isaac herzog papa leone

GLI ISRAELIANI SONO BRAVISSIMI A FARE LA GUERRA, MA DI  COMUNICAZIONE E DIPLOMAZIA NON CI CAPISCONO UNA MAZZA  - LA VISITA DEL PRESIDENTE, ISAAC HERZOG, IN VATICANO, SI È TRASFORMATA IN UNA FIGURACCIA CLAMOROSA: PRIMA DELL'INCONTRO, HERZOG HA SOSTENUTO DI ESSERE STATO INVITATO DAL PAPA (MA IL PONTEFICE RICEVE, NON INVITA). POI ISRAELE HA PUBBLICATO UN COMUNICATO DOVE AVEVA "SBIANCHETTATO" LA PARTE DEL COLLOQUIO CON PREVOST CHE RIGUARDAVA GAZA, COSTRINGENDO LA SANTA SEDE A UN'INSOLITAMENTE DETTAGLIATA NOTA STAMPA. NON È UN CASO CHE PAPA LEONE XIV AVESSE QUELLA FACCIA FUNEREA DURANTE L'UDIENZA

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

NON È ANDATA BENE LA VISITA DEL PRESIDENTE ISRAELIANO IN VATICANO 

Estratto dell'articolo di Matteo Matzuzzi per “il Foglio” 

 

papa leone isaac herzog

L’annunciata visita del presidente israeliano Isaac Herzog in Vaticano è iniziata male ed è finita peggio.

 

Intanto, l’incidente diplomatico sfiorato alla vigilia: l’ufficio di Herzog diffondeva un comunicato in cui sosteneva che si recava a Roma su invito del Papa, costringendo la Santa Sede a precisare – nero su bianco – che il Pontefice riceve volentieri chi chiede di essere ricevuto e non manda a chiamare i propri ospiti.  

 

Così vuole la prassi e il buon senso. Poi, il cortocircuito dei comunicati [...] al termine dell’udienza. Il primo, quello di Herzog, che uscito dal Palazzo apostolico ha ringraziato il Papa “per la calorosa accoglienza”, sottolineando che “Israele si sta impegnando in ogni modo possibile per riportare a casa gli ostaggi tenuti in brutale prigionia da Hamas. Israele anela al giorno in cui i popoli del medio oriente – i Figli di Abramo – vivranno insieme in pace, collaborazione e speranza.  

 

isaac herzog papa leone

Tutti i leader di fede e di buona volontà devono unirsi nel chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi, come primo e fondamentale passo verso un futuro migliore per l’intera regione.

 

Lo Stato di Israele si impegna a garantire la libertà religiosa per tutte le fedi ed è determinato a continuare a lavorare per la pace, la tranquillità e la stabilità in tutta la regione. Israele – aggiungeva Herzog – è orgoglioso della sua comunità cristiana e si impegna a garantire la sicurezza e il benessere delle comunità cristiane in Terra Santa e in tutto il medio oriente”. 

 

papa leone isaac herzog 1

Ancora, proseguiva il presidente israeliano, “l’ispirazione e la leadership del Papa nella lotta contro l’odio e la violenza, e nella promozione della pace nel mondo, sono preziose e vitali. Non vedo l’ora di approfondire la nostra cooperazione per un futuro migliore di giustizia e compassione”.  

 

Nessun accenno a Gaza né alla Cisgiordania, niente da dire sul rispetto del diritto umanitario.

 

Nulla sull’incidente – “errore di tiro” secondo Benjamin Netanyahu – dello scorso luglio, con l’attacco contro la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza City.

 

Il tutto mentre il consueto comunicato della Santa Sede tardava. Solo dopo pranzo è stata diffusa la Nota ufficiale, insolitamente lunga e dettagliata, che di fatto corregge le dichiarazioni del presidente israeliano.  

 

Intanto, si precisa, “nel corso dei cordiali colloqui con il Santo Padre e in Segreteria di stato, è stata affrontata la situazione politica e sociale del medio oriente, dove persistono numerosi conflitti, con particolare attenzione alla tragica situazione a Gaza.

 

Si è auspicata una pronta ripresa dei negoziati affinché, con disponibilità e decisioni coraggiose, nonché con il sostegno della comunità internazionale, si possa ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, raggiungere con urgenza un cessate-il-fuoco permanente, facilitare l’ingresso sicuro degli aiuti umanitari nelle zone più colpite e garantire il pieno rispetto del diritto umanitario, come pure le legittime aspirazioni dei due popoli”.  

isaac herzog papa leone 1

 

Quindi, “si è parlato di come garantire un futuro al popolo palestinese e della pace e stabilità della regione, ribadendo da parte della Santa Sede la soluzione dei due stati, come unica via d’uscita dalla guerra in corso. Non è mancato un riferimento a quanto accade in Cisgiordania e all’importante questione della Città di Gerusalemme”. 

 

Infine, “si è convenuto sul valore storico dei rapporti tra la Santa Sede e Israele e sono state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra le autorità statali e la Chiesa locale, con particolare attenzione all’importanza delle comunità cristiane e al loro impegno in loco e in tutto il medio oriente, a favore dello sviluppo umano e sociale, specialmente nei settori dell’istruzione, della promozione della coesione sociale e della stabilità della regione”. [...]

 

Isaac Herzog papa leone XIV

Rispetto ai mesi scorsi, quando il governo israeliano salutava con favore e sollievo l’elezione del Papa americano dopo il gelo con Francesco (non si contano le note dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede in protesta con affermazioni del Pontefice o di qualche alta autorità curiale), pare evidente che quell’afflato si sia un po’ spento.  

 

Nonostante avesse denunciato l’escalation nella Striscia richiamando al rispetto del diritto umanitario e internazionale – al termine di un Angelus parlò di “attacco dell’Idf” contro la chiesa cattolica di Gaza –, Leone XIV si è sempre mantenuto molto prudente nell’esprimere giudizi tranchant che potessero pregiudicare la possibile mediazione della Santa Sede nel conflitto in corso.  [...]

 

APPELLI E BOMBE PERCHÉ LA TENSIONE RESTA ALTISSIMA 

Estratto dell'articolo di Davide Lerner per “Domani” 

 

chiesa del sacro cuore di gaza colpita da israele 4

«Il fatto stesso che papa Leone XIV, che ha appena iniziato il suo mandato, abbia ricevuto il presidente dello Stato di Israele in Vaticano è una dichiarazione molto importante».

 

Con queste parole, affidate a un comunicato diffuso dal suo portavoce Jason Pearlman, il presidente israeliano Isaac Herzog ha celebrato la visita in Vaticano di giovedì: sul fronte interno il suo ufficio cerca di presentare l’incontro con il papa come una svolta nelle relazioni bilaterali, nel contesto delle forti tensioni su Gaza. 

 

padre Gabriel Romanelli ferito nel bombardamento della chiesa a gaza

Le relazioni fra Israele e Vaticano, da quando furono formalizzate nel 1993, non erano mai stati così burrascose.  Papa Francesco, fin dall’inizio del conflitto, non faceva mistero delle proprie posizioni improntate alla solidarietà con la parte palestinese. 

 

Negli anni ha mantenuto un rapporto diretto, fatto di continue video-telefonate fino alla fine dei suoi giorni, con la parrocchia di Gaza City. E suggerito l’uso del termine “genocidio” per descrivere la tragedia nella Striscia nel suo ultimo libro, La Speranza non delude mai. 

 

Dopo il gelo delle mancate condoglianze del premier Netanyahu – uno dei pochi leader mondiali a non aver partecipato al funerale di Francesco – la nomina del nuovo papa americano è fin da subito stata percepita nello Stato ebraico come un’opportunità per rinsaldare il delicato legame a cavallo fra politica e religione. «Auguro al primo Papa proveniente dagli Stati Uniti di riuscire a promuovere la speranza e la riconciliazione tra tutte le fedi religiose», ha scritto Netanyahu subito dopo il responso del conclave. 

chiesa del sacro cuore di gaza colpita da israele 3

 

Gli appelli per un cessate il fuoco rilanciati dallo stesso Leone, tuttavia, sono rimasti inascoltati. E non ha aiutato a promuovere il disgelo la sofferenza delle comunità cattoliche finite sotto il fuoco israeliano.

 

Il 17 luglio scorso un colpo di artiglieria dell’esercito di Tel Aviv si è infranto sulla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, uccidendo due persone e provocando molti feriti tra cui il parroco Gabriel Romanelli.

 

Netanyahu, in una chiamata con il papa, ha sostenuto la tesi di un errore umano, ma il patriarca dei Latini di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, non ha escluso che l’attacco potesse esser stato intenzionale.  [...]

 

chiesa del sacro cuore di gaza colpita da israele 1

In questo contesto non stupisce la visita di Herzog in Vaticano sia stata accompagnata da un battibecco diplomatico della vigilia. Il comunicato del presidente secondo cui la visita avveniva su invito del papa è stato infatti contraddetto da un’insolita nota vaticana in cui si leggeva «è prassi della Santa Sede acconsentire a richieste di udienza rivolte al pontefice da parte di capi di Stato e di governo, non è prassi rivolgere loro inviti». Una puntualizzazione che getta un’ombra sulla vittoria diplomatica che Herzog cerca di rivendersi in patria.  [...]

benjamin netanyahu nella striscia di gazaBENJAMIN NETANYAHU A GAZAnetanyahu bergoglio papa francescoBIBI NETANYAHU PAPA LEONE XIVbenjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1Papa Francesco saluta il Primo Ministro Netanyahu BENJAMIN NETANYAHU A GAZAbenjamin netanyahu papa francescobenjamin netanyahu - offensiva militare su Gaza City