mastella

I PRIMI 70 ANNI DEL “CEPPALONICO” MASTELLA: “MIA MADRE ERA CONVINTA CHE FOSSI GAY. ERO CRESCIUTO NELLA MORALE CATTOLICA, FACEVO L'EDUCATORE, NON SAPEVO COSA FOSSE UN BACIO CON LA LINGUA. ALLE FESTE BALLAVO LARGO, MAMMA MI CHIESE SE PER CASO NON MI PIACEVANO LE DONNE. NON ERA VERO, POI MI SONO RIFATTO...”

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SANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLASANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLA

Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

«Clemente, tengo nu problema ». Alle undici del mattino, sul corso Garibaldi, Clemente Mastella ha già stretto decine di mani, chiamando tutti per nome. Nel farlo segue una sua misteriosa gerarchia: «Segnati il numero», dice alla sua assistente se vuol tagliare corto, con altri si diluisce in convenevoli, poi abbraccia con trasporto una donna con un fazzoletto in testa: «È malata di cancro», ci bisbiglia. Lei gli fa: «Quando posso venirti a trovare?» «Vieni quando vuoi».

 

Andiamo all'Istituto tecnico Bosco Lucarelli, nei corridoi il codazzo come un' onda si propaga per i piani. In classe comizia: «Chi di voi tifa Benevento?». Quasi tutti alzano la mano. La preside fa notare che il sabato vogliono uscire prima per andare alla partita, allora Mastella racconta che trent' anni fa propose la settimana corta, «passeggiavo a Roma con il mio amico Claudio Baglioni e i ragazzi mi gridavano: "Viva l' onorevole del sabato libero!"». Subito gli studenti del Benevento gli chiedono un selfie.

MASTELLA FORLANI E CIRIACO DE MITAMASTELLA FORLANI E CIRIACO DE MITA

 

Era già deputato ai tempi di Moro. «Fece il suo ultimo discorso pubblico importante proprio qui a Benevento. Come si usava allora andai a prenderlo a Caserta, in macchina il sottosegretario Lettieri gli chiese "Aldo, com' è possibile che io ho l' auto blindata e tu no?" "Ma io non ricopro incarichi istituzionali", rispose Moro. Quattro mesi dopo lo rapirono».

 

Poi venne la stagione di De Mita, di cui Mastella fu portavoce. «Il segretario dc contava come un Capo di Stato. De Mita diffidava di tutti, tra noi c' era vera confidenza ma non ti faceva mai un complimento. Un giorno si presentò a piazza del Gesù un direttore di banca che doveva fare 15 assunzioni. Mi feci furbo: dissi, lei dica a De Mita che ne deve fare dieci, che cinque me le intesto io. Entrammo, Ciriaco chiamò Peppino, il suo segretario, «portami subito dieci nomi», uscendo gli consegnai anch' io la mia lista. A Piazza del Gesù veniva anche Berlusconi, era giovane, caramelloso, faceva doni enormi alle mie segretarie».

 

clemente mastella con la moglie sandra lonardoclemente mastella con la moglie sandra lonardo

Eccessivo e selvaggio, spregiudicato e umanissimo, Mastella ha attraversato tre Repubbliche. «Tutto quello che lei vede qui, l' Università, il conservatorio, le strade, è opera mia», dice allargando la mano a ventaglio. Quanti ne ha raccomandati? «Parecchi». «Un giorno, prima di una campagna elettorale, un grand commis all' Hotel Doney voleva offrirmi un contributo di cinque milioni di lire. Gli dissi: "Non prendo soldi, mi dia piuttosto quattro posti di lavoro". Non mi pento. Era tutta gente che aveva bisogno, e noi ci siamo sporcati le mani, per citare Maritain».

 

MASTELLAMASTELLA

Il padre di Mastella era maestro, la madre contadina, quando il padre seppe che voleva fare politica gli diede del pazzo, Clemente aveva 26 anni e De Mita lo aveva appena sistemato alla Rai di Napoli. «Mia madre era convinta che fossi gay. Ero cresciuto nella morale cattolica, facevo l' educatore, non sapevo cosa fosse un bacio con la lingua al- le feste ballavo largo, mamma mi chiese preoccupata se per caso non mi piacevano le donne. Non era vero, naturalmente, poi mi sono rifatto ampiamente».

 

MASTELLA AGLIOMASTELLA AGLIO

«Clemente, non tocchiamo questo argomento», lo ammonisce un collaboratore, ma con compiaciuta malizia, si capisce. A giugno, a sorpresa, Mastella è risorto: sindaco di Benevento col 63%. «I Cinquestelle avevano preso due volte il 27%, pure mio figlio Elio li aveva votati, con me sono scesi al 12. Nessuno scommetteva un euro su di me.

Ho trovato una sofferenza che non immaginavo. Ora ho convinto dei miei amici medici a visitare gratis gli indigenti». Andiamo nell' ex palazzo Paolo V, dove uomini e donne in fila attendono il loro turno. Mastella viene accolto come un Papa.

MASTELLA BERLUSCONIMASTELLA BERLUSCONI

 

«Il Comune ha 100 milioni di debiti, ho rinunciato all' indennità, non ho nemmeno l' auto di servizio». Quanto prende di pensione? «Seimila euro». È diventato ricco facendo politica? «Non tengo un cazzo!» alza la voce sospettoso. Quando si inalbera la sua lingua volge al dialetto. «La verità è che sono stato sempre vittima di un pregiudizio meridionale. Nella Seconda Repubblica le idealità erano morte, non restava che la prassi e io ho dovuto fare come quei giocatori di football americano che avanzano a ziz zag per arrivare alla meta senza impattare sui difensori ».

MASTELLA COSSIGAMASTELLA COSSIGA

 

De Mita a 90 anni governa Nusco, lei Benevento. Quale demone vi spinge? Ci pensa a lungo, poi si illumina: «Sul finire della vita il salmone sente il bisogno di tornare a casa controcorrente: ecco io sono come il salmone ».

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