L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - TUTTI SCEMI DI RENZI! GIORNALISTI, POLITICI, MANAGER, UN PAESE INGINOCCHIATO DAVANTI A MATTEUCCIO. CHE CON I SUOI CARI DECIDERÀ LE LORO NOMINE, POLTRONE, CONSULENZE, PROGRAMMI TV

Barbara Palombelli per ‘Il Foglio'

Piace, ma quanto piace! Piace alla gente che piace. I grandi quotidiani sono pazzi di lui. I cronisti politici dimenticano di fare domande, sono come ammaliati, ipnotizzati. Tutto quello che è suo, viene esaltato: le nonne, le case, la moglie, il mutuo, i genitori a Miami beach, la camicia, il parroco e perfino gli scout che fino a ieri stavano un po' sulle palle a tutti, ora sono smart.

E' un fenomeno per me inedito, sconosciuto. Trentacinque anni di giornali, mai avevo assistito a uno spettacolo così perfetto: non ci sono smagliature, nessuno sbafo, il capolavoro è - a detta di tutti - arrivato. Quanto durerà? Il fondatore di Repubblica azzarda il ventennio - cifra magica e maledetta - e tutti come pecore gli fanno beeh, sì vent'anni renziani ci attendono. Il marketing politico attira elogi e inginocchiamenti perfino non richiesti. Del nuovo salvatore della patria va bene tutto. Aumenterà le tasse? Ottimo.

Toccherà le pensioni? Non aspettavamo altro. Chiude il Senato? Lo vuole il popolo, lo dicono i sondaggi (dovremmo rimettere la pena di morte, il taglio della mano ai ladri e altre meraviglie su cui, se facessimo un test, troveremmo l'80 per cento e più di consensi), era ora. Mettiamoci un supermercato di cibi italiani artigianali, il nuovo motore dell'industria italiana (quella che non fa salami è svanita all'estero) il pecorino autentico farebbe un figurone esposto nei corridoi di Palazzo Madama, dove il parquet scricchiola e i vetri tremano quando passa l'autobus.

Guai a chi dissente. La frase con cui vengono bollati i non renziani è senza appello: ostacoli il cambiamento. Un modo per dire: sei vecchio, fai schifo, appartieni alla casta. Eppure, il ragazzo toscano piace anche a Berlusconi, D'Alema, Veltroni. E' adorato dai rottamati, dalle vecchie glorie della sinistra e anche da quelle della destra. Chi non è in linea - pochi eroi già pronti per i libri di storia - viene messo in ridicolo. Puoi avere risanato le ferrovie, come Mauro Moretti, o essere Pietro Grasso, non importa.

Per tutti c'è una renziana-sceriffa che ti rimette a posto. Zitto e mosca! Centinaia di interviste senza domande sono state già confezionate e altre ne arriveranno. Per una congiunzione astrale eccezionale, il nuovo eroe dovrà dare qualche migliaio di posti di lavoro: sarà il suo governo a decidere il destino di gruppi finanziari malmessi, banche in crisi, aziende editoriali e televisive.

Saranno lui e i suoi cari a decidere le poltrone di stato e, a scendere, tutte le poltroncine connesse... Questo forse spiega la vigilia così lunga e appassionata. Chi loda oggi sarà premiato domani. Dalla consulenza al programma tv, fino alla presidenza dell'Eni, si tratta di una massa enorme di poltroncine, aiutini, soldi e soldoni che potrebbero fare felici gli ammiratori e le ammiratrici del premier.

Ecco, la grande bonaccia attorno al governo potrebbe anche derivare dal potere sovrano di nomina che lo stato si assunse in anni lontani per ridistribuire le ricchezze espropriate dal fascismo al grande capitale nei primi anni del Novecento e rinvigorito nell'immediato Dopoguerra dalla Dc con le nazionalizzazioni. Un patrimonio nazionale ancora cospicuo, che andrebbe tutelato e difeso al di là delle contingenze. Speriamo bene. Quel che si vede - per ora - è uno spettacolo piuttosto indecente. Un paese che si inginocchia davanti al potere - chiunque lo detenga - non è un paese messo bene.

 

matteo-renzi-padre-coverMATTEO RENZI CON LE NONNE MATTEO RENZI RACCONTATO DAL SUO PARROCO SU CHI MATTEO RENZI RACCONTATO DAL SUO PARROCO SU CHI pietro grasso article MASSIMO DALEMA E MAURO MORETTI D Alema regala a Renzi la maglietta di Totti