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“DONZELLI, FACCIAMO L’ACCORDO PER LE REGIONALI NELLE MARCHE?”, “PENSO PROPRIO DI SÌ” – TRA I DIRIGENTI DI “AZIONE” E IL RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DI FRATELLI D’ITALIA E’ GIA’ SCOPPIATO L’AMORE PER SOSTENERE FRANCESCO ACQUAROLI – DONZELLI NON SI NASCONDE: “CALENDA FA UN’OPPOSIZIONE FERMA AL GOVERNO, MA NON ALL’ITALIA. SENZA PRECONCETTI. NOI SIAMO DISPONIBILI AD ASCOLTARE CHIUNQUE ABBIA QUALCOSA DA DIRE. CALENDA PONE TEMI CONCRETI, COME SUL NUCLEARE…”

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Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

GIOVANNI DONZELLI - GIORGIA MELONI - CARLO CALENDA

 

Lodi a Calenda, messaggi a Salvini, che intanto piccona von der Leyen da Padova.

Davanti all’albergone dietro via Nazionale dove Azione si riunisce a congresso, Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI, si ferma a parlare, cercatissimo da telecamere e cronisti.

 

Sul leader della Lega che contesta l’aumento del debito per sostenere il riarmo, il braccio destro di Giorgia Meloni nel partito risponde così: «Era tutto nel programma. Aumentare gli investimenti in difesa, anche pensando di poter sforare il rapporto deficit-pil in questo settore, era nel programma del centrodestra».

GIORGIA MELONI E CARLO CALENDA

 

Mentre passeggia per via Palermo, Donzelli viene salutato da alcuni militanti calendiani. Sorrisoni, strette di mano. Un dirigente delle Marche gli fa: «Facciamo l’accordo per le regionali? Più di metà partito è per Francesco Acquaroli», il “fratello” governatore. «Penso proprio di sì», è la benedizione del colonnello meloniano. Un altro attivista di Azione gli chiede di sostenere l’idea di difesa europea. «Quello è l’obiettivo — replica Donzelli — anche se di lungo periodo».

 

Donzelli, […] sul Rearm Eu avete idee opposte, in maggioranza.

GIOVANNI DONZELLI MANGIA UN ARROSTICINO

«Ancora dobbiamo capire alcuni aspetti: riarmo comune che significa? Quali aziende opereranno nel campo della difesa? Non sono dettagli. […] noi non pensiamo di prendere e indebitare gli italiani per far contente le imprese tedesche e francesi. Ci impegneremo perché i vantaggi siano anche per le aziende italiane».

 

Anche sui dazi Salvini continua a chiedere una trattativa a due con Washington, anziché con il resto dell’Ue...

«Io dico che se l’Italia riesce a intessere un dialogo con gli Usa utile a tutta l’Europa per evitare una guerra commerciale è una perfetta sintesi: facciamo l’interesse nazionale e facciamo anche qualcosa che serve all’Ue. I dazi poi non sono utili a nessuno, nemmeno agli Usa: con il dialogo possiamo far capire agli Stati Uniti che questa guerra commerciale con l’Europa è un danno».

 

Che significato ha la presenza sua e di Meloni al congresso di Azione?

GIORGIA MELONI E CARLO CALENDA

«Solo chi non è forte nelle proprie idee teme il confronto. Con Calenda su alcune cose siamo d’accordo, su altre no. Ovvio che per educazione reciproca, in questo tipo di contesti, si evidenziano i temi su cui siamo più in sintonia. Calenda fa un’opposizione ferma al governo, ma non all’Italia. Senza preconcetti. Noi siamo disponibili ad ascoltare chiunque abbia qualcosa da dire. Calenda pone temi concreti, come sul nucleare […]».