DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Antonello Caporale per il “Fatto Quotidiano”
Non c’è fila, bresaola per tutti. Il menu del ristorante del Senato è più fornito di quello di un ospedale ma la malinconia è la stessa e identica la lieve, percettibile depressione che unisce i tavoli e i corpi. Le sedie di destra, per un involontario riscatto della logica oltre che dell’algebra, sono occupate da maschi in età avanzata, cravatte in via di dismissione, senatori che con ogni probabilità non vedranno la rielezione.
Mario Mauro, politico professionista con un cursus honorum di tutto rispetto, oggi nella più acuta fase recessiva, illustra le forze in campo: “Nonostante le ferite e le cicatrici che porto cerco ogni giorno di convincere i colleghi a resistere. Ma quelli non sentono più, sono atarassici. Il senatore accondiscendente ai voleri di Renzi si divide in due categorie.
C’è chi come Pier Ferdinando Casini pensa che la via del Paradiso è sempre dietro l’angolo e attende che passi la buriana. Non esserci, scomparire, non prendere posizione è la virtù massima da coltivare. C’è sempre un futuro, e chissà che nel 2018... Poi esistono i colleghi che pongono il voto come la fine della loro vita e accolgono con un sospiro di sollievo ogni azione che possa distanziarli dalla morte civile, economica e politica. Quindi accettano di tutto, anche di imbucare la Costituzione in un tritovagliatore”.
Passa Linda Lanzillotta, silenzio. È imputata del reato di cui al capo a: correre in soccorso del vincitore per salvare l’anima e una candidatura. Saluti tiepidi ad Anna Finocchiaro, imputata di un reato più grave: favoreggiamento continuato in favore di Renzi. E lei cosa vuol fare? Mirava al Quirinale, lascerà sicuramente la politica. È magistrato, può occupare sia la poltrona di giudice costituzionale che quella di consigliere al Csm. Lei sì che si è messa in salvo. Che invidia ma anche quanto veleno tra i resistenti!
Eccolo qui Corradino Mineo: “Mi sono rovinato opponendomi a queste schifezze. Ma nel Pd è più forte l’idea che la democrazia non sia una questione di forme, di regole. È la vecchia scuola comunista che accetta supina di stare dalla parte del Capo, chiunque egli sia. Ascoltano alle feste dell’Unità alcuni beoti che ingiungono di andare avanti, cambiare il mondo, svoltare, vincere perdio! È la nostra riforma, dicono. E tornano al Senato persuasi che il silenzio è il meglio che si possa opporre a questa porcheria”.
È la specie dei suicidatori, sicuramente la più numerosa oggi al Senato. Senatori all’ultimo stadio, ex arditi, combattenti afflosciati che contabilizzano il trapasso nell’et à della pensione. Le cose vanno storte? Silenzio. Per Altero Matteoli poi, figurarsi. Neanche la Juve riesce a donargli un sorriso: “Fin quando c’è Allegri, che è pure livornese...”.
Oppure degli esperti in dribbling, come il lucano Guido Viceconte, fuggito da Forza Italia per trovare nuova vita nella scialuppa dell’Ncd e ora dato in fuga. Si sono accorti, lui come altri 14 senatori, che Angelino Alfano forse li stia fregando, che il computo dei cooptati da Renzi nelle liste per la Camera non superi la metà degli eletti accampati nell’Ncd. E quindi chi sopravvive? Chi passa? Chi invece trapassa? Ieri riunione carbonara a Palazzo, essendo purtroppo anche deceduta la sede ufficiale del partito, quella in via in Arcione, chiusa per problemi di quattrini. È il segno dei tempi, l’Udc – per dire – ha dovuto accettare la degradazione degli uffici, prima disposti in dieci stanze in via Tomacelli, all’ingres - so di piazza di Spagna, ed ora ridotti in un ampio mezzanino al piano terra del palazzo. Sfollati, appunto. Si passa, oppure si attende di trapassare.
IL SUICIDATORE è colui che deraglia perfino dalla scelta definitiva del suicidio. Mitraglia la piazza prima di spararsi. In questo caso fa fuoco sulla Costituzione: “In commissione, dove siedo, una volta ho chiesto – racconta Mauro – Sapete dirmi quanti articoli della Carta stiamo cambiando? Niente, non ricordavano. Ho letto alcune modifiche. Alcune sono senza senso logico, senza la minima compiutezza lessicale”. La Costituzione a che serve?
“Nella percezione del nostro popolo viene dopo il lavoro. La democrazia non è più sentita come un valore assoluto. Noi vorremmo fare di più, potremmo fare di più se la gente ci seguisse. Ma non troviamo sponde, forze della società attive”. Andrea Cioffi, il capogruppo del M5S, trova nell’as - sopimento generale la chiave di lettura.
“È chiaro che lo spicchio di legislatura in più che si conquista approvando questa riforma per molti senatori è il sol dell’avvenire. Un po’ di ossigeno per allungare l’agonia. E nemmeno nego che queste miserie, queste contabilità da morte assistita riempiano i cuori di molte persone.
L’ambizione a sottrarsi all’idea della morte del Senato fa sì che la maggioranza decreti la morte del Senato, riducendolo in una paccottiglia di politicanti profughi”. La prova deludente dell’animo umano è una grande questione che conquista Cinzia Bonfrisco, berlusconiana ai tempi d’oro, poi renitente al patto del Nazareno e quindi partecipe della fronda fittiana: “Aprite gli occhi, dico sempre ai miei colleghi.
Il rischio di elezioni anticipate non esiste in caso di bocciatura della riforma costituzionale. È più fondata la tesi che se lasciamo a Renzi di ingoiare anche questo Palazzo, non avrà remore a tentare il colpo dello scioglimento anticipato”. Ma i suoi colleghi non aprono gli occhi, perchè? “Perchè l’ansia vince su tutto e perchè esiste la falsa percezione di una sospensione perpetua delle cose. È come se vivessero in una bolla e attendessero sospesi”.
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