SALPA LA “CONCORDIA” DEI DEMOCRISTI - SPREMUTO E SCARICATO MONTI, I CATTO-PIERFURBINI LANCIANO LA “NAVE POPOLARE” PER APPRODARE SUL QUID DI ALFANO

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M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Un piccolo teatro, ma strapieno. Di gente appassionata. Un teatro tricolore, l'inno nazionale all'inizio, il pensiero alla Sardegna disastrata dal ciclone, che diventa metafora dell'Italia. È proprio un partecipante sardo che, dopo il racconto del dolore e della devastazione della sua terra, lancia la parola d'ordine: «L'importante è ricominciare», l'importante è ripartire.

L'immagine è quella della nave che salpa, sperando di navigare in acque rese abbondanti dallo scongelamento dell'iceberg dell'astensionismo, dall'arrivo dei delusi degli schieramenti principali. Al Teatro Quirino va in scena l'Assemblea popolare per l'Italia, con i centristi di Pier Ferdinando Casini e i popolari di Mario Mauro, e «un progetto inclusivo e non contro qualcuno, un progetto corale» ci tengono a sottolineare personalità come Mario Marazziti (che viene da Scelta civica) o Lorenzo Dellai che (alla Camera) insieme a Lucio Romano (al Senato), saranno i capigruppo della nuova formazione.

Tocca proprio a loro due leggere il Manifesto fondativo, l'appello per «un nuovo cantiere e una democrazia comunitaria». È frutto di un lavoro collettivo. Parte un po' banale: «Abbiamo lanciato il cuore oltre l'ostacolo». Ma il secondo slogan è efficace: «Abbiamo un cuore solidale e la mente liberale: in una parola, siamo popolari».

Una grande assemblea politica, quasi duemila persone (con qualche patema d'animo per la sicurezza da parte del proprietario del Teatro), convocate in pochi giorni, col maltempo, più di trenta parlamentari, ministri, persone famose della politica italiana e nessun politico sul palco, in posti d'onore, tutti ad ascoltare.

Ad ascoltare la gente. La politica rovesciata.
E infatti i big si limitano alle interviste all'ingresso o a margine dell'evento, perché il proscenio è tutto per le persone normali, gente che vuole vivere l'esperienza di provare a cambiare l'Italia: ci sono studenti, medici, avvocati, imprenditori, ricercatori, volontari, amministratori locali. Prima di entrare, un'urna con le schede e le matite per scrivere il nome del partito che nascerà.

Di questo sono sicuri tutti: Casini, Lorenzo Cesa, Gregorio Gitti certificano che presto, già la prossima settimana, nasceranno i gruppi parlamentari comuni. Un passaggio che non filerà del tutto liscio, perché c'è da perfezionare la separazione non proprio consensuale con Scelta civica. «I problemi sono più a livello di Sc come partito che a livello parlamentare», dice un senatore, spiegando che la questione dei rimborsi elettorali pesa come un macigno.

A livello parlamentare, la situazione è che al Senato i montiani hanno già chiesto a Pietro Grasso una deroga per poter formare un gruppo con gli otto senatori rimasti mentre i 12 popolari, che attualmente esprimono il capogruppo Romano, probabilmente assumeranno una nuova denominazione. Alla Camera, le due anime hanno i numeri per formare ciascuna un gruppo a sé stante di almeno 20 deputati.

Sono incognite che si risolveranno nei prossimi giorni, mentre a livello europeo c'è l'adesione al progetto da parte di Giuseppe Gargani, Carlo Casini, Gino Trematerra, Potito Salatto, e, fra gli altri, Ciriaco De Mita.

«È finita la stagione degli uomini della Provvidenza - dice Pier Ferdinando Casini - e vogliamo creare una forza europeista, sì, ma che contrasti la politica europea fondata su questo rigore che porta a fondo tutti no». Mauro mette in evidenza che il centrodestra berlusconiano non esiste più e che con il Ncd (il Nuovo centrodestra) di Alfano, pur essendoci differenze, «gli elettori sono gli stessi» mentre «al governo c'è collaborazione».

Ecco, Alfano è il competitor. Il bacino elettorale, infatti, è lo stesso. «Ma da loro», dice Mauro(che pure lui è ministro del governo Letta), alludendo alla manifestazione del Ncd, «c'era una sfilza di ministri: più il potere che il popolo. Ma è solo il popolo che può far ripartire, perché ha fiducia e coraggio».

 

 

PIERFERDINANDO CASINI Mario Mauro w ric40 ciriaco demitaCorrado Passera CORRADO PASSERA E PIERFERDINANDO CASINIANGELINO ALFANO PIERFERDINANDO CASINI