DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Dalla rubrica delle lettera di “Repubblica”
Caro Merlo, leggendo le varie lettere, noto un certo accanimento verso la segretaria Pd. Nel clima così eccitato dalla destra le riconosco una difficoltà enorme nel rimettere assieme le varie anime e formare il pensiero del Pd. Sono convinto ci riuscirà, sperando che non si rassegni a mollare tutto.
Alberto Montanari – Mantova
Risposta di Francesco Merlo
Caro Montanari, in politica estera, la sinistra non è eccitata dalla destra, ma da sé stessa, dalla lotta contro i suoi fantasmi. Elly Schlein, raggomitolata in un guscio di simpatica timidezza, sta via via sfaldando la compattezza del Pd sul sostegno all’Ucraina, sul ruolo della Nato in difesa della democrazia, sull’invio di armi in aiuto della guerra di resistenza di Zelensky. Non ha cambiato la linea che Enrico Letta mantenne ferma , ma ha rilanciato l’ideologia della doppiezza di cui è impastata tutta l’Italia politica, anche la sinistra dove molti vorrebbero restare.
Ma il Pd non è la chiesa di Zuppi che dall’ambiguità può trarre forza e Schlein, a costo di sfidare la popolarità, almeno sui valori atlantici, sull’aggressione di Putin, sulle armi all’Ucraina e sulla lealtà all’Occidente non può limitarsi a fare ogni tanto capolino con un’elegante voglia di ritirarsi, di indietreggiare dal frastuono volgare. Questo inatteso ritorno della doppiezza sta ovviamente favorendo gli slittamenti verso il cosiddetto “pacifismo”, ultimo goffo approdo dei Cinque Stelle di Conte che è ormai diventato il megafono italiano di Putin.
Ma Conte, maschera del trasformismo, è posticcio qualunque parte reciti. La doppiezza invece non fa bene a Schlein. Non è infatti la fatica di chi si sta liberando di un mestiere per impararne un altro, ma il tormento di chi si mette addosso un vecchio vizio, abbraccia una filosofia ormai logora, si intossica di un veleno spirituale, si costruisce una brutta idea di sé stessa. Si sdoppia appunto in due Schlein e l’una caccia l’altra.
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