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1. KIM JONG-UN IMPONE IL SUO TAGLIO
Francesco Semprini per âLa Stampa'
à difficile ormai sorprendersi per i folli colpi di testa di Kim Jong-un, il presidente nordcoreano che ci ha abituato alle sue ossessive manie da leader. Talune documentate - seppur a fatica vista la cortina di ferro che circonda la Nord Corea - altre rivelatesi vere e proprie bufale. Sospetta il «Washington Post» che anche quest'ultima trovata abbia i connotati della bufala, ma tant'è. In fondo questa volta - scrive la Bbc - colpisce la sua nuova trovata non certo per la ferocia, come accaduto in passato, ma per la stravaganza.
Perché il numero uno di Pyongyang ha deciso che nell'ultimo bastione della dittatura comunista, tutti gli uomini devono avere lo stesso taglio di capelli. Quale? Il suo. Ovvero quella sorta di pagoda con rasata sottostante con cui, fiero, pretende di essere esempio di stile oltre che di dottrina.
Non che prima ognuno fosse libero di aver il look che gli pareva, anzi varcata la soglia del barbiere si poteva optare solo per una ristretta gamma di tagli consentiti dal regime. Sino ad ora erano permesse 10 pettinature per gli uomini e 18 per le donne. Secondo quanto trapela da indiscrezioni rimbalzate da oltrecortina, Kim avrebbe voluto inviare un segnale forte al mondo, una sorta di maggiore omologazione del suo popolo, partendo proprio dalla testa.
Ecco allora che ha introdotto questa legge due settimane fa, dando alcuni giorni di tempo per adeguarsi. I primi a subire questa sorta di editto sono stati gli studenti della capitale, ma non contento Kim lo avrebbe esteso al resto della popolazione maschile. «Il taglio di capelli del nostro leader è particolare, non sta bene su tutti», avrebbe osato dire qualcuno. Oltre all'aspetto estetico potrebbero crearsi problemi per le persone che, per questioni naturali, non possono adeguarsi, ad esempio i calvi. Il mondo si interroga su cosa potrebbe accadere a loro: e se scattasse l'ordine di internamento nei kwalliso?
2. E L'AMICO SENATORE RAZZI: âIO NON CAMBIO PETTINATURA'
Antonio Pitoni per âLa Stampa'
Chiami Antonio Razzi e ti risponde David Parenzo: «Perché come si fa in Corea (del Nord) gli abbiamo sequestrato il cellulare...». E un'intervista telefonica si trasforma in una diretta su «Radio24». A «La Zanzara», del resto, il senatore di Forza Italia è di casa. Ospite gettonatissimo.
Così quella che doveva essere un'intervista «tradizionale», finisce per essere una sorta di gag in diretta radiofonica. E riusciamo comunque a fargli la domanda che avevamo sperato di rivolgergli. Insomma visto che Razzi ha definito «moderato» il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, cosa ne pensa dell'iniziativa (stando a quanto riferito da «Radio Free Asia», citata dalla «Bbc») di imporre il suo stesso taglio di capelli all'intera popolazione maschile del Paese?
La risposta è disarmante, in pieno stile Razzi: «Non me ne frega un c..., non me ne frega niente. Che c'entra a me il taglio di capelli come lo vogliono mettere. Io quando vado lì non ho mai avuto problemi. à un Paese tranquillo». Cruciani lo interrompe: «Sparano razzi però...». E lui stizzito: «Ma che sparano razzi. E' propaganda per sminuire il valore...». Parenzo: «Però lei a giugno quando andrà in Corea non cambierà taglio di capelli». Lui conferma. Sospiro di sollievo.
KIM JONG UN E LA MOGLIE RI SOL JU
KIMMY JUNGLE KIM JONG UN IN VERSIONE DRAG
Antonio Razzi
Kim Jong Un applaude con suo zio mentore
ANTONIO RAZZI CON LO STAFF DI KIM JONG UN IN COREA DEL NORD
leader Kim Jong Un in visita al mercato ittico
COREA DEL NORD JONG SONG THAEK PORTATO VIA DAI SOLDATI
COREA DEL NORD JANK SONG THAEK E KIM JONG UN
Jang Song Thaek zio di kim jong un cancellato dalle foto ufficiali
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