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ANCHE I PIT BULL HANNO UN'ANIMA – RENATO BRUNETTA SI COMMUOVE RICORDANDO UN AMICO SCOMPARSO NELL’INCIDENTE DI USTICA – DA QUEL GIORNO NON HA PIU’ MANGIATO I CANNOLI SICILIANI: IL GIORNO PRIMA LI AVEVA GUSTATI CON LUI…
Il maggioritario alla tedesca e la grande coalizione con una guida terza, forte, credibile. Per tre quarti della nostra diretta di #Corrierelive Renato Brunetta è stato il Renato Brunetta che tutti conosciamo, incisivo e corrosivo, il professore della politica che non lasca spazio e fiato a chi vuole contrapporsi a lui. Nelle congetture politiche Brunetta ha anche ipotizzato il nome di Urbano Cairo alla guida della grande coalizione, e forse sembrava non scherzare.
Ma poi è la politica è svanita dietro un lungo amarcord: «Ormai sono anziano e racconto tante storie», ha detto Brunetta. E sul racconto dei cannoli alla siciliana è successo qualcosa che difficilmente dimenticheremo.
I CANNOLI E USTICA
E’ successo proprio alla fine della diretta, Tommaso Labate era pronto alla domanda per un nuovo affondo sul futuro centro destra, quando Brunetta si è messo a parlare di cucina. «Tante volte penso che finita questa esperienza potrei diventare cuoco. Lo so fare bene il cuoco», ha detto il presidente dei deputati di Forza Italia e si sarebbe potuto finire a parlare di fornelli e ricette. Ma Renato Brunetta ha guardato anche Paola Di Caro negli occhi: «Posso raccontare un’altra cosa?».
Ed è partito a raccontare un aneddoto che all’inizio non si capiva, di un suo amico con una bella moglie e due figli deliziosi che lo aveva invitato a pranzo e che a fine pranzo aveva offerto i cannoli alla siciliana. Anche Alessandra Arachi ha cercato di capire dove Brunetta volesse andare a parare: «Sa cucinare i cannoli alla siciliana, professore?». «No. Perché da allora i cannoli alla siciliana non li mangio più». Da allora, ovvero: da quando il suo amico del pranzo era salito su un aereo che avrebbe dovuto portarlo a Palermo e si è inabissato sul piano di Ustica.
Le lacrime di Brunetta hanno annegato i suoi occhi, la voce vigorosa si è chiusa dentro un groppo alla gola. Ha pianto, il professore. Nemmeno il ricordo della prima telefonata di Berlusconi era riuscito ad emozionarlo tanto.
BERLUSCONI E I CANESTRI SARDI
Eccolo qui il Renato Brunetta che conosciamo, presidente dei deputati di Forza Italia, sempre grintoso. Nella prima parte della trasmissione stava rispondendo alle domande di Tommaso Labate e di Paola Di Caro e poi via Twitter è arrivata la domanda di un lettore, Giampiero de Cesare: chiedeva di far entrare i professori in politica, nel centro destra. Brunetta non ha esitato: «Ma certo che li facciamo entrare, Forza Italia lo fa da sempre, io altrimenti non sarei arrivato qui». E allora ecco il natale del 1998 quando Brunetta tornava dalla Sardegna e al metal detector dell’aeroporto è arrivata la telefonata di Silvio Berlusconi, che gli ha cambiato la vita e lo ha portato in politica.
RENATO BRUNETTA PUBBLICA LA FOTO CON BERLUSCONI
Ma anche qui il professore ha voluto mostrare il suo volto umano: i canestri sardi. «Ne colleziono tanti, sapete? Quel giorno stavo tornando pieno di canestri sardi bellissimi, con il raso e gli intrecci...». E Labate: «Ma professore Berlusconi?». Sorride Brunetta e ci racconta che quasi stava per perdere la telefonata con le mani così piene di canestri.
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