RIUSCIRA' RENZI A CACCIARE MARINO? - IL SINDACO (PER MANCANZA DI PROVE) SI VANTA DI AVER CACCIATO SUBITO PANZIRONI DALL’AMA, MA IL SUO AVVOCATO DI FIDUCIA CONTINUA ANCORA OGGI A LAVORARE NELL’AZIENDA DEI RIFIUTI, DOPO LE INCHIESTE!

Giovanna Vitale per “La Repubblica – Roma”

IGNAZIO MARINO

«Finalmente possiamo indicare dei cambi radicali in una delle aziende principali della nostra città», esultava meno di una settimana fa il sindaco Marino, vantandosi di aver «interrotto il circuito perverso fra cattiva politica, affari e mondo criminale». Parole tuttavia smentite da un documento che dimostra come uno dei personaggi coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale - l’avvocato Damiano Lipani (non indagato), legato a doppio filo all’ex ad di Ama Franco Panzironi (in galera con l’accusa di associazione mafiosa) - svolga ancora un ruolo fiduciario per la società dei rifiuti. E ciò nonostante, all’indomani della prima ondata di arresti, sia stato allontanato dal cda per i suoi stretti rapporti con la vecchia dirigenza.

DAMIANO LIPANI

Come risulta dal ruolo di udienza del 18 giugno davanti alla II^ sezione ter del Tar Lazio, l’avvocato Lipani - già legale dell’Unire guidato da Panzironi, che poi lo chiamò in Ama con una consulenza da 300mila euro all’anno, al netto delle parcelle per ogni singola causa - fa infatti parte del collegio di difesa dell’azienda capitolina capitanato dall’ex sottosegretario berlusconiano Antonio Catricalà. Impegnato, insieme ad altri quattro avvocati, a resistere contro l’annullamento della gara europea indetta per la raccolta e lo smaltimento del multimateriale. Il settore prediletto dalla banda di Carminati.

SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI

È la prima ordinanza di custodia cautelare sul Mondo di Mezzo a svelare le sue relazioni pericolose. Evidenziate in due intercettazioni. Nella prima, risalente al 17 aprile 2014, «è proprio Lipani - scrive il gip - che si complimenta con Panzironi per il suo ruolo di regista» nella nomina di Fiscon a direttore generale. Il manager che ieri, dal carcere, ha chiesto il rito abbreviato.

DL: Ti volevo fare i complimenti, sei proprio un regista.

FP: Perché? Che ho fatto? (ride) DL: Va be’, sta cosa l’hai fatta tutta te, oh!

FP: E va be’, speriamo che vada bene pe’ st’azienda che... traballa...

franco panzironi

DL: Ma come l’hai vis... oh, ecco, poi la, la gente pensa che lo fai pei cazzi tuoi, non sanno che lo fai per lo spirito patrio.

FP: Si, si, guarda (ride) DL: Ma, ma Ale, Ale... come l’hai visto il sindaco su sto tema? In palla o no?

FP: Bhà, come sempre, insomma, co’, con le sue grandi superficialità, insomma...

DL: Mh, ma t’ha ringraziato o no?

FP: No, nun lo farà mai... lui... che, che vuoi? Che te ringrazia? No! Eh... questi ormai sono... hanno il delirio dell’onnipotenza, pensano che tutto è dovuto.

DL: Bravo! Intanto bravo!

FP: (ridendo) grazie.

DL: Ma scusami, ma tu ne hai parlato con Nanni (Fiscon)? Nanni accetta?

FP: ma si, ma l’ho portato, l’ho portato io da coso, da Alemanno.

«Nella seconda - continua il gip - è invece Panzironi che, sempre in merito alla nomina di Fiscon, gli spiegava che era dovuto intervenire anche in quell’occasione per sistemare eventuali criticità: “Ho dovuto gestì pure le deleghe, perché volevano eh… ed io invece poi ho fatto chiamà Alemanno… gli ho detto aoh! pure sta storia…”. E Lipani replicava: … Ammazza, oh!».

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