I MAL DI PANSA NON FINISCONO MAI - C’È UNA NUOVA INCHIESTA SU AGUSTA, STAVOLTA IN CANADA, SU STRANE CONSULENZE DATE DALLA CONTROLLATA DI FINMECCANICA PER “OLIARE” LA VENDITA DI ELICOTTERI - IL PM FUSCO HA INTERROGATO IN GRAN SEGRETO PANSA SU TUTTE LE QUESTIONI CALDE, DALL’INDIA ALLE MODALITà DI NOMINA DI ORSI (VIA LEGA) - PER ORSI, NOVE ORE DI INTERROGATORIO: “IL CONTRATTO CON HASCHE È REGOLARE E NON LEGATO ALLA COMMESSA IN INDIA”…

1- FINMECCANICA: SU AGUSTA SPUNTANO MILIONI SOSPETTI IN CANADA (ESPRESSO)
(MF-DJ)--Un effetto domino minaccia il futuro dell'Agusta. L'arresto di Giuseppe Orsi potrebbe essere solo l'inizio di una catena di scandali internazionali. I carabinieri del Noe, che indagano per conto delle procure di Busto Arsizio e Napoli, nel corso delle perquisizioni hanno individuato numerosi contratti di consulenza per ricerche di mercato assegnati dalla azienda di Finmeccanica che adesso sono al vaglio degli inquirenti per capire se nascondano operazioni illecite.

E' quanto riporta un lancio stampa di "l'Espresso" in edicola domani. Nel massimo segreto nei giorni scorsi il pm di Busto Arsizio Eugenio Fusco ha interrogato come testimone Alessandro Pansa, neo amministratore delegato di Finmeccanica e per undici anni responsabile delle finanze del gruppo. Pansa sarebbe stato sentito sulla vicenda degli elicotteri indiani, sulle procedure che hanno portato alla nomina di Orsi al vertice della holding e anche sulla gestione di queste consulenze. E si scopre che un contratto per ricerche di mercato assegnato da Agusta e' al centro di una duplice inchiesta in Canada".

L'azienda italiana nel 2008 ha venduto dodici eliambulanze all'Ornge, la societa' che gestisce il soccorso aereo del governo regionale dell'Ontario, pagate 144 milioni di dollari canadesi (circa 105 milioni di euro). La Ornge era guidata da Chris Mazza, top manager rampante e "visionario", con la passione per la bella vita. La sua compagna, un'ex istruttrice di sci d'acqua vagamente somigliante a Jodie Foster, e' stata nominata vicepresidente della holding. E molte delle sue spese personali sono finite a carico dei contribuenti canadesi: dalle lezioni di discesa libera alle vacanze a Rio, dagli iPhone alle bottiglie di vodka. Solo nelle trasferte italiane il conto era saldato dall'Agusta: cene da 1.200 euro, bottiglie di vino da 250 euro, gite in barca e serate alla Scala, sempre in compagnia di Giuseppe Orsi.

Si e' scoperto che, dopo la firma del contratto per gli elicotteri, l'Agusta aveva affidato una consulenza a una societa' legata a Mazza, alla sua compagna e alla figlia di un altro dirigente: ben 6,7 milioni di dollari canadesi (poco meno di 5 milioni di euro), di cui 4,6 versati subito. In cambio della consulenza milionaria i beneficiati avevano fatto poco o nulla: le ricerche di mercato si erano limitate a qualche interrogazione su Google "contenuta in un paio di fascicoletti". L'opposizione ha cavalcato la vicenda, nel tentativo di mettere alle strette il governo liberale, parlando esplicitamente di "tangenti". Ma l'azienda aeronautica italiana ha negato che ci sia stato qualunque illecito.

Davanti alla commissione d'inchiesta del parlamentino di Toronto, uno dei responsabili tecnici della compagnia canadese, Rick Potter, ha ricostruito come fosse riuscito a negoziare uno sconto di 10 milioni dall'Agusta, ma il suo capo Chris Mazza decise comunque di versare altri 7,4 milioni agli italiani. Poco tempo dopo questo pagamento extra, e' stato firmato l'accordo di consulenza.

La deposizione di Potter ha qualche elemento di interesse anche per gli inquirenti italiani. Il tecnico ha descritto la sua telefonata con Louis Bartolotta, il numero due dell'Agusta negli Usa che ha siglato la consulenza milionaria: "Gli ho chiesto: "Che diamine sta succedendo?". E lui mi ha risposto: "Facciamo sempre cosi'". Io gli ho domandato: "Il tuo amministratore delegato e il tuo direttore finanziario sono informati?". E lui ha replicato: "Si'".


2- I PM SENTONO ORSI PER NOVE ORE - IL MANAGER: IL CONTRATTO CON HASCHKE È REGOLARE E NON LEGATO ALLA GARA INDIANA
Angelo Mincuzzi per "Il Sole 24 Ore"

Giuseppe Orsi nega qualsiasi responsabilità nella vicenda delle presunte tangenti per la commessa dei 12 elicotteri Agusta-Westland venduti al governo indiano. Per nove ore l'ex presidente di Finmeccanica ha risposto alle domande del procuratore Eugenio Fusco nel carcere di Busto Arsizio nel quale è rinchiuso dal 12 febbraio: un interrogatorio lunghissimo nel quale sono stati affrontati diversi capitoli dell'inchiesta. La gara, ha sostenuto Orsi davanti al magistrato, «si è svolta regolarmente».

«Si è trattato di un colloquio sereno in cui si sono svolti molti approfondimenti», ha spiegato il legale di Orsi, Ennio Amodio, al temine dell'interrogatorio. L'ex presidente di Finmeccanica, secondo le parole del suo legale, ha spiegato che «i lavori affidati a società riconducibili a Guido Haschke nulla avevano a che vedere con la gara indiana, ma che erano finalizzati ad un servizio di engineering», cioè alla trasposizione dalla carta al digitale delle caratteristiche degli elicotteri venduti all'India.

Amodio ha aggiunto che «non è stato affrontato il discorso della Lega», un capitolo che il difensore di Orsi ha definito più volte «di fatto archiviato». Amodio ha aggiunto di avere fiducia nella revoca dell'arresto di Orsi, tanto che oggi presenterà un'istanza per la sua scarcerazione: «Sono stati chiariti tutti gli elementi che l'hanno portato in carcere e non vi è più alcuna ragione perchè l'ingegner Orsi sia trattenuto», ha spiegato il legale.

Al centro dell'inchiesta c'è la tangente da 51 milioni di euro che sarebbe stata pagata a un generale dell'aviazione indiana per la vendita degli elicotteri. Parte di quel fiume di soldi sarebbe stata versata a politici della Lega Nord considerati vicini a Orsi.

A parlarne per primo ai magistrati di Napoli (che hanno indagato inizialmente sulle tangenti) è stato l'ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni. Poi l'amministratore delegato di Ansaldo Energia, Luciano Zampini, ha raccontato ai pm di un colloquio avuto con l'ex numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, nel quale si sarebbe parlato di una riunione cui avrebbero partecipato «Maroni, Giorgetti, Calderoli e Letta» e nella quale si decise la nomina di Orsi. Ma Zampini, secondo l'ex presidente di Finmeccanisa, si sarebbe risentito perché Orsi gli avrebbe strappato all'ultimo momento la nomina al vertice della società.

Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, neo presidente della Regione Lombardia, ha sempre negato che quella riunione si sia mai tenuta. Certamente però agli atti dell'inchiesta sono acquisite alcune intercettazioni tra Maroni e Orsi che testimoniano una conoscenza profonda tra i due. Orsi, inoltre, manifesta apertamente riconoscenza verso Maroni per avergli dato l'aiuto decisivo per la sua nomina al vertice di Finmeccanica. Sulla vicenda della tranche della tangente che sarebbe finita alla Lega Nord le indagini dei carabinieri del Noe proseguono.

Nell'interrogatorio di ieri Orsi ha sostenuto che il contratto con Haschke sarebbe stato regolare e che non nascondeva nessuna tangente. Le indagini dei carabinieri hanno però appurato che Haschke e il suo socio Carlo Gerosa due sono stati i mediatori tra i vertici di Finmeccanica e i fratelli Tyagi, il cui cugino era capo di Stato maggiore dell'Aeronautica indiana. Haschke e Gerosa, sono soci nella Gadit, una società con sede a Lugano.

Haschke, 62 anni, cittadinanza statunitense e italiana, è socio di Gerosa nella Gordian Services, la società tunisina attraverso la quale sarebbero passati parte dei compensi pagati da Finmeccanica ai due mediatori.

Gerosa, invece, è stato amministratore di oltre 20 società in Svizzera. Tra queste la Fondazione Arbor, che svolge attività umanitarie in India e che è stata fondata da Raimon Panikkar, un prete in gioventù intimo amico del fondatore dell'Opus Dei, Josemaria Escrivà de Balaguer. Gerosa è stato anche rappresentante della succursale di Lugano della Ragon, una società lussemburghese fondata dalla Interkey Holding delle Bahamas e dalla Dhoo Glass Services domiciliata nell'Isola di Man. Interkey e Dhoo erano azioniste della Land One e Land Two, società controllate da Giancarlo De Filippo, gestore dei trust esteri di Salvatore Ligresti.

 

PANSA E ORSI ALESSANDRO PANSA E GIUSEPPE ORSIfinmeccanicaROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA CALDEROLI E GIANCARLO GIORGETTIMARONI CALDEROLI