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Dino Martirano per "Corriere.it"
Primo rinvio per la commissione Affari costituzionali della Camera che oggi alle 14 avrebbe dovuto inziare ad esaminare il testo base della legge elettorale Renzi-Berlusconi. La seduta slitta di almeno un'ora perché gli uffici della Camera che assistono il relatore Francesco Paolo Sisto (FI) stanno cercando di confezionare la cosiddetta «norma salva Lega».
Il Carroccio, infatti, con lo sbarramento al 5% per i partiti coalizzati rischia di rimanere fuori dal Parlamento se si andasse a votare con l'Italicum (la legge Renzi-Berlusconi, appunto) visto che alle ultime elezioni di febbraio 2013 il bottino fu assai magro: 3,9% a livello nazionale.
UN AIUTINO PER LA LEGA - llPorcellum (la legge in vigore dal 2005 cassata dalla Corte costituzionale lo scorso 4 dicembre) prevedeva un paracadute per i partiti regionali. Una soglia più bassa per i simboli che avessero raggiunto il 10% almeno in tre regioni. Oggi il problema si ripropone e la Lega ha fatto le sue richieste all'alleato di Forza Italia anche perché il risultato di febbraio 2012 ha prodotto un esito incerto: tanto da mettere a rischio la stessa costituzione dei gruppi parlamentari della Lega che, non avendo parlamentari e senatori sufficienti, hanno dovuto chiedere in prestito due senatori e due deputati. L'aiutino per il Carroccio è arrivato da un drappello di parlamentari eletti in Sicilia. I gruppi infatti si chiamano Lega e Autonomie.
LE PLURICANDIDATURE - Un altro problema messo sul tavolo dai rappresentanti del Nuovo centro destra di Angelino Alfano è quello delle multicandidature che però potrebbe presentare profili di costituzionalità . L'Italicum prevede un meccanismo casuale che non mette direttamente in collegamento i voti espressi e il candidato eletto. Non sapendo dove scatta il quorum (visto che il riparto dei seggi è nazionale su base proporzionale) il partito di Alfano ritiene irrinunciabile la necessità di poter presentare i candidati forti in più collegi.
SEI MILIONI DI VOTI AL MACERO - Secondo una simulazione prodotta dal deputato Pino Pisicchio (Centro democratico) la legge Renzi-Berlusconi farebbe entrare in Parlamento (se si utilizzano i risultati di febbraio 2012) soltanto 4 partiti: M5S, Pd, Pdl, Scelta civica. In totale, puntualizza Piscchio, «questi 4 partiti hanno raccolto 27,4 milioni espressi su 34 milioni. Ne consegue che con questo nuovo modello elettorale 6,6 milioni di italiani rimarrebbero senza rappresentanza in Parlamento».
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