I RICATTI DI MONTIMER – ALLA DEMOCRATICA DICHIARAZIONE (“LA MANOVRA CI PUÒ ESSERE O NO A SECONDA DI CHI VINCE”), LA CAMUSSO SI RIMBOCCA LE MANICHE E LO LEGNA: "APPARE UN MESSAGGIO MINACCIOSO AGLI ELETTORI, ANCHE SE NON SI CAPISCE QUALE SIA LA MINACCIA: I CONTI SONO IN ORDINE O NON SONO IN ORDINE? NON POSSONO ESSERE IN ORDINE O IN DISORDINE IN RAGIONE DEL VOTO, CHE DEVE COMUNQUE ESSERE LIBERO"…

(ANSA) - "Benché dimissionario, dovrebbe ricordarsi di essere il presidente del Consiglio, quindi dovrebbe rispondere su a che punto lascia i conti del Paese e non può sostenere che la manovra ci può essere o no a seconda di chi vince anche perché appare un messaggio minaccioso agli elettori". Così il leader Cgil, Susanna Camusso, su Monti.

"Devo dire che appare un messaggio minaccioso agli elettori, anche se non si capisce quale sia la minaccia: i conti sono in ordine o non sono in ordine? Delle due ci dovrebbe dire qual'é, visto che i conti non possono essere in ordine o in disordine in ragione del voto, che deve comunque essere libero", aggiunge Camusso, parlando a margine di un'iniziativa con la Fp-Cgil sui beni culturali.

Rispetto al suo programma "credo che sia il modello che abbiamo visto tante volte in questo Paese: abolirò questo, abolirò quell'altro, un milione di posti di lavoro... Salvo poi dimenticarsi cosa si è fatto fino al giorno prima e che cosa succederà un momento dopo. Se il presidente Monti pensa che ci siano nel giro di due anni 30 miliardi di risorse disponibili, vorrei chiedergli - prosegue Camusso - come mai non sono investite sul lavoro e per fare politiche che ci permettano di uscire dalla crisi adesso, invece di aspettare il dopo elezioni".

 

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