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Estratto dell’articolo di Giovanni Ruggiero per www.open.online
Non è proprio un ritorno alla politica, ma di certo torna a fare l’attivista Alessandro Di Battista che ha lanciato sui suoi canali social l’associazione Schierarsi, di cui è vicepresidente. «L’obiettivo è semplice – scrive l’ex parlamentare M5s – stare insieme e occuparci, da cittadini attivi, del nostro Paese e di tutte le questioni che decideremo di affrontare. Poi abbiamo un altro obiettivo – aggiunge – prendere posizione. Posizioni nette. Chiare. Per nulla moderate».
Non proprio un nuovo partito, più un movimento che per certi aspetti ricalca quello dei Cinque stelle, almeno ai tempi dei primi vagiti: «Ho voglia di fare cose insieme, di ricostruire una comunità – dice Di Battista – A me i palazzi non mancano, mi manca un certo tipo di politica, che l’associazione Schierarsi può fare».
ALESSANDRO DI BATTISTA - ASSOCIAZIONE SCHIERARSI
Almeno per il momento, l’associazione di Di Battista si tiene lontana da possibili adesioni a partiti o addirittura candidature. Nel video di presentazione, l’ex parlamentare grillino prova ad anticipare chi potrebbe vedere in questo nuovo impegno un’alternativa al M5s in cui non sembra trovare spazio: «Non nasce con l’idea di creare chissà che cosa in futuro, nasce con l’idea di sviluppare progetti insieme. Poi si vedrà», spiega Di Battista con gli altri fondatori: Carlotta Graziani, Danilo Puliani, Lapo Sermonti, Ivan Zulli e Luca Di Giuseppe, che è il presidente dell’associazione.
ALESSANDRO DI BATTISTA CON I SOCI FONDATORI DELL ASSOCIAZIONE SCHIERARSI
Il programma
Il manifesto dell’associazione tradisce diversi punti di contatto con il M5s dei primi tempi, dalla battaglia per l’acqua pubblica, allo stop del Patto di stabilità e al conflitto di interessi. Più le nuove, sempre in linea con il Movimento di Giuseppe Conte: no all’invio di armi all’Ucraina e l’introduzione del salario minimo, senza tralasciare il sostegno alla causa palestinese e il servizio civile ambientale di cui Di Battista è stato sempre promotore.
C’è anche la battaglia contro Big Pharma, con la nascita di una casa farmaceutica pubblica, la separazione tra banche commerciali e quelle d’affari, immaginando una drastica riforma del mondo del credito e infine una sorta di un sistema di car sharing nazionale. […]
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