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L’ARRIVEDERCI DI ZAIA E DE LUCA: LE ELEZIONI IN CAMPANIA E VENETO SEGNERANNO LA CHIUSURA (MOMENTANEA?) DELLA CARRIERA DA GOVERNATORE DI VINCENZO DE LUCA (CHE HA UNA SUA LISTA NEL BOUQUET DI SIMBOLI A SOSTEGNO DI ROBERTO FICO) E LUCA ZAIA (CHE SI ASPETTA DI FARE MAN BASSA DI PREFERENZE COME CAPOLISTA DELLA LEGA IN VENETO) – COME DAGO DIXIT, L’AMBIZIONE DI ENTRAMBI E’ QUELLA DI RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – DAGOREPORT
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Tommaso Labate per corriere.it - Estratti
(…) De Luca è l’ultimo superstite (in senso politico, s’intende) della prima stagione dei sindaci eletti direttamente dal popolo nel 1993 e da allora si è mosso senza soluzione di continuità tra il comune di Salerno, Montecitorio, il governo (è stato sottosegretario nel governo Letta) e poi la Regione Campania, a partire quindi da un’epoca in cui Diego Maradona ancora giocava a pallone;
la prima campagna elettorale di Emiliano per il comune di Bari era stata all’insegna di uno slogan («Mett’a Cassano, vota Emiliano») coniato sulla scorta di un’esortazione collettiva rivolta a Giovanni Trapattoni, ai tempi commissario tecnico della nazionale italiana di calcio che da allora di commissari tecnici ne ha cambiati ben dieci; durante l’arco di tempo ininterrotto in cui Zaia ha occupato il piano nobile di Palazzo Balbi, sede a Venezia della Regione Veneto, a Roma Palazzo Chigi ha cambiato ben sette inquilini di cui solo uno, Conte, ha fatto il bis.
Ribattezzato «Doge» il veneto e «sceriffi» il campano e il pugliese — due inclinazioni diverse di un potere comunque gestito allo stesso modo, con una propensione decisamente scarsa alla mediazione e quasi nulla al compromesso — Zaia, De Luca ed Emiliano sono le tre eccezioni di una politica estremamente polarizzata e polarizzante, dove si sta di qua o di là.
Il primo è un esemplare quasi unico di leghista contemporaneo apprezzato a sinistra, che ha fatto cose di sinistra (la battaglia sul fine vita); gli altri due, allo stesso modo, sono gli esponenti del Pd più apprezzati da destra, forse per quel piglio «legge e ordine» che piace soprattutto a destra. Decisamente più «tre tenori» che «tre moschettieri» — (…)
A chiedergli come trascorreranno il tempo libero da lunedì, in privato, Zaia evoca la possibilità di andare più spesso nella casa dei genitori a Bibano, Emiliano di seguire da vicino la figlia Maria Antonietta che ha appena compiuto due mesi, De Luca scrolla le spalle.
L’unico dei tre completamente fuori dalla contesa della tornata regionale che eleggerà tre nuovi governatori al loro posto è l’ex magistrato, visto che il Doge si aspetta di fare man bassa di preferenze come capolista della Lega in Veneto e lo sceriffo salernitano ha una sua lista nel bouquet di simboli a sostegno di Roberto Fico. «Oggi sono stato all’Ilva tra gli operai e ora sono a mangiare un gelato senza lattosio. Perché nel frattempo m’è venuta pure l’allergia al lattosio», scherza, ma neanche troppo, il governatore pugliese uscente.
luca zaia alla fiera del folpo di noventa padovana
A Roma, nel sancta santorum della politica, guardano alle loro mosse con sospetto, soprattutto dentro le coalizioni di appartenenza.
Quanto questo sospetto sia giustificato o no dipenderà da quelle ambizioni nazionali che per adesso rimangono confinate in un angolino della mente. Zaia farà il consigliere regionale, mediterà sulla possibilità di entrare in Parlamento al posto del suo quasi-sicuro successore Stefani alle suppletive e forse correrà da sindaco di Venezia;
Emiliano, dicono rumors locali, potrebbe a sorpresa essere coinvolto nella giunta del suo quasi-sicuro successore Decaro, che l’ha voluto fuori dalle liste;
ATTILIO FONTANA - VINCENZO DE LUCA - LUCA ZAIA
De Luca potrebbe tornare nientemeno che a fare il sindaco di Salerno, dove tutto è iniziato quando Maradona giocava ancora. Ma è tutto da vedere. Tolti i loro indiscussi indici di gradimento, il resto è tutto da capire. Dicono che ci sia su WhastApp una chat in cui ci sono tutti e tre. Da lunedì, c’è da crederci, sarà una chat ancora più bollente.
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