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LE DISAVVENTURE DEL POVERO HOLLANDE - RICONOSCIUTO IL FALLIMENTO DELLE SUE POLITICHE SUL LAVORO, APRE A PUTIN: ‘’RIPENSIAMO LE SANZIONI’’ – IL LIBRO DI VALÉRIE DIVENTA UN FILM E LA METAMORFOSI DELL’ELISEO NELLA CASA DEL GRANDE FRATELLO SARÀ COMPLETA

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1. LA VERA SPINA?SARÀ IL FILM?SU VALÉRIE

Alberto Mattioli per La Stampa

 

hollande in kazakistanhollande in kazakistan

Povero Hollande. Non è bastato che l’ex première compagna, Valérie Trierweiler, abbia messo in piazza le lenzuola presidenziali nel bestseller «Merci pour ce moment», il libro più noioso e più venduto (700 mila copie) della storia francese. Adesso il tomo diventerà un film.

 

L’ha annunciato l’attrice e produttrice Saïda Jawad, amica «inseparabile» (parole sue) di Valérie. «Lei incarna la lotta di una donna che grida la sua verità», dice madame Jawad a «Gala» e la sceneggiatura sarà sviluppata «in accordo con Valérie». Poi il buco della serratura diventerà grande come lo schermo. E la metamorfosi dell’Eliseo nella casa del Grande fratello sarà completa.

HOLLANDE E PUTIN A MOSCAHOLLANDE E PUTIN A MOSCA

 

2. HOLLANDE INVERTE LA ROTTA?“DISOCCUPATI, HO SBAGLIATO”

Paolo Levi per La Stampa

 

«Mea culpa». A solo cinque giorni dal suo ultimo discorso ai francesi, il 31 sera in tv per gli auguri di fine anno, François Hollande - il presidente più impopolare della Quinta Repubblica, partito all’offensiva mediatica per tentare di risalire la china in vista del voto del 2017 - torna a rivolgersi ai connazionali.

 

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Una diretta di circa due ore, di prima mattina, sulla radio pubblica France Inter, durante le quali ha innanzitutto riconosciuto il fallimento delle sue politiche sul lavoro. «Mi assumo la responsabilità» delle cifre crescenti sulla disoccupazione, a un livello record, ha affermato il Presidente socialista, proprio lui, che aveva fatto dell’inversione dei dati negativi sul lavoro una delle grandi promesse del suo mandato.

 

Ma che sarà impossibile mantenere fin quando la crescita «resterà inferiore all’1%», ha riconosciuto, tornando a promettere «tutte le iniziative per rilanciare l’economia. A partire dall’ultimo progetto di legge sul rilancio della crescita presentato dal ministro dell’Economia, il «liberale» Emmanuel Macron, che irrita parte della stessa gauche e gli ecologisti, come la compagna di partito, Martine Aubry l’ex ministra dei verdi Cécile Duflot. ?

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«Putin ha già pagato»?

Nell’intervista di due ore, poi nel dialogo con gli ascoltatori, dalle 7 alle 9 di mattina, il leader francese è poi tornato ad alludere alla sua promessa di non ripresentarsi all’Eliseo nel voto del 2017 se l’occupazione non migliorerà. Dopo ha virato su temi politicamente più «redditizi», come la sfida climatica, al centro della conferenza internazionale che si terrà a Parigi a dicembre. O la politica estera.

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Con una nuova e inattesa apertura alla Russia di Vladimir Putin. Le sanzioni economiche assunte contro Mosca dopo l’annessione della Crimea, ha avvertito il Presidente alla radio, «devono fermarsi se ci saranno progressi». Per la sua azione nell’est dell’Ucraina, Putin «l’ha già pagata abbastanza cara, non vuole annetterla», ha puntualizzato il capo dello Stato, che nelle scorse settimane ha vincolato la consegna di due navi da guerra Mistral alla Russia a una risoluzione della crisi ucraina.?

 

«Libia, non interverremo»?

Contrariamente al suo predecessore, Nicolas Sarkozy - che lanciò una vasta operazione militare contro Muammar Gheddafi - Hollande ha poi escluso un intervento unilaterale in Libia. «Spetta alla comunità internazionale assumersi le proprie responsabilità», ha avvertito, ricordando che Parigi «già interviene nella regione, in Mali» (e ha una base in Niger da dove colpirebbe le milizie islamiste in Libia).

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Il leader socialista ha anche parlato di «Soumission», l’ultimo romanzo di Michel Houellebecq, che ritrae una Francia guidata da un capo musulmano, con tutte le conseguenti polemiche, in un Paese in cui il Front National di Marine Le Pen si è imposto come primo partito alle europee: «Lo leggerò perché sta suscitando dibattito, ma non lasciamoci divorare da questo clima di paura, di angoscia - ha avvertito il Presidente che spera ancora in un rilancio del suo mandato -. L’idea della sottomissione, dell’invasione, è una vecchia idea. A volte la Francia è stata anche occupata, sommersa, invasa, ma è sempre stata capace di resistere».

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