
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Anais Ginori per “la Repubblica”
negozio francesce contro il libro di Valerie
È un ammutinamento sempre meno silenzioso, una rivolta contro i propri interessi, un autodafé volontario per difendere il valore della letteratura. Mai tanti lettori sono entrati nelle librerie in così pochi giorni. Da giovedì, quando è uscito “Merci pour ce moment” di Valérie Trierweiler, si sono verificate scene di panico in alcuni punti vendita, con gente che ha chiamato all’alba per prenotare una copia dell’ambito libro, che non esiste ancora in ebook.
“Merci pour ce moment”, stampato in 200mila copie, è già esaurito in molte librerie, provocando un’inedita frustrazione tra molti potenziali acquirenti. Un caso editoriale unico, che dovrebbe essere una manna per un settore fortemente in crisi, nel quale molti librai sono stati costretti a chiudere.
Eppure con scarso spirito commerciale, ma nobile passione professionale, alcuni librai stanno schifando il bestseller per difendere un’altra concezione di lettura. «No grazie per questo momento» è diventato l’hashtag che riunisce i punti vendita che, da Nord a Sud, si rifiutano di vendere il libello dell’ex première dame cornuta.
La protesta si esprime con cartelli e avvisi in vetrina, poi ripresi sui social network. «Siamo librai. Abbiamo 11mila libri. Non vogliamo essere la spazzatura di Trierweiler e Hollande», scrive su un cartello la Librairie Contretemps, a Parigi, nel settimo arrondissement. Per poi chiosare, riprendendo il titolo del libro: «Grazie per questo momento di comprensione». A Lorient, in Bretagna: «Non laviamo i panni sporchi di Trierweiler».
Un paradosso così poteva succedere solo in Francia, dove la rentrée letteraria, con oltre 600 titoli pubblicati a inizio settembre, è già di per sé un’eccezione: solo in questo paese c’è una tale orgia editoriale, ribalta per far uscire grandi autori poi candidati ai premi letterari decisi in autunno, ma anche per dare spazio a scrittori promettenti. Questa volta pesi massimi come Emmanuel Carrère o Amélie Nothomb sono stati oscurati dallo sfogo dell’ex compagna del presidente.
Un doppio scandalo per un paese abituato fino a pochi anni fa a rispettare la privacy dei potenti e in cui la letteratura gode ancora di un religioso rispetto. «Non siamo la spazzatura di Hollande e Trierweiler», scrive un libraio. «Non abbiamo il libro di Trierweiler, ma abbiamo Balzac, Hugo, ecc.», ironizza un altro. «Spiacenti non abbiamo il libro di Trierweiler, ma ci restano Balzac, Dumas, Maupassant, ecc.».
L’editore del libro, Les Arènes, è considerato snob e di qualità. Ma evidentemente i tempi cambiano. La star di questa rentrée non vincerà il Goncourt, ma sta provocando un’inedita crisi ai vertici dello Stato e potrebbe incassare 500 mila euro in diritti d’autore.
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