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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
L’EUROPA IMBELLE TRAVOLTA DALLA TELEFONATA TRUMP-PUTIN – L’ESTONE KAJA KALLAS, BESTIA NERA IN EUROPA DEL TYCOON, RINTIGNA: “L'EUROPA SARÀ FERMA E CONTINUERÀ A SOSTENERE L'UCRAINA NELLA SUA LOTTA". CON QUALI SOLDI, E QUALI ARMI, SE GLI AMERICANI ABBANDONANO ZELENSKY AL SUO DESTINO E GLI STATI UE NON SPENDONO UN CAZZO PER LA DIFESA? – ORBAN SI DIMOSTRA IL SOLITO CAVALLO DI TROIA DEL PUTINISMO: “LA POSIZIONE DI BRUXELLES È MORALMENTE E POLITICAMENTE INACCETTABILE”
HEGSETH, USA A FIANCO EUROPA MA SI ARRIVI AL 5% PIL IN DIFESA
(ANSA) - "Gli Usa sono orgogliosi della Nato. La guerra in Ucraina è stata però una sveglia, questa alleanza deve essere reale e raggiungere il 5% del Pil in difesa è fondamentale perché la macchina della guerra russa è in funzione ed è una responsabilità europea reagire". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, al quartier generale della Nato a Bruxelles. "Gli Usa sono partner attivi dell'Alleanza e lo saranno in futuro, resteremo al fianco degli alleati in Europa per una Nato forte", ha aggiunto.
HEGSETH, 'NON STIAMO TRADENDO L'UCRAINA'
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
(ANSA) - "Non è un tradimento". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, al quartier generale della Nato a Bruxelles rispondendo a una domanda sulla posizione espressa da Donald Trump. "È il miglior negoziatore del pianeta, solo lui può portare le potenze al tavolo", ha detto aggiungendo che gli Usa "riconoscono gli sforzi" compiuti dagli europei nel conflitto.
RUTTE, 'KIEV DEVE ESSERE COINVOLTA NEI NEGOZIATI DI PACE'
(ANSA) - "Vediamo come la situazione ora evolve passo dopo passo, l'Ucraina deve essere coinvolta nei negoziati di pace". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP
UCRAINA: 'WEIMAR' PLUS, 'PACE GIUSTA, TRATTARE CON GLI USA'
(ANSA) - "Continueremo a sostenere l'Ucraina fino a una pace giusta, globale e duratura", auspicando di "trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani": lo scrivono nel comunicato finale della riunione di stasera a Parigi i ministri degli Esteri dei paesi del gruppo "Weimar" plus (allargato), Italia, Germania, Francia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Ucraina, Alto rappresentante dell'Ue per gli Esteri e Commissione europea).
"Siamo pronti a rafforzare il nostro sostegno all'Ucraina - si legge nella dichiarazione finale - noi ci siamo impegnati per la sua indipendenza, la sua sovranità e la sua integrità territoriale di fronte alla guerra di aggressione della Russia".
L'obiettivo resta quello di una pace giusta "che garantisca gli interessi dell'Ucraina e i nostri", si legge ancora. "Auspichiamo di trattare sulla strada da seguire con i nostri alleati americani - continuano i paesi del gruppo Weimar plus - il nostro obiettivo comune deve essere di porre l'Ucraina in posizione di forza. L'Ucraina e l'Europa devono partecipare a qualsiasi negoziato. L'Ucraina deve beneficiare di solide garanzie di sicurezza. Una pace giusta e duratura in Ucraina è una condizione necessaria ad una sicurezza transatlantica forte".
volodymyr zelensky kaja kallas
ORBAN CONTRO L'EUROPA, 'SU UCRAINA PAROLE PRIVE DI VALORE'
(ANSA) - "Questa dichiarazione è una triste testimonianza della cattiva leadership brussellese. Mentre Trump e Putin negoziano sulla pace, i funzionari dell'Ue rilasciano dichiarazioni prive di valore. Non si può chiedere un posto al tavolo dei negoziati. Bisogna guadagnarselo!
Con la forza, buona leadership e diplomazia intelligente". Lo scrive in un tweet il premier ungherese, Viktor Orban, commentando il comunicato finale della riunione a Parigi dei ministri degli Esteri dei Paesi del gruppo "Weimar" plus (allargato). "La posizione di Bruxelles - sostenere l'uccisione finché è necessario - è moralmente e politicamente inaccettabile"
SCHOLZ RESPINGE UNA 'PACE IMPOSTA' ALL'UCRAINA
(ANSA) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz respinge una "pace imposta" all'Ucraina. "Non è ancora chiaro a quali condizioni l'Ucraina sarà pronta ad accettare un accordo di pace", ha affermato parlando a Politico, dopo l'annuncio di Donald Trump dell'avvio immediato di negoziati con Vladimir Putin.
KALLAS, 'L'EUROPA CONTINUERÀ A SOSTENERE LA LOTTA UCRAINA'
(ANSA) - "Questa mattina ho incontrato il Ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov. Il Ministro Umerov mi ha assicurato che gli ucraini sono fermi e non rinunceranno alla loro libertà e al loro territorio. Anche l'Europa sarà ferma e continuerà a sostenere l'Ucraina nella sua lotta". Lo scrive sui social l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
BAERBOCK, 'L'UCRAINA HA BISOGNO DI GARANZIE'
(ANSA) - "Non c'è pace, se può succedere quello che è successo nel 2014 è solo la preparazione di un'offensiva ancora più brutale. Ecco perché c'è bisogno di garanzie sulla sicurezza" dell'Ucraina. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, intervenendo alla radio Deutschlandfunk dopo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin.
La ministra ha poi ribadito che la priorità dev'essere quella di non prendere decisioni sulla testa dell'Ucraina mentre in riferimento alla possibilità di inviare soldati tedeschi in missione di pace ha ribadito: "Non si possono semplicemente inviare soldati se non ci sono garanzie per la sicurezza. Una cosa completamente diversa sarebbe una missione dei caschi blu, sostenuta nel Consiglio di sicurezza anche da americani, russi e cinesi".
VERTICE A PARIGI, L'ALTA RAPPRESENTANTE KALLAS: "ANCHE NOI NEL NEGOZIATO" PIÙ OTTIMISTA
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
La notizia della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin è arrivata mentre i capi delle diplomazie dei principali Paesi europei erano riuniti a Parigi con il loro collega ucraino Andrii Sybiha. Suscitando un mix di speranza, di frustrazione e di preoccupazione.
Speranza per gli spiragli di pace che si stanno oggettivamente aprendo come mai in questi tre anni.
Frustrazione per il fatto che l'amministrazione Trump sta giocando questa partita per il momento senza coinvolgere né informare gli alleati europei. Preoccupazione per quelle che potrebbero essere le conseguenze per la sicurezza in Europa di un accordo apparecchiato da Trump e Putin che sembra escludere per sempre l'ingresso di Kiev nella Nato e che potrebbe consentire alla Russia di cristallizzare il controllo sui territori occupati nel 2014.
Il coro dei partecipanti è stato unanime su due punti. Il primo: «Non può aprirsi una trattativa per la pace senza la volontà dell'Ucraina». Il secondo: «L'Europa deve essere presente al tavolo negoziale».
Ed è anche per questo che, annusando l'ipotesi di una possibile svolta americana in vista della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, aveva convocato nella sede del suo ministero un vertice nel formato "Weimar+", esteso all'Ucraina, in modo da coordinare le mosse tra gli alleati del Vecchio Continente.
Con Barrot, oltre all'Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas e al commissario alla Difesa Andrius Kubilius, c'erano anche i ministri di Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna.
Bloccato a Roma da qualche linea di febbre, Antonio Tajani si è fatto rappresentare al tavolo dalla sottosegretaria Maria Tripodi. Ma la reazione del vicepremier è stata forse la più entusiasta tra quelle dei principali capi delle diplomazie europee.
«Accolgo con favore il fatto che Stati Uniti e Russia tornino a parlarsi al massimo livello – ha detto il ministro di Forza Italia –. Noi europei dobbiamo lavorare uniti e insieme con gli Stati Uniti per riportare la pace nel nostro continente. Una pace che non cancelli le ragioni dell'Ucraina, ma che determini le condizioni per impedire nuove guerre o aggressioni».
Prova a vedere il bicchiere mezzo pieno anche la tedesca Annalena Baerbock, secondo la quale la disponibilità di Putin a negoziare era un passo atteso. «A differenza sua – ha sottolineato – noi eravamo pronti da tre anni». Ma anche l'ecologista ha voluto puntualizzare a gran voce che «la pace può essere raggiunta soltanto insieme, il che vuol dire con l'Ucraina e con gli europei».
Tra i più scettici c'è sicuramente l'Alto Rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, che l'altro giorno ha incontrato il vicepresidente americano, JD Vance, al quale ha ribadito che l'Europa vuole a tutti i costi un posto a tavola. Il francese Barrot, padrone di casa del vertice ministeriale, ha ripetuto gli stessi concetti, aggiungendo che «l'Europa farà la sua parte per assicurare la pace in Ucraina affinché la Russia non inizi un nuovo conflitto». Il riferimento è alle garanzie di sicurezza che Parigi è disposta a offrire con l'invio di soldati sul terreno e per le quali sta cercando alleati.
Se n'è discusso ieri a Bruxelles a margine della ministeriale Difesa della Nato nel corso di un mini-vertice con il segretario generale, Mark Rutte, e alcuni tra i principali Paesi dell'Alleanza.
I contorni del possibile accordo con la Russia spaventano gli europei e in particolare quelli degli Stati orientali che condividono un pezzo di confine con la Russia. L'idea che l'intesa si basi sul divieto per l'Ucraina di entrare nella Nato e magari sulla possibilità che l'Alleanza atlantica riduca la sua presenza sul fronte Est è motivo di forte preoccupazione, motivo per cui i governi del Vecchio Continente ritengono indispensabile sedersi al tavolo negoziale.
vladimir putin donald trump
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
guerra in ucraina - la situazione al fronte - corriere della sera
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