grillo di maio

DI MAIO IN PEGGIO - L’ASCESA DI LUIGINO SCATENA IL PANICO TRA I GRILLINI ORTODOSSI: “SE DIVENTA CANDIDATO PREMIER AVRA’ ANCHE IL RUOLO DI CAPO POLITICO? E AVRA’ MANO LIBERA SULLE LISTE?” - TRANQUILLI: GRILLO E CASALEGGIO SARANNO ATTENTI A TELEGUIDARE DI MAIO DOVE NON POTRA' FARE DANNI...

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

DI MAIO GRILLO BY BENNYDI MAIO GRILLO BY BENNY

Ghiaccio bollente per Beppe Grillo e Davide Casaleggio. I vertici - con le regole per correre alle primarie del Movimento - provocano tra le fila dei parlamentari una reazione di fastidio malcelato, un silenzio glaciale, ma che lascia trapelare all' interno del gruppo un clima arroventato.

 

A infastidire è soprattutto, ovviamente, la possibilità che il futuro candidato premier possa anche ricoprire il ruolo di capo politico. «Così avrà mano libera anche sulle liste», è il commento di un ortodosso. Il soggetto sottinteso è il grande favorito della vigilia, Luigi Di Maio.

 

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

La paura, neanche troppo latente, è che molti si vedano messi ai margini del progetto del Movimento «dopo anni di lotte e sacrifici». In realtà il candidato premier avrà piena facoltà - secondo le indiscrezioni - sulla scelta dei ministri, mentre le liste passeranno sempre le forche caudine delle Parlamentarie.

 

Le tensioni, però, tra ortodossi e pragmatici stanno aumentando visibilmente nelle ultime ore. Rimane forte il pressing su Roberto Fico per spingere il leader dei falchi a scendere in campo per misurare il proprio peso. C' è chi invece ironizza e parla di «modello Highlander: ne resterà soltanto uno» per evocare la possibilità di una corsa in solitaria per il vicepresidente della Camera. I pragmatici, stavolta però ribattono.

DI MAIO FICO GRILLO 1DI MAIO FICO GRILLO 1

 

«Se uno non si rispecchia più nei valori del Movimento non è obbligato a ricandidarsi, a meno che non ci siano logiche più legate alle poltrone che ai principi evocati», dice un pentastellato. Di Maio, al centro delle discussioni e accreditato di un successo scontato, in queste ore sta defilato e nei prossimi giorni - salvo improvvisi cambiamenti di programma - dovrebbe tenersi lontano dalle beghe romane, riprendendo la campagna elettorale in Sicilia. I vertici però sono stati tartassati da richieste di chiarimenti.

 

nicola morranicola morra

«La decisione di Grillo è un atto formale», dicono facendo comunque intendere che il garante rimarrà in prima fila e al centro della scena. In realtà anche ascoltando i discorsi di Grillo, i suoi toni sono sempre meno politici e sempre più vicini a quella idea di «anima», «padre nobile» del Movimento che aveva già annunciato due anni fa alla kermesse Italia 5 Stelle di Imola. «Sono l' elevato», aveva detto dal palco.

 

In realtà, però, la nomina di nuovo capo politico potrebbe anticipare altri passi rilevanti (anche se formali) nella storia del Movimento. Nel 2013 quando i Cinque Stelle presero parte per la prima volta alle Politiche, il programma venne depositato e sostenuto dall' Associazione Movimento 5 Stelle, che è composta da sole tre persone e che detiene il simbolo dei pentastellati.

 

barbara lezzi barbara lezzi

Grillo ne era e ne è tuttora il presidente. L' individuazione di un nuovo capo politico fa ipotizzare quindi un suo ingresso (forse anche con un ruolo di primo piano) nell' associazione in questione, in quanto il candidato premier - come si legge nel post - «depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle». Un passo che sembra il preludio per il capo politico di gestire insieme a Grillo l' uso del simbolo, con tutti i vantaggi e gli svantaggi (in modo particolare le cause giudiziarie a carico) che questo comporta.

 

Un' altra sfumatura, quindi, che rende ancora più complesso il puzzle del futuro assetto dei Cinque Stelle. Ma al presente, l' orizzonte è il borsino fissato sui potenziali concorrenti di Di Maio. «Saranno esponenti in cerca di visibilità», commenta caustico un pentastellato. Il borsino dei papabili competitor dà Di Battista quasi sicuramente assente, Fico tentato, Nicola Morra verso un rifiuto netto mentre su una possibile corsa di Barbara Lezzi si registrano pareri contrastanti. Dubbi, incognite che saranno comunque spazzate via nel giro delle prossime 48 ore.