FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
1. NESSUN COLPO DI TUSK
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
Piazza Pilsudski a Varsavia sembra fatta apposta per essere riempita. Enorme, spaziosa, grigia, è il posto delle commemorazioni. Quando si chiamava piazza della Vittoria, nel 1978, ospitò la prima visita all’estero di Giovanni Paolo II. Siccome i polacchi arrivati erano tantissimi, le telecamere della censura atea di stato evitavano di inquadrare la piazza.
Nel 2010, in piazza Pilsudski è stato costruito anche il monumento per commemorare la tragedia di Smolensk, in cui morì […] l’ex presidente Lech Kaczynski, fratello dell’attuale leader del PiS, Jaroslaw. Il monumento è una scala grigio scuro, che Jaroslaw in questi anni di governo del PiS ha fatto sorvegliare giorno e notte […].
donald tusk alla sede di piattaforma civica a varsavia dopo le elezioni
Ieri si è recato con altri esponenti del partito a commemorare la strage e ad accoglierlo c’erano sostenitori e oppositori. L’argomento di conversazione […] non era tanto la tragedia del 2010, era piuttosto l’arresto avvenuto martedì di due politici del PiS, l’ex ministro dell’Interno Mariusz Kaminski e il suo vice Maciej Wasik, condannati per abuso di ufficio nel 2015, graziati dall’allora e attuale presidente Andrzej Duda.
I due sono stati arrestati mentre si trovavano nel palazzo del presidente, non lontano da piazza Pilsudski. Si erano trattenuti dopo un pranzo con il presidente e compagno di partito, in un posto in cui non credevano sarebbero stati raggiunti dalla polizia.
mateusz morawiecki jaroslaw kaczynski
Duda ha detto che non sarà sereno fino a quando non saprà che Kaminski e Wasik non saranno rilasciati e Kaminski ha iniziato lo sciopero della fame. Dopo la grazia, la Corte suprema aveva riaperto il caso lo scorso anno e un tribunale a dicembre li aveva condannati, qualche settimana dopo la formazione del nuovo governo.
[…] Nonostante Kaminski si sia proclamato addirittura prigioniero politico, il fatto è al di fuori dello scontro tra vecchio governo e nuovo. Tusk ha iniziato una rivoluzione complicata, perché dopo otto anni di governo il partito di Kaczynski è riuscito a stravolgere tante cose. La televisione è stata l’esempio più lampante: TvP, i canali di stato, erano diventati organi di propaganda […], abituati a servizi con l’obiettivo di distruggere i politici che non sono del PiS.
Quando il 30 dicembre, Tusk ha pronunciato il suo discorso di fine anno su TvP è stato un successo inaspettato: qualche settimana prima i dirigenti dell’emittente avevano interrotto le trasmissioni in protesta contro il premier, dando l’immagine di una Polonia in aria di colpo di stato.
mariusz kaminski andrzej duda maciej wasik
Duda adesso tratta l’arresto dei due politici come un atto da regime. Il PiS sta trasformando in spettacolo ogni azione del governo e dipinge Tusk come un pericoloso autocrate […]. Difficile che questa propaganda faccia presa sui polacchi, che tengono molto alla reputazione della loro nazione all’estero e non amano […] che sia presentata come una democrazia malata. Li ributta indietro ai tempi in cui piazza Pilsudski si chiamava piazza della Vittoria. […]
2. DUE EX MINISTRI ARRESTATI A PALAZZO POLONIA, SI ALZA LO SCONTRO DUDA-TUSK
Estratto dell’articolo di Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
Il presidente polacco Andrzej Duda è in rotta di collisione con il governo filo-Ue guidato da Donald Tusk. Lo scontro costituzionale ha raggiunto il culmine martedì quando l’ex ministro dell’interno Mariusz Kaminski e uno dei suoi più stretti collaboratori Maciej Wasik sono stati accolti nel palazzo presidenziale ufficialmente per partecipare a una cerimonia ma nella realtà per sfuggire all’ordine di arresto emesso dal tribunale di Varsavia.
«Non ci nascondiamo — hanno dichiarato alla stampa — siamo qui con il presidente, sappiamo che le forze di polizia ci stanno cercando». I due sono stati poi portati via dagli agenti mentre una piccola folla di sostenitori di Diritto e Giustizia (Pis), il partito dell’ex ministro Jaroslav Kaczynski, si radunava davanti all’edificio.
Il capo dello Stato si è detto «profondamente scioccato» dall’arresto dei due deputati ed ha promesso: «Non avrò pace finché non saranno rilasciati». Mentre per il premier è «il campo politico che ha governato la Polonia per 8 anni» che ha provocato «un caos giuridico senza precedenti».
Duda considera la detenzione illegale perché nel 2015 aveva concesso a Kaminski e Wasik il perdono presidenziale dopo la condanna a tre anni di carcere per abuso d’ufficio in relazione a fatti accaduti nel 2007. Allora l’ex ministro guidava l’agenzia anticorruzione ed avrebbe deliberatamente orchestrato un caso per screditare il ministro dell’Agricoltura, Andrzej Lepper.
Lo scorso giugno, però, la Corte Suprema […] ha annullato la grazia perché era stata concessa mentre i due politici avevano presentato appello contro la loro condanna, confermata con sentenza definitiva lunedì scorso. A loro volta il Tribunale costituzionale e una nuova camera della Corte Suprema, entrambi composti da giudici nominati dal Pis, si sono invece pronunciati a favore della validità della grazia.
A complicare ulteriormente la vicenda […] è stato il presidente della Camera bassa del Parlamento Szymon Holownia, che è anche a capo di uno dei partiti della coalizione di governo, il quale ha deciso l’espulsione immediata dei due deputati dando così luce verde all’arresto.
[…] Kaminski e Wasik dal carcere si dichiaravano prigionieri politici e iniziavano uno sciopero della fame. L’arresto è arrivato proprio alla vigilia di una manifestazione contro il governo indetta dal Pis contro le riforme messe in cantiere dal governo Tusk che alla vigilia di Natale aveva azzerato i vertici della televisione pubblica Tvp e della radio polacca dicendo di voler così ripristinare la neutralità dei media pubblici […].
Duda è considerato l’inquilino più scomodo sulla strada del nuovo esecutivo […]. […] Il presidente ha prima ritardato la nomina di Tusk a premier e poi ha usato i suoi poteri di veto per bloccare un disegno di legge di bilancio legato alla revisione da parte del governo dell’emittente statale TVP. Se queste sono le premesse ci si può solo immaginare quanto sarà impervia la strada del governo di qui al 2025, quando il presidente completerà il suo secondo e ultimo mandato.
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