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1 - ARMI ONLINE, NESSUN DIVIETO LA LEGA FA UN FAVORE ALLA LOBBY
Giovanna Casadio per “la Repubblica”
Nessun divieto alla vendita online delle armi: la Lega non ci ripensa e oggi riproporrà la sua linea. Gianluca Vinci, il vice presidente leghista, l'ha detto in commissione Affari costituzionali ieri mattina e lo conferma: no alle restrizioni e ai paletti che ci hanno lasciato in eredità il passato governo di centrosinistra.
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Lega e lobby delle armi hanno un feeling che si ripropone ancora una volta, sancito del resto dall' impegno pubblico preso da Matteo Salvini in campagna elettorale. L'occasione ora è la direttiva Ue del 2017 sul controllo, l'acquisizione e la detenzione di armi. Un decreto legislativo deve recepire la direttiva. Ma il governo di centrosinistra con il ministro dell' Interno Marco Minniti aveva deciso di inserire alcune precauzioni per contrastare gli usi impropri e i rischi anche quando le armi sono apparentemente meno pericolose, perché ad aria compressa ad esempio.
Non era stato il solo paletto. C' era anche quello di avvertire i conviventi del possesso di armi legalmente detenute. Via tutto. Non ce n' è bisogno. «Una direttiva europea non va circoscritta ulteriormente - ribadisce Vinci, disposto solo a fare proprie alcune osservazioni dei 5Stelle - il Pd in commissione ha fatto un gran caos» .
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Lo scontro con i Dem monta e deflagra in commissione dopo le audizioni con varie associazioni delle armi, anche sportive e per la caccia. Fino all' epilogo con le contestazioni di Gennaro Migliore e di Andrea Giorgis. «Ma come pensate di fare passare questa direttiva senza precauzioni, con la facilità che c' è e che abbiamo visto in questo momento di usare fucili a gas e ad aria compressa che possono ferire in maniera letale? » , attacca Giorgis.
E Migliore: «Noi chiediamo restino il divieto di vendita delle armi per corrispondenza, l'obbligo di informare i familiari del possesso di un' arma regolarmente detenuta ( in vista di quelli che possono essere i temi della violenza di genere) e la limitazione per il numero massimo di proiettili da poter acquistare ». Il ferimento della bimba di origine rom a Roma e del lavoratore capoverdiano nel vicentino sono solo due esempi che il Pd consegna a Salvini e alla Lega.
In Italia il mercato della vendita delle armi online appare in crescita. È arrivato anche il sito di Brownells filiale italiana del più grande rivenditore statunitense di armi e ricambi. Tra l'altro il sito è sponsor del comitato contro la direttiva europea che ha firmato il famoso patto con Salvini.
Brownells offre armi d'ogni tipo, con relativi i saldi. Un esempio sono fucili d'assalto Ar15. Ma consegna a domicilio solo a chi presenta un' autorizzazione del prefetto. Attualmente l' AR15, versione sportiva dell' arma usata per le stragi negli Usa, è in saldo: invece di 1800 euro, lo puoi avere a 1450. Siti invece come Mondoarmi sono una sorta di ebay, dove privati e armerie offrono armi. Anche i privati dovrebbero vendere l' arma solo a chi ha i documenti in regola, anche perché la vendita deve essere denunciata alla questura.
2 - ARMI: VINCI (LEGA),MAI PENSATO AD AUTORIZZARE VENDITA ONLINE
(ANSA) - - "Il Pd l'ha sparata davvero grossa sulla mia presunta intenzione di autorizzare la vendita di armi online. E' l'esatto opposto. Quale relatore del parere sul recepimento della direttiva Ue sulle armi e munizioni, la mia proposta di parere prevede addirittura limiti ulteriori rispetto alla normativa attuale a tutela della collettività. Per esempio, un'autorizzazione dell'Autorità di pubblica sicurezza per chi trasporta armi, oggi non prevista, e l'obbligo di utilizzo di guardie giurate per il trasferimento delle armi più pericolose in commercio, anch'esso fino ad oggi non previsto".
Lo precisa in una nota Gianluca Vinci (Lega), vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il riferimento è al voto - atteso in commissione Affari costituzionali - ad un parere su un decreto attuativo di una direttiva europea del 2017 che riguarda i possessori di armi da fuoco. Su tale materia Andrea Giorgis e Gennaro Migliore del Pd hanno lanciato un allarme sostenendo che il parere potrebbe far cadere il divieto di vendita per corrispondenza di armi da fuoco, prevista da un decreto del governo Gentiloni.
Oggi, a ribadire il pericolo della vendita delle armi online, si aggiunge Giovanni Paglia di Liberi e Uguali spiegando che "l'AR15 è l'arma delle stragi nelle scuole degli Usa. Se passerà la linea del governo - sottolinea - sarà molto facile comprarla online per 800 euro, con spedizione via corriere. D'altra parte cadrà anche l'obbligo di informare i conviventi maggiorenni dell'acquisto, caso mai si sentissero in pericolo. Il femminicidio si sa, per la destra è un'invenzione. E poi via libera ai proiettili, perché non sono mai abbastanza. Capisco - conclude Paglia - che la lobby della armi abbia in Salvini il suo santo protettore, ma non si capisce perché tutti noi dobbiamo pagare il prezzo di questa follia".
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