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Quattordici canali digitali per la Rai sono troppi. Manca un progetto editoriale. Non c'e una strategia unitaria ne' in termini di target ne'di offerta. E' su questo punto che si e' impantanato il piano industriale di Luigi Gubitosi, che continua a prendere tempo e rinvia tutto a dopo le elezioni politiche. Gli advisor della Mc Kinsey , stressati a più riprese dal direttore generale, non sanno più che pesci prendere ma sono consapevoli che il momento della verità si avvicina.
La Rai e' l'azienda che nel digitale ha investito di più ma non riesce a rendere redditizi i suoi canali. Eppure, facendo zapping tra le reti, a voler tagliare ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta: due canali per bambini, due sportivi, una programmazione d'archivio, come Rai storia, che ha una rete tutta sua ma che dovrebbe invece alimentare altri palinsesti. E un canale come Rai Scuola, che fa lo zero per cento di share ma che viene indicato dal dg e dalla presidente Tarantola come un modello televisivo da seguire.
Gubitosi dice di voler rivoluzionare la Rai ma sconta la mancanza di esperienza nel settore radiotelevisivo e di fatto continua ad applicare le logiche della vecchia tv lineare monopiattaforma ad uno scenario in continua evoluzione. La digitalizzazione del Tg2 sembra più un'operazione di facciata. Di fatto, sul piano del prodotto, per il telespettatore non e' finora cambiato nulla. Molto, invece, e' cambiato per la redazione con enormi difficoltà per grafici, archivio immagini e un' organizzazione del lavoro obsoleta.
Rai Net doveva essere il volano del cambiamento , nel segno della multimedialita' ma viaggia con il motore grippato. Nonostante le assicurazioni del direttore generale, il personale promesso non e' mai arrivato, gli investimenti si sono persi per la strada e la macchina produttiva e' schiacciata dalle richieste di tutta l'azienda, che restano a muffire nei cassetti.
Sul totale dell'offerta web, per numero di pagine visitate , la Rai vale un sesto di Mediaset ma evidentemente per Gubitosi non e' ancora abbastanza. Tanto da fargli scegliere come "pilota " dell'offerta commerciale Rai nell' e-book uno dei più grossi flop tv del 2012: "Lezioni dalla crisi" di Giuliano Amato , il " nostro conduttore ideale"- lo aveva definito Gubitosi- con share di poco superiore all' uno per cento. La corsa in libreria e' già partita.
LUIGI GUBITOSI viale mazziniGiuliano Amato ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI
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