VOLA BASSO, FORNERO - LA THATCHER DE’ NOANTRI PARLA ALL’ALENIA AI LAVORATORI DELLA FIOM: “NON È LA RIFORMA PERFETTA, LO SAPPIAMO. MA PER NOI È QUELLA GIUSTA. NOI NON ABBIAMO AVUTO DEGLI ELETTORI. CONSIDERO QUESTO UN PERIODO TRANSITORIO DEL MIO PERCORSO PROFESSIONALE. NON ASPETTATEVI DA ME UN COMIZIO” - I FISCHIE E LE UOVA INCASSATE A TORINO DALLA FRIGNERO: NON BASTA AVERE UNA CATTEDRA PER ESSERE ANCHE UN GRANDE MINISTRO…

1 - IL MINISTRO FORNERO ALL'ALENIA
Panorama.it

"Credo che sia vitale che questo governo non resti chiuso nei palazzi romani ma che debba
spiegare. Noi non abbiamo avuto degli elettori. Considero questo un periodo transitorio del mio percorso professionale. Non aspettatevi da me un comizio". Così è cominciato poco fa all'Alenia di Caselle l'atteso incontro tra il ministro del Welfare Elsa Fornero e i lavoratori della Fiom. L'intervento, ancora in corso, è stato interrotto già un paio di volte dalle proteste dei dipendenti dell'azienda. Il ministro però ha potuto riprendere il suo intervento con una certa facilità.

"La riforma delle pensioni era uno degli obiettivi del governo Monti per restituire credibilità al Paese. La riforma del Lavoro è necessaria perché il nostro mercato del lavoro negli ultimi 15 anni ha funzionato troppo poco; poca occupazione, bassa qualità e precariato. Si è creata un'occupazione mordi e fuggi per i giovani: flessibile, ma di una flessibilità non sana, non positiva. E' importantissimo perché occupazione di questo tipo non crea presupposti per produttività. Così il Paese non cresce. Non crea prospettive ai giovani, e manda lavoratori in pensione troppo presto. Il Paese era bloccato e senza crescita.

La seconda ragione è il quadro macroeconomico e gli andamenti della globalizzazione. Le imprese si spostano facilmente. Molti imprenditori chiudono e vanno all'estero; l'altro elemento che fa da sfondo a tutto l'operato del nostro governo e che sarà condizionato da quello che succederà in Francia è il nostro debito pubblico che ci costa un miliardo di euro al giorno ". L'evento è chiuso alla stampa ma Panorama.it lo sta seguendo in diretta sul suo sito.

"Questo è lo scenario per la riforma. Più occupazione. Occupazione di qualità migliore.
Esiste un solo tipo di contratto che è il contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Quello è il contratto prevalente, a questo si deve arrivare grazie ad un altro passaggio
fondamentale che è quello di apprendistato".

Sono le parole del ministro del welfare Elsa Fornero ospite questa mattina della Fiom
all'Alenia di Caselle, dove sta spiegando la riforma del lavoro prima di rispondere alle
domande dei dipendenti della fabbrica.

"L'apprendistato - ha proseguito il ministro - per ora le imprese lo hanno vissuto non
come contratto di vero apprendistato ma come contratto precario. Prendo un lavoratore
per 6 mesi e poi ne prendo un altro, ma un impresa che fa così non può crescere. Perché
un'impresa che prende un lavoratore gli insegna un mestiere e poi lo conferma è un impresa
che fa un investimento imprenditoriale e umano nel lavoratore.

L'impresa che prende un lavoratore a tempo determinato paga un po' di più perché è un contratto che mette a rischio il lavoratore e quindi l'impresa lo paga di più. Ma se si stabilizza, quindi lo passi a tempo indeterminato hai un premio alla stabilità. Una parte di quello che hai pagato ti viene restituito. Ti diamo un premio per la stabilizzazione del lavoratore. Le partite Iva sono un'anomalia italiana. Abbiamo ristretto l'uso delle partite Iva e dei lavoratori a progetto".

"La cassa integrazione resta, ma quella speciale quando l'impresa non ha più nessuna chance è un dispendio di risorse che non vogliamo tenere. Per questo abbiamo creato l'Aspi, unostrumento necessario per l'impiego. Noi diamo questa indennità anche ai giovani che
hanno lavorato 13 settimane nell'anno. E' importante che si cambi mentalità.

Andiamo a vedere il modello tedesco come funziona sui servizi del lavoro. Quello è un altro mondo". Sono le parole dell'intervento del ministro del welfare Elsa Fornero ospite questa mattina della Fiom all'Alenia di Caselle, dove sta spiegando la riforma del lavoro ai dipendenti
della fabbrica. L'evento è chiuso alla stampa ma Panorama.it <http://Panorama.it> lo sta
seguendo in diretta sul suo sito.

"Sulla flessibilità in uscita, cioè l'articolo 18, la soluzione che abbiamo dato è quella che
riteniamo equilibrata, tanto che non è piaciuta alle imprese né a una parte del sindacato.
Il compito del governo era trovare una soluzione equilibrata in vista di permettere alle imprese
di non considerare più il dogma: assumo e non posso più licenziare.

Il licenziamento per motivi discriminatori è sempre nullo. Il licenziamento per motivi disciplinari, se viene dichiarato infondato dal giudice, allora reintegra. Il licenziamento per motivi economici invece permette alle imprese di aggiustare la manodopera. Se il motivo economico è infondato il giudice può reintegrare altrimenti viene dato un un indennizzo al lavoratore".

L'intervento del ministro Fornero è terminato con un applauso. Ora sono cominciate le
domande dei lavoratori presenti all'assemblea, alcuni dei quali stanno ringraziando per la
disponibilità ed il coraggio dimostrato nel presentarsi davanti ai lavoratori in prima persona.
"Noi vogliamo che si punti sulla conciliazione e che il processo del lavoratore duri meno. La
riforma non guarda "qualcuno", siano le imprese siano i lavoratori.

Si propone di guardare al futuro del Paese e di restituirgli il futuro per fargli rimettere in moto l'economia, per fare in modo che ci sia più lavoro per i giovani, tutele per tutti e non limitate a pochi. Non è la riforma perfetta, lo sappiamo. Ma per noi è quella giusta. Lavorerò con il Parlamento da oggi pomeriggio perché la riforma venga approvata in tempi brevi".

Sono le parole conclusive dell'intervento del ministro del welfare Elsa Fornero ospite
questa mattina della Fiom all'Alenia di Caselle, dove sta spiegando la riforma del lavoro
ed è pronta a discuterne con i dipendenti della fabbrica.

2 - LE CONTESTAZIONI AI TECNICI
Bankomat per Dagospia

Chi lavora con loro a Roma ormai osserva che fanno errori su errori. E forse la tecnostruttura si diverte a servir loro bucce di banana. In molti cominciano a vedere i limiti dei professori al Governo. Non basta essere migliori di Cosentino o Gasparri per essere dei grandi uomini.
La contestazione alla Professoressa e Ministro nella sua città , insieme con altrettanto ministro e professore Francesco Profumo, anche a lui a Torino, in fondo non dispiace e non sorprende. Per fortuna non ci sono state violenze particolari, siamo ancora ai limiti del decente. Speriamo non si passi il limite. Ma la cosa dispiace e sorprende solo per chi li aveva sopravvalutati, i Prof.

Ultimamente il Ministro Fornero ha detto un po' troppe corbellerie, il che indebolisce - e qui ci dispiace - il ruolo di una persona che di verve e qualita' sembrava averne abbastanza per tener testa a Passera, quello si un Ministro non per caso, potente vero, strutturato e molto ambizioso.

Ma, tornando alla Ministro Elsa Fornero, suvvia, uno non puo' dire senza conseguenze agli esodati quello che ha detto. Ed e' il modo che un po' offende. Come il ditino spesso alzato. Anche D'Alema lo fa, e infatti in molti non lo serbiamo certo in cima ai desideri o come simbolo di grande statista. Entrambi non sono Cavour, De Gasperi o Einaudi .
Il problema Fornero e' pero' da esaminare nelle sue radici culturali, sociologiche per meglio dire.

La Professoressa e' un archetipo ed essendo anche torinese lo e' due volte. Vive contornata da persone che le rendono sempre ossequi. Che mormorano con sussiego e senso di privilegio se ad un incontro in qualche casa privata la frequentano.

Una persona abituata a non essere contraddetta, come tutti i suoi professori colleghi, e molto sopravvalutata da questo Paese paesone. L'Italia da sempre sopravvaluta i professori universitari. Ignorano i torinesi e gli italiani che i professori sono milioni nel mondo. Persone pagate dallo Stato per approfondire una materia ed insegnarla ai giovani.

Questo sono, quindi un ruolo certamente di pregio e utile, ma nulla che dovrebbe autorizzarli a gonfiarsi come tacchini, perlomeno non rispetto a normali dirigenti, professionisti, imprenditori. Parafrasando la celebre battuta del Papa Pio XII alla famosa ambasciatrice Usa Clara Boothe Luce , donna in gamba e un po' pienotta di se' (" sono un cristiano anche io" dovette precisare con humour alla ennesima predica di Madame) ecco cara Ministro, siamo laureati anche noi e facciamo mestieri importanti da anni. Stia serena.

E invece si gonfiano spesso come tacchini. Oppure, come la Professoressa Fornero, una che sembra di profilo austero, certo non una Formigoni qualunque, una che non si gonfia in maniera pacchiana, molti prof presumono parecchio. Non basta aver passato anni a studiare ed insegnare per essere anche un grande ministro. Si dirà che in fondo un prof che presume e' normale, degenerazione umana e professionale, come una bella mannequin che se la tira o un campione di pugilato che fa lo sbruffone. Vero.

Anzi, in fondo non e' neppure colpa loro, non del tutto. Come troppi maschi italiani, bamboccioni maschilisti per colpa delle loro madri e donne, i professori universitari di questa Italia sono così perché un popolo di ignoranti non laureati o fuori corso li teme, li adula, li vezzeggia.

Un popolo di politicanti senza curriculum quando deve far bella figura corre a chiamarli. E quelli rispondono. Ogni tanto spuntano grandi banchieri come il Prof Gianni Zandano del Sanpaolo negli anni ottanta e novanta, persone di assoluta qualità come il Prof Franco Reviglio o nuovamente banchieri di grande pregio come il sempiterno Professor Bazoli. Poi uno li può criticare, ma difficile dire che la politica tirandoli fuori e imponendoli alla ribalta, in quei momenti difficili, fece brutta figura con il Paese.

Il Professor Francesco Profumo e' stato un reputato rettore del Politecnico di Torino, per ora non possiamo dire che stia lasciando un segno come Ministro. Ma non e' grave. Anche il Prof. Monti, che perlomeno ha fatto con gran pregio per dieci anni il Commissario europeo, sta pedalando in salita. Chi non ha mai sopravvalutato i professori ora non si scandalizza dei loro limiti.

E quindi va bene anche che siano contestati, li rende umani, li abitua a capire che sono solo insegnanti, persone di pregio e rispettabili, ma cittadini del tutto comuni ancorché più colti della media. Un sano bagno di umilta'.

Del resto va ricordato che in fondo anche Berlusconi ha fatto il liceo classico e poi si e' laureato. E' stato, in piu' , anche un grande imprenditore, ha mostrato pochi scrupoli, ha fatto il premier in maniera controversa, anzi molto criticabile. Ha comunque dominato la scena per vent'anni. Insomma: se uno del livello umano di Berlusconi, per molti di noi un pessimo elemento ma tutto fuorché un mediocre o un ignorante, lo abbiamo giustamente criticato e finalmente mandato a casa, non si stupiscano brave persone comuni come i nostri professori, ministri del momento. Le uova lanciate potrebbero farli più forti.

 

 

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