
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Antonio Salvati per "La Stampa"
Ci sono cose che gli italiani fanno nettamente meglio degli altri. Dieci per la precisione e a dirlo sono gli americani della Cnn, che le elencano in bella mostra sul proprio sito. Non pensate però di leggere le solite, e stantie, considerazioni sulla gastronomia, l'arte e la cultura. Così accanto agli spaghetti, alla pizza e al Colosseo, ci sono anche la bestemmia e l'adulazione. Altro che santi, poeti e navigatori: la prima cosa in cui gli italiani sono maestri è l'arte della lusinga.
Senza scomodare Machiavelli, e i lucidi avvertimenti al Principe, per gli americani l'arte italica dell'adulazione serve, citando Luigi Barzini jr e il suo The Italians , «a ottenere vantaggi, distruggendo i rivali e conquistare potere e ricchezza, e per difendersi, come il calamaro utilizza l'inchiostro, da uomini potenti e per confondere dittatori e tiranni», ma anche un fischio o un complimento al fondoschiena della turista di turno rientrano nella categoria. Sempre che piacciano.
Poi c'è il capitolo imprecazioni, il terzo per la precisione, dietro solo alle nostre bellezze termali (trovare il metodo con cui è elaborata la graduatoria spiegherebbe molte cose), ma la descrizione della nostra abilità nell'inveire contro il «colpevole» di turno è così poetica da diventare piacevole. Paragonata a un corpo contundente per la sua forza (sia essa in italiano o in uno dei tanti dialetti), la bestemmia si trasforma in un cantato vagamente operistico, le cui sillabe (spesso scandite) hanno la forza di un martello.
Dal maiale, il termine più usato, alle parti anatomiche, l'imprecazione italiana è per l'orecchio americano una fusione del dramma, della rabbia e della comicità tanto da affascinare e intimidire allo stesso tempo il destinatario (dite così all'automobilista che avete ingiuriato l'altro giorno).
Il resto della classifica è cosa nota: per gli americani, non senza una punta di ironia, l'Italia primeggia tra le bellezze paesaggistiche: le 4.600 miglia di costa, le temperature ideali e le acque cristalline . Come è una certezza l'inclinazione tutta italiana all'ingovernabilità e al piacere di vedere all'opera un nuovo governo che, parola di americano, «sarà debole e non farà niente».
Belli i nostri vulcani e il patrimonio di grotte e antri da esplorare. Affascinati e sinuosi i prodotti del nostro ingegno piazzato su quattro ruote. Così come appetitosa è la nostra infinita carta dei dolci. Ma che eravamo bravi in tutto questo lo sapevamo già .
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