maria elena boschi

L'AUDIZIONE ''NECESSARIA'' - I PM TENGONO MARIA ETRURIA BOSCHI PER DUE ORE, MA IL BOTTA E RISPOSTA DURA SOLO MEZZ'ORA: I MAGISTRATI NON AVEVANO PORTATO UN COMPUTER PER VERBALIZZARE E SI PERDE TEMPO A CERCARNE UNO - LA MINISTRA: ''SONO A POSTO CON LA LEGGE, DI CHE DOVREI AVER PAURA?'' - STASERA DA VESPA

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1. PETROLIO, I PM DALLA BOSCHI NELL’UFFICIO DEL MINISTERO LE TOGHE: “ERA NECESSARIO”

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

L’audizione «necessaria» di Maria Elena Boschi, come la definiranno i pm di Potenza lasciando il suo ufficio a Largo Chigi a metà pomeriggio, dura poco più di un’ora e mezza, mezz’ora effettiva però di domande e risposte serrate.

GUIDI - MADIA - BOSCHIGUIDI - MADIA - BOSCHI

 

«Sono tranquilla anche perché non avevo e non ho nulla da temere da questa vicenda, era necessario solo fare chiarezza», spiegherà il ministro ai tanti colleghi dem che la salutano e la abbracciano quando finalmente dopo le 18 può raggiungere la direzione Pd. Siede in una delle ultime file all’ultimo piano del Nazareno, in tempo per sentire la replica del segretario Renzi, ma non per questo non viene raggiunta e circondata da amici e parlamentari con slanci di grande affetto e solidarietà.

 

FEDERICA GUIDI E MARIA ELENA BOSCHIFEDERICA GUIDI E MARIA ELENA BOSCHI

Lei si tratterrà a parlare per alcuni minuti giusto col sottosegretario Luca Lotti prima di andare via. E ormai il sorriso è più rilassato e spontaneo rispetto a quello ostentato a beneficio di fotografi e telecamere quando poche ore prima aveva lasciato il ministero. Tailleur, giacca e pantalone nero su maglia nera. Con Matteo Renzi la telefonata è rapida, giusto un saluto in mattinata, due parole, prima che arrivino i magistrati.

 

Per novanta minuti il procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay, e i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta sul caso “Tempa Rossa”, Francesco Basentini e Laura Triassi, si trattengono negli uffici del ministero al terzo piano del palazzo della Galleria Sordi, di fronte la Presidenza del Consiglio.

 

Audizione, terranno a precisare dal governo, e non interrogatorio perché la responsabile dei Rapporti col Parlamento risulta solo «persona informata dei fatti» e non certo coinvolta nell’inchiesta di Potenza sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. Domande e risposte serrate che durano in realtà non più di mezzora, sull’ormai famoso emendamento alla legge di Stabilità del 2015, a metà di una giornata iniziata dalla Boschi di buon’ora al ministero e proseguita con la partecipazione al funerale del vicedirettore del Sole24ore Fabrizio Forquet in una chiesa della Capitale (da qui l’abito scuro), prima di chiudersi subito dopo ancora nei suoi uffici.

Federica Guidi -  BoschiFederica Guidi - Boschi

 

Preparata sì che era preparata, Maria Elena Boschi. Il dossier “Tempa Rossa” lo aveva rispolverato e studiato nei minimi dettagli in questi ultimi tre giorni di fuoco per mettere a punto le poche dichiarazioni pubbliche sulla vicenda, soprattutto l’intervento a Bologna di sabato. Un ultimo approfondimento con l’ufficio legislativo e legale e con i tecnici del ministero e l’ufficio di gabinetto lo conclude in mattinata al ministero, con il consueto puntiglio.

 

Poco più di mezzora effettiva per l’audizione, perché dopo i saluti preliminari e l’accoglienza, e subito dopo il domanda e risposta coi pm - raccontano - una gran fetta di tempo va via per la ricerca di un computer col quale verbalizzare: i pm arrivano senza un pc, che alla fine viene recuperato e messo a disposizione dal ministero. Nessun momento di tensione, verrà riferito in seguito, solo “cordialità” in un incontro che era stato concordato nella giornata di domenica, quando la ministra rientra da Bologna e si chiude nella sua casa romana. Una telefonata con i genitori Stefania e Pier Luigi, poco altro.

maria elena boschimaria elena boschi

 

I tre magistrati lasciano il ministero quando il premier Matteo Renzi ha già concluso la sua “filippica” sulle troppe inchieste mai approdate a sentenza. Ma sentire il ministro «era necessario», è l’unica cosa che dirà all’uscita il procuratore Luigi Gay. La Boschi raggiunge i colleghi di partito, poi la cena di gala in ambasciata brasiliana alla quale è attesa come ospite d’onore e lì non vuole mancare. Dopo ci sarà la battaglia parlamentare della mozione di sfiducia, ma il contributo del ministro all’inchiesta si chiude qui.

 

 

2. IL RETROSCENA «SONO A POSTO CON LA LEGGE DI CHE DOVREI AVERE PAURA?» E TUTTO IL PARTITO LA DIFENDE

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera

 

Quando è arrivata nella sala della direzione del Pd, con un sorriso aperto e l' aria tranquilla, in molti sono andati a salutarla e a chiederle come fosse andato l' incontro con i magistrati.

Il ministro Maria Elena Boschi e il presidente del Consiglio Matteo RenziIl ministro Maria Elena Boschi e il presidente del Consiglio Matteo Renzi

 

Ma Maria Elena Boschi è stata di pochissime parole con tutti: «Bene, bene, ma non fatemi dire nulla per correttezza. Comunque, non è durato molto, solo qualche decina di minuti». Già, perché quando i magistrati di Potenza si sono presentati al dicastero per ascoltare la ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento avevano dimenticato di portarsi dietro il computer che serviva per scrivere il resoconto dell' incontro.

 

Morale della favola, hanno dovuto aspettare una quarantina di minuti per farne arrivare finalmente uno e quindi poter iniziare.

Boschi, ha risposto a tutte le domande e non ha presentato nessuna «memoria difensiva», come qualcuno ha scritto, dal momento che è stata sentita solo come «persona informata dei fatti».

 

La ministra, dunque, non ha fatto trasparire nessun segno di nervosismo. Del resto, aveva anticipato il suo stato d' animo a qualche compagno di partito: «Io sono tranquilla perché so che quella era una norma giusta e perché sono a posto con la mia coscienza e con la legge. Ho semplicemente fatto il mio lavoro».

matteo renzi federica guidimatteo renzi federica guidi

 

Cosa che ha spiegato anche ai magistrati: nessun blitz notturno, «fa parte del normale iter parlamentare che le leggi vengano discusse ed esaminate anche a tarda sera».

È stata la stessa Boschi a chiedere di essere ascoltata in tempi rapidissimi. Ed è stata accontentata. È una decisione, questa, che ha preso di concerto con il presidente del Consiglio: «Chiudiamo al più presto questa storia», è stato il ragionamento fatto anche da Renzi.

 

«Del resto, di che cosa dovrei avere paura?», è stato il commento della ministra per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento. E, d' altra parte, persino gli esponenti della minoranza interna, che ieri sono stati tutt' altro che teneri con la maggioranza e con il presidente del Consiglio, hanno difeso la ministra, convinti anche loro che la vicenda, per quanto riguarda Boschi, finisce qui.

 

RENZI GUIDI RENZI GUIDI

Lei, ieri sera, dopo la direzione del partito si è dileguata quasi subito. Non tanto (o, quanto meno, non solo) per evitare le domande dei giornalisti che si accalcavano sotto la sede del Pd, piuttosto perché aveva un appuntamento da rispettare: una cena, in suo onore, all' ambasciata brasiliana. E questa sera sarà ospite di Bruno Vespa, a Porta a Porta , per spiegare le sue ragioni.

 

Tutto lo stato maggiore del Partito democratico, infatti, in questo momento è molto attento alla risonanza mediatica che può avere il «caso Guidi», in attesa del sondaggio del venerdì che farà capire meglio quali riflessi ha avuto questa vicenda nell' elettorato.

 

Renzi, che dopo la Direzione ha continuato a lavorare con i suoi più fidati collaboratori, a un certo punto è apparso po' preoccupato. Non per l' incontro tra la ministra e i magistrati ma per la risonanza che era stata data ad alcune sue parole.

 

Il presidente del Consiglio era stato bene attento a non calcare troppo la mano con i magistrati, pur lanciando loro dei messaggi ben precisi. E perciò non si voleva riconoscere nell' immagine di «uno che attacca la giustizia». «Non voglio che mi raffigurino come Berlusconi che si scaglia sempre contro la magistratura. Io sono molto diverso».

maria elena boschi nel presepe con renzi by vespamaria elena boschi nel presepe con renzi by vespa

 

A sera, però, tirando le somme della giornata, il premier, sembrava molto più rilassato: «Mi pare proprio che sia andata bene». Ma Renzi sa bene che «l' assedio al Pd» non è di certo terminato ieri: «I grillini e Salvini sono già in campagna elettorale e continueranno ad attaccarci».