
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…
Luigi Mascheroni per http://www.dcult.it
Breve ma forse non inutile elenco delle parole e delle persone spazzate via dall’uscita di scena di Silvio Berlusconi. E di cui non è detto sentiremo la mancanza
A
Augias, Corrado (“E’ sparito dalla televisione…”); Arcore (“nemmeno il sindaco è di Forza Italia”); appelli (non se ne lanciano più come una volta); affaristi (spariti una volta per tutte!)
B
daria bignardi grande fratello
Beni culturali (Salvi! Vi ricordate di quando il ministro Bondi voleva vendere il Colosseo, e di quando Pompi cadeva a pezzi, e di quando i custodi degli Uffizi faceva sciopero a Pasqua!?); Benigni, Roberto (“Non fa più ridere… E adesso vuole persino cambiare la Costituzione”); Bignardi, Daria (“Com’è invecchiata male…”); barzellette (avete notato che se ne raccontano sempre di meno in giro?)
C
Cavaliere (è decaduto); conflitto di interessi (oggi ognuno ha il suo); censure (“Sono sparite, tutte”); cialtroni (è un dato di fatto che in Parlamento non ce ne sono più, finalmente)
D
Di Pietro, Antonio (“Che fine ha fatto?”); D’Alema, Massimo (“Ma torna?”); Democrazia (“Ce la siamo vista brutta…”)
E
Eroi (il Paese, abbattuto il tiranno, non ne ha più bisogno, per fortuna: i republicones, i Travaglio, gli ex girotondini, le “professoresse democratiche”, le femministe fuori tempo massimo del “Se non ora quando”, il popolino viola, i Centoautori, i cantanti del Primo Maggio… Tutta gente che ha fatto il suo tempo, purtroppo…); Eco, Umberto (è morto); escort (sparite)
Berlusconi e Di Pietro in Parlamento
F
Fascismo (Scampato pericolo: “Essere antiberlusconiani è stato l’unico modo per essere partigiani di fine millennio”. E comunque il Cavaliere era peggio del Duce), il Fatto quotidiano (“Non è più quello di una volta…”)
G
Girotondi (“Erano così belli…”); giustizia (“Ora sì che viviamo in un’Italia più giusta!”)
I
Ignoranza: ora siamo tutti più colti (“L’ignoranza diffusa nel Paese, che parte dai tempi del Drive-in, è strategica al controllo politico delle coscienze…”); illegalità (“Berlusconi in questi vent’anni ha legalizzato l’illegalità attaccando e aggredendo la Costituzione”); indignazione (“Abbiamo usato tutta quella che c’era”); impunità (nessuno rimarrà più impunito)
DI PIETRO E BERLUSCONI CHIACCHIERANO A MONTECITORIO
L
Libertà di stampa (ora è salva: non sono più i tempi in cui il premier zittiva i giornalisti indipendenti! … - applausi, ndr - o usava la Rai a suo piacimento! – molti applausi, ndr -); Lerner, Gad (“Cosa fa adesso?”…)
M
Monopolio (allarme superato: ora si possono fondere anche Repubblica e La Stampa senza problemi); intercettazioni (oggi non si sente più l’esigenza di parlarne); MicroMega (“Esce ancora?); mafia (“Da quando Berlusconi non è più premier, ce n’è di meno, dài diciamolo…”); miseria (“Sì è vero, sopravvive nel Paese quella materiale, ma quella morale finalmente è stata eliminata”); mistificazione della realtà (“Non se ne poteva più!”)
N
Nano (“In un modo o nell’altro, alla fine ce lo siamo tolto di torno…”)
O
Onestà (“Da qualche tempo si respira un profumo di onestà nel Paese…”)
P
Propaganda (“Ora per fortuna si fa politica seriamente”); populismo (“Ma ti ricordi quanto era populista Berlusconi!?”); promesse (“Che sfacciato che era…”); privilegi (“Che schifo…”).
Q
Qualunquismo (“Una malattia dalla quale siamo guariti”)
R
Resistere (“e resistere, e resistere…”); Resistenza (oggi ci sono anche partigiani che sbagliano a votare); ruberie (ora è tutto a posto, risolto anche il problema di quando i giovani non trovavano lavoro mentre i vertici della politica continuavano a vivere da nababbi con i soldi pubblici rubati a questo Paese…); Rodotà, Stefano (“Ma è morto?)
S
Saviano, Roberto (non lo legge più nessuno); Spinelli, Barbara (“Scrive ancora?!”); Santoro, Michele (“Più visto né sentito…”); Scalfari, Eugenio (“Prima o poi rivaluterà persino Berlusconi…”); superiorità morale (ormai quella della sinistra sulla destra è acclarata); servilismo (“Debellato!”)
T
Totalitario, Stato (gli intellettuali – dalla “A” di Asor Rosa alla “Z” di Zagrebelsky – che hanno gridato per anni al pensiero unico e allo Stato totalitario hanno assolto la loro funzione salvifica, ora possono estinguersi: la Democrazia, e il voto popolare, adesso sono al sicuro)
U
Uomo forte (“L’abbiamo scampata bella…”); l’Unità (“Ha chiuso. O no?”)
V
Volgarità (“Via certe persone dalla scena politica, il Paese è risorto…)
Z
Zuzzurelloni (quelli ci sono sempre)
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