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L’EUROPA, COME AL SOLITO, STA A GUARDARE E NON TOCCA PALLA – IL PIANO DI PACE PER L’UCRAINA È STATO VARATO IGNORANDO L’UNIONE EUROPEA – I LEADER DELL’UE STANNO PROVANDO A ELABORARE UNA PROPRIA CONTROFFERTA: OGGI CI SARÀ UNA CHIAMATA “URGENTE” TRA ZELENSKY, IL BRITANNICO STARMER, IL FRANCESE MACRON E IL TEDESCO MERZ – LA SPERANZA DI BRUXELLES È CHE L’ACCORDO EVAPORI COME È ACCADUTO AD AGOSTO DOPO IL VERTICE IN ALASKA. E CHE TRUMP ABBIA FATTO CIRCOLARE LA BOZZA SOLO PER VEDERE L'EFFETTO E IMBASTIRE UN ALTRO VERTICE CON PUTIN…
LA STRETTA DI MANO TRA PUTIN E TRUMP - VERTICE DI ANCHORAGE, ALASKA
WSJ, 'LEADER EUROPEI LAVORANO AD UN CONTRO-PIANO PER PACE'
(ANSA) - I leader europei stanno elaborando una propria controfferta su come porre fine alla guerra in Ucraina con condizioni alternative al piano americano e stanno cercando di convincere l'Ucraina a sostenere il loro piano, concepito per essere più favorevole a Kiev. Lo scrive il Wall Street Journal. L'Europa, scrive il Wsj, spera di avere il piano pronto entro pochi giorni, ma Kiev finora non si è impegnata ad aderirvi.
MEDIA, TELEFONATA URGENTE STARMER-MACRON-MERZ CON ZELENSKY
(ANSA) - Il premier inglese Keir Starmer avrà "una chiamata urgente" con Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul piano di pace americano. Lo scrive Bloomberg.
ursula von der leyen volodymyr zelensky
L'UE FRENA LA CASA BIANCA "PROPOSTA INACCETTABILE L'UCRAINA VA COINVOLTA"
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2025/11/21/news/ue_piano_usa_russia_pace_ucraina-424994357/
L'Europa dice no al piano di Donald Trump per l'Ucraina. Concorda con Volodymyr Zelensky la linea da tenere e cerca una sponda negli Usa per fermare il presidente americano.
Il Consiglio dei ministri Ue degli Esteri era stato convocato ieri per studiare un altro pacchetto di sanzioni contro la Russia e rapidamente si è trasformato in un'occasione per esaminare la proposta di Washington su come porre fine alla guerra.
VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
E, con la solita eccezione dell'Ungheria e della Slovacchia, la risposta è stata inequivocabile: quel progetto è inaccettabile. «Noi sosteniamo una pace che sia giusta e duratura ma – ha avvertito l'Alta rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas – ogni piano, per funzionare, ha bisogno che l'Europa e l'Ucraina siano a bordo».
L'iniziativa del presidente americano, invece, non è stata concordata né con Kiev né con Bruxelles. I dubbi, quindi, sono emersi immediatamente. Seguiti da un bel po' di irritazione e molta preoccupazione. Perché più che un compromesso – è la parola usata dal ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot – sembra una «capitolazione».
Un esito che il Vecchio Continente non può ammettere. Non solo perché non è stata coinvolta nella scelta, ma perché formulare tutte queste concessioni a Mosca significa non garantire la sicurezza europea. Equivale a introdurre un precedente pericolosissimo e a ritrovarsi il nemico alla porta. Anche perché il tutto non prevede una condizione considerata imprescindibile da quasi tutti i leader dell'Unione: l'immediato cessate il fuoco.
[…]
ursula von der leyen mostra l edificio dell ue colpito a kiev dalle bombe russe foto lapresse
«La nostra posizione – ha ribadito Kallas al termine del summit – non è cambiata e prevede due punti: indebolire la Russia e sostenere l'Ucraina. Anche perché i colloqui precedenti sono falliti in quanto la Russia non ha mai preso impegni concreti. Premiare l'aggressione non farà altro che attirare altre aggressioni». Pure il ministro italiano Antonio Tajani è arrivato a dire che «la trattativa per ora non c'è» e che comunque «dovrà essere l'Ucraina a decidere cosa fare sui territori occupati dai russi».
[…] La speranza di Bruxelles è che le mosse estemporanee della Casa Bianca evaporino come è accaduto ad agosto dopo il vertice in Alaska e dopo l'annuncio del nuovo incontro con Putin a Budapest. E che Trump abbia fatto circolare queste ipotesi solo per vedere l'effetto provocato.
attacco russo a kiev 10 ottobre 2025 3
Durante il Consiglio di ieri, inoltre, molti hanno espresso la convinzione che l'unico obiettivo del tycoon sia organizzare il faccia a faccia con lo "Zar" di Mosca. Nei prossimi giorni, allora, come è accaduto negli ultimi tre mesi, partirà un pressing diplomatico europeo nei confronti del Segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che spesso è riuscito ad arginare le intemperanze di Trump e nello specifico lo ha convinto a considerare le difficoltà di un accordo senza il consenso degli europei.
A Bruxelles tutti sanno bene che, se l'inquilino della Casa Bianca andasse fino in fondo, l'Ue avrebbe enormi difficoltà a difendere da sola l'Ucraina. E l'unica arma a disposizione è quella di minacciare nuovi accordi commerciali con la Cina. Minaccia ventilata di nuovo in queste ore.
volodymyr zelensky e donald trump a new york
Il braccio di ferro, quindi, è appena iniziato. Anche se dentro l'Unione ci sono le quinte colonne del Cremlino, come l'Ungheria, che rendono tutto più complicato. «Scegliamo il buon senso – ha infatti detto Viktor Orbán – Smettiamo di finanziare una guerra che non può essere vinta». Ma anche ieri l'ipotesi di usare i beni congelati russi per aiutare Kiev è rimasta in campo. E in parte si è anche rafforzata.
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