEW YORK
Clinton se l'è legata al dito e in pratica lo ha emarginato, relegandolo ad un ruolo di comparsa durante la Convention di Philadelphia. Bill ha avuto qualche problema durante i primi quattro anni di mandato, ma ora spera che l'arrivo del suo concittadino Trump alla Casa Bianca lo rilanci come difensore della causa democratica. Secondo alcuni analisti, se a novembre verrà rieletto e le cose andranno bene, potrebbe anche mettersi in testa di sfidare Donald nel 2020. La discesa in campo di Hillary distruggerebbe queste ambizioni, saldando il conto.
Una volta diventata sindaco, Hillary Clinton tornerebbe in primo piano a livello nazionale e potrebbe tormentare il suo ex rivale presidenziale. Scherzando, Bruni scrive che potrebbe mandare ispezioni costanti alla Trump Tower e a tutti gli edifici e alberghi del capo della Casa Bianca, rovinandogli l' esistenza.
Come assessore alla Cultura potrebbe scegliere Alec Baldwin, che fa imbestialire Donald con le sue imitazione nella trasmissione Saturday Night Live, mentre l'ufficio per le politiche sull' alimentazione potrebbe andare ad Alicia Machado, l'ex Miss Universo che Donald aveva massacrato rimproverandole di essere diventata troppo grassa.
Durante l'Assemblea generale dell' Onu, ammesso che il nuovo presidente la lasci aperta, potrebbe invitare tutti i leader stranieri più importanti ad incontrarla, per cortesia verso il sindaco della città che li ospita, e perché è stata segretario di Stato.
BILL DE BLASIO LA FESTA DOPO LELEZIONE A SINDACO DI NEW YORK
Così diventerebbe il leader ombra della politica estera americana. Infine sarebbe l'arbitro della candidatura democratica alla Casa Bianca nel 2020, ambita anche dal governatore di New York Andrew Cuomo, ammesso che non decida di ripresentarsi lei stessa. Fantasie? Amici e consiglieri di Hillary escludono che accada, ma l'editoriale di Bruni finisce così: Corri, Hillary, corri.
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