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Estratto dall’articolo di Carlo Di Foggia per ‘il Fatto Quotidiano’
La Consob ha consegnato alla Procura di Perugia gli atti sul caso Renzi-De Benedetti e gli acquisti in Borsa sulle Popolari. È la prima mossa ufficiale del procuratore capo di Perugia, Luigi De Ficchy, per verificare se la Procura di Roma abbia commesso dei reati nell' indagare sulle presunte soffiate arrivate allo storico patron del gruppo Espresso alla vigilia delle riforma degli istituti di credito popolari.
Come rivelato dal Fatto, nei giorni scorsi la Procura del capoluogo umbro ha aperto un fascicolo dopo l' esposto presentato dal presidente emerito dell' Adusbef, Elio Lannutti, candidato con i 5Stelle in cui si chiedeva di verificare se fossero state seguite le giuste procedure nella gestione del fascicolo, conclusa con una richiesta di archiviazione del giugno 2016 nei confronti del broker di De Benedetti, Gianluca Bolengo, all' epoca ad della Intermonte Sim, l' unico indagato di tutta la vicenda e per il solo reato di ostacolo alla vigilanza.
ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedetti
La vicenda è nota. Il 16 gennaio 2015, De Benedetti chiama Bolengo chiedendogli di comprare titoli di alcune banche popolari. Sostiene di aver saputo che il governo farà un provvedimento "entro due-tre settimane" dal premier Matteo Renzi in persona il giorno prima. Sembra sapere anche che avverrà per decreto legge.
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Secondo la divisione Abusi di mercato della Consob, De Benedetti e Bolengo avevano sicuramente commesso un insider trading. L' authority ha trasmesso le carte alla procura capitolina, ravvisando ipotesi di reato, ma alla fine - proprio per effetto delle valutazioni dei pm di Roma - ha deciso di archiviare la cosa.
CARLO DE BENEDETTI E MATTEO RENZI A DOGLIANI DA CHI
Nell' esposto Lannutti chiedeva alla procura di valutare, in quanto competente a indagare sui colleghi di Roma, se fu legittimo dopo aver ricevuto l' informativa Consob, aprire un fascicolo d' indagine con un "modello 45", quello delle notizie che non costituiscono reato. Prassi vietata - sostiene l' Adusbef - sia dal codice di procedura penale sia da una circolare del ministero della Giustizia.
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Per la Procura di Roma invece la vicenda è chiusa: nessun reato né per Renzi, né per De Benedetti, né per Bolengo per il quale a giugno 2016 ha chiesto l' archiviazione. Da quasi due anni il Gip deve decidere se questa linea è corretta.
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