“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Gianluca Roselli per il “Fatto Quotidiano”
A fine giornata l'offensiva andata in scena a Montecitorio nei confronti di Renato Brunetta è congelata, ma la tensione all' interno dei deputati di Forza Italia resta alta. L'ex ministro della Funzione pubblica ne esce "commissariato". E soprattutto dovrà mollare il Mattinale. Alle tre di pomeriggio, nella sala Lucio Colletti della Camera, i forzisti si sono riuniti per mettere in discussione il capogruppo.
Il giorno prima, martedì, Elio Vito aveva raccolto una ventina di firme (su 57 deputati) per chiedere di mettere ai voti la presidenza di Brunetta. Poi, in serata, Silvio Berlusconi aveva espresso "stima e fiducia" nei confronti dell' ex ministro e la conta si era stoppata. Ieri, dunque, la resa dei conti.
"Non c' è nulla di personale contro Brunetta ma io chiedo che si faccia una verifica dei vertici. E si rivoti il capogruppo, i vice, la linea politica, tutto", ha detto ieri Vito davanti ai deputati. L' ex radicale, per la cronaca, è stato presidente dei deputati forzisti per circa sei anni. "Si vede che si vuole riprendere quel posto", sussurrano i parlamentari.
"Quello che chiede Vito non è previsto dallo Statuto, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Io sono democratico e ascolto tutti, ma questo è troppo", si lamenta Brunetta passeggiando in Transatlantico durante una pausa. L'accusa dei ribelli è quella di gestire il gruppo in totale solitudine, senza ascoltare nessuno.
"Al gruppo lavorano 15 persone che rispondono tutte a lui", racconta una fonte. Sotto accusa è finito anche il Mattinale, reo di costare troppo e di esprimere solo il Brunetta -pensiero. Che, secondo i ribelli, rappresenta posizioni troppo estremistiche, molto falco e poco colomba.
"Basti pensare che, quando c' era il patto del Nazareno, il Mattinale era anti governativo al massimo", continua la nostra fonte. "Costa solo l' 8 per cento del bilancio, circa 230 mila euro", la risposta del capogruppo. E proprio il Mattinale sembra sia lo scalpo ottenuto dai ribelli.
L' house organ del gruppo (che un tempo, con B. a Palazzo Chigi, era gestito da Paolo Bonaiuti) verrà rimesso nelle mani di Berlusconi che dovrà decidere come cambiarlo. L'assemblea dei deputati, infatti -si legge nel comunicato finale - "ha deciso il ritorno all' origine del Mattinale come strumento di comunicazione sotto la diretta responsabilità della presidenza di Forza Italia" e anche " il rafforzamento e coordinamento delle attività e della gestione del gruppo".
Insomma, Brunetta salva il posto, ma dovrà gestire i deputati in modo più democratico e, soprattutto, mollare la sua creatura cartacea. "Bene, bene", è il commento su Twitter di Elio Vito, che però se n' è andato prima della conclusione, visibilmente contrariato: l' ex capogruppo, infatti, voleva arrivare al voto e sfiduciare Brunetta.
"Uno prudente come Vito non si muove a caso: o sapeva di avere dietro Berlusconi oppure la maggioranza dei deputati", dicono da ForzaItalia. Ma alla fine è stato lo stesso ex Cavaliere a tirare il freno. "Questo non è il momento delle divisioni, dobbiamo restare uniti", ha detto B. chiamando al telefono molti dei suoi. Ma quello di ieri sembra solo il primo tempo di una partita non ancora chiusa.
Luca D' Alessandro, ex forzi sta ora in Ala, seduto sui diva netti del Transatlantico, intanto se la ride: "Se Brunetta resta capogruppo, a noi tra un po' non resta che scrollare l'albero e i deputati azzurri ci cadranno tra le braccia...". Il malcontento nei confronti di Brunetta c'è. E rimane.
RENATO BRUNETTA PUBBLICA LA FOTO CON BERLUSCONI
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