IL PATTO DEI JIHADISTI - IN SIRIA, AL QAEDA SI ALLEA CON ISIS: I DUE GRUPPI SMETTERANNO DI AMMAZZARSI E UNIRANNO LE FORZE CONTRO ASSAD E I RIBELLI MODERATI - BRUTTE NOTIZIE PER LA COALIZIONE AMERICANA

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(ANSAmed) - I vertici dell'Isis e quelli di al Qaida avrebbero raggiunto un accordo per unire le forze contro i nemici comuni in Siria: il regime di Assad e i ribelli moderati. L'intesa - come raccontano fonti dell'opposizione siriana alla Associated Press - sarebbe stata raggiunta nei giorni scorsi (probabilmente il 2 novembre) nel corso di un incontro segreto in una fattoria del nord del Paese, e potrebbe avere un impatto non da poco sulla strategia Usa per armare l'opposizione filo-occidentale in Siria.

isisisis

 

Le parti si sarebbero messe d'accordo nel fermare le ostilita' reciproche, che durano da mesi, e nel combattere insieme con una piu' stretta cooperazione sui campi di battaglia. La notizia giunge proprio nel giorno in cui il presidente americano Barack Obama ha chiesto al team della sicurezza nazionale di rivedere la politica Usa verso la Siria, dopo aver realizzato che l'Isis potrebbe non essere sconfitto senza una transizione politica nel Paese e la destituzione del presidente Bashar al Assad.

SIRIA IRAN f Al Qaeda SIRIA IRAN f Al Qaeda

 

La revisione chiesta da Obama è una tacita ammissione che la strategia iniziale nel tentare di contrastare l'Isis senza concentrarsi anche sulla deposizione di Assad, ma limitandosi a sostenere i ribelli moderati, è stata errata.

 

 

2. L’ISIS SUPERA AL QAEDA ANCHE NEL CONTO IN BANCA - SONO I TERRORISTI PIÙ RICCHI 

Maurizio Molinari per “la Stampa

 

I forzieri del Califfo vantano il primato assoluto ma Hamas detiene una seconda, e ben solida, posizione davanti ai colombiani delle Farc assai meglio foraggiati di Al Qaeda nel post-Osama Bin Laden, carente di donazioni, mentre il fanalino di coda è Boko Haram, ancora alle prime armi in questo tipo di business: è la classifica dei gruppi terroristi più ricchi del Pianeta, stilata dal magazine «Forbes», edizione israeliana, sulla base delle inchieste condotte dai servizi di sicurezza di mezzo mondo.
 

sostenitori di isis festeggiano in siriasostenitori di isis festeggiano in siria

Ciò che ne esce è una inedita radiografia degli equilibri di forza fra le finanze del terrore. In vetta, irraggiungibile, c’è lo Stato Islamico (Isis) ovvero il Califfato di Abu Bakr Al Baghdadi che, in un tempo record - meno di 24 mesi - ha creato una «formidabile macchina raccogli-denaro» come spiega Aymenn Jawad Al-Tamimi, arabista dell’Università di Oxford, sommando le donazioni private del Golfo all’imposizione di dazi sulle merci in transito nei territori conquistati ed alla vendita del greggio, che è la vera ragione di un primato davvero storico perché nessun gruppo terroristico ha mai avuto tanti soldi nelle casse.
 

Per il ministero del Tesoro Usa l’estrazione di petrolio - soprattutto in Siria ma anche in Iraq - gli garantisce 1 milione di dollari al giorno ma Israele ritiene che si tratti del triplo grazie all’opera di un network di mediatori, posizionati in Turchia, abilissimi nel giocare al ribasso rispetto al mercato.

 

mappa siriamappa siria

La seconda posizione di Hamas nasce da un sofisticato sistema di tasse, dazi e tariffe che ha creato da quando, nel 2007, ha assunto il controllo della Striscia di Gaza. Il miliardo di dollari che possiede è frutto dell’«Iva» che Hamas impone sul commercio nei tunnel sotterranei - chiusi dall’Egitto sono lo scorso luglio - e di una miriade di tasse che preleva dai residenti: dalle imposte sulle auto (366 dollari l’anno) ai versamenti richiesti a ristoranti, negozi, pescatori e qualsiasi altra attività commerciale. Hamas può inoltre contare su «fondi umanitari e delle ong» che, secondo «Forbes», riesce a stornare dai finanziamenti internazionali destinati ai civili.

RIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSAD IN PIAZZA RIBELLI SIRIANI QAEDISTI GIUSTIZIANO FEDELI DI ASSAD IN PIAZZA

 

Anche le Farc colombiane devono il terzo posto - 600 milioni di dollari - alle tasse imposte alle popolazioni locali ma il grosso delle entrate viene da traffico di droga e rapimenti. Gli stupefacenti costituiscono gran parte dei proventi per Hezbollah libanesi, taleban afghani e Lash-e-Taiba pakistano, accomunati dal frequente ricorso a estorsioni e rapimenti.

 

Solo sesto posto in classifica per Al Qaeda che, orfana di Bin Laden e sfidata da Isis, ha difficoltà a raccogliere donazioni private dal Golfo ed ha visto precipitare le entrate da imposte, visto che gli unici territori che controlla - in Siria con Al Nusra - sono ora sotto l’ombrello del Califfo.

GAZA - HAMAS UCCIDE ALCUNE SPIE 7GAZA - HAMAS UCCIDE ALCUNE SPIE 7

 

I somali di Al Shabaab si distinguono per i guadagni della pirateria nell’Oceano Indiano - che però è in brusco calo - mentre l’Ira nordirlandese, ancora legata agli ideali marxisti-leninisti, conta sui versamenti volontari dei militanti.

 

In fondo alla classifica, i nigeriani di Boko Haram con «appena» 25 milioni di dollari ma l’impressione è che siano destinati a scalare le posizioni perché operano in Africa Occidentale su aree ricche di risorse, miniere d’oro incluse. Dunque hanno la possibilità di progettare un 2015 con un bilancio di chiusura decisamente migliore.

israeliani neutralizzano tunnel di hamasisraeliani neutralizzano tunnel di hamas