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Carlo Tarallo per Dagospia
La tregua è infranta, la "Svizzera" è sotto attacco. La dichiarazione di guerra sarebbe partita direttamente da Angelino Alfano. Il "luogotenente" che sta cannoneggiando il territorio "neutrale" ha lo stesso cognome: si tratta di Giacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa e fedelissimo del vicepremier. E quello che sta succedendo in queste ore in Campania potrebbe essere solo l'antipasto dell'offensiva degli alfiniani, pronti in tutta Italia a fare tabula rasa di tutti, ma proprio tutti, coloro che non si allineano.
Antefatto: durante il braccio di ferro tra "lealisti" e "alfiniani" il Pdl campano era riuscito a portare avanti una linea "terza", facendo riferimento direttamente a Silvio Berlusconi. Una linea che aveva visto, una volta tanto, filare d'amore e d'accordo perfino Nitto Palma e Stefano Caldoro, rispettivamente coordinatore regionale e governatore, acerrimi avversari politici fino a due settimane fa. La linea del "né con Fitto né con Alfano", apprezzatissima da Berlusconi, aveva fatto sì che i Banana's campani venissero soprannominati "gli svizzeri" all'interno del partito.
Fino a quando, pochissimi giorni fa, pare su precisa indicazione di Angelino, Gioacchino Alfano ha compiuto due mosse ultrabellicose. La prima: ha "arruolato" tra gli "alfiniani" un pezzo grosso come Paolo Romano, presidente casertano del consiglio regionale, ex fedelissimo di Nicola Cosentino. La seconda: avrebbe preso possesso (stando a voci attendibilissime) di una stanza al piano di rappresentanza della presidenza del consiglio regionale, al 21° piano della Torre al Centro Direzionale.
In quella stanza "alfanodue" starebbe ricevendo in queste ore decine e decine di sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali ai quali starebbe consegnando lo stesso, identico messaggio: il prossimo a comandare qui sarò io, Nitto Palma e Luigi Cesaro verranno cacciati non appena Angelino avrà preso il potere assoluto, regolatevi di conseguenza.
Non solo: Gioacchino avrebbe messo nel mirino in particolare proprio il coordinatore provinciale di Napoli, Luigi Cesaro (detto 'a purpetta): sarebbe la sua la prima "testa" che Gioacchino avrebbe promesso di portare ad Angelino. Per la nuova coppia d'oro delle "colombe" campane, la poltrona di coordinatore provinciale di Napoli (insieme a quella di Caserta) sarebbe strategica in vista di una ipotetica scissione e comunque fondamentale dal punto di vista politico ed elettorale. Ecco perché "alfanodue" starebbe contattando con cura certosina tutti i "cesariani" della provincia di Napoli per convincerli a mollare il loro amato Giggino.
In quest'ottica di offensiva totale delle "colombe" si collocherebbero sia l'sms spedito pochi giorni fa da una "alfiniana" campana di primo piano ai fedelissimi, dicendo di "prepararsi alla guerra di liberazione da Berlusconi" sia il fuoco di sbarramento che gli stessi "governativi" stanno indirizzando verso Mara Carfagna, lealista convinta.
Tutto chiaro, dunque, tranne un "dettaglio" mica da niente: che strada sceglierà Stefano Caldoro? Manterrà la linea "svizzera" oppure avallerà il nuovo corso militarista delle "colombe"? Mistero Fitto...
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