DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Alessandra Rizzo per âLa Stampa'
Il tragitto che separa Dublino da Londra attraverso il Mare d'Irlanda è assai breve, ma ci sono voluti quasi cento anni al Presidente irlandese per compiere una visita di stato nella capitale britannica. Michael Higgins è stato accolto dalla Regina Elisabetta al Castello di Windsor e ha tenuto un discorso a Westminster nel corso di una storica visita che sancisce la riconciliazione tra i due paesi.
Higgins è il primo Presidente irlandese in visita di stato in Gran Bretagna da quando il suo paese è divenuto indipendente nel 1921, e la giornata è stata ricca di momenti simbolici. Il viaggio stesso è un segnale tangibile di quanto il processo di pace nord-irlandese abbia trasformato le relazioni tra i due vecchi nemici.
Ad accompagnare Higgins in alcune delle tappe principali è Martin McGuinness, ex comandante dell'Ira. Un gesto impensabile anche solo fino a pochi anni fa. «Abbiamo ottenuto ciò che sembrava impossibile ottenere», ha detto Higgins, 72 anni, celebrato poeta e attivista di diritti umani oltre che politico laburista di lungo corso. «Siamo passati dagli occhi dubbiosi della separazione a quelli fiduciosi della cooperazione per arrivare, in anni recenti, agli occhi calorosi dell'amicizia».
Nel suo discorso alle camere riunite a Westminster, Higgins ha toccato corde personali, ricordando come il padre abbia combattuto contro i britannici per l'indipendenza irlandese. Ma anche temi politici, rendendo omaggio agli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998, che hanno posto fine al conflitto nord-irlandese dopo trent'anni di violenze e 3600 vittime.
I simboli non sono mancati: il tricolore irlandese che addobbava, insieme alla Union Jack britannica, le strade di Windsor durante la tradizionale processione a bordo della carrozza reale; la corona di fiori lasciata da Higgins alla tomba del milite ignoto, gesto consueto ma ricco di significato nel contesto storico dei due paesi; il raccoglimento del presidente di fronte alla tomba di Lord Mountbatten, il cugino della regina ucciso da una bomba dell'Ira nel 1979.
Ma il simbolo forse più potente sta proprio nella presenza di McGuinness, oggi vice-premier dell'Irlanda nel Nord, al banchetto offerto dalla regina al Castello di Windsor a chiusura della giornata. McGuinness è stato un alto dirigente dell'Ira ed era ai vertici del gruppo quando è stato assassinato Lord Mountbatten. Lui e la Regina si erano già incontrati a Belfast nel 2012, precedente storico e altrettanto significativo. C'era stata una stretta di mano, preparata nei minimi dettagli e avvenuta di fronte alle telecamere. La presenza di McGuinness ha destato polemiche, soprattutto tra i parenti delle circa 1800 vittime dell'Ira a dimostrazione del fatto che le ferite sono forse rimarginate ma restano fresche. «Come posso perdonare una persona che non si è mai voltata per chiedere il mio perdono?» ha detto Stephen Gault, il cui padre fu ucciso da una bomba del gruppo nel 1987.
Higgins, la cui visita dura fino a venerdì, non ha taciuto sul passato di sangue tra i gruppi protestanti e cattolici per il controllo dell'Ulster e ha sottolineato che molto resta ancora da fare per una pace duratura. Ma ha detto, l'amicizia tra Londra e Dublino è oggi «profonda e duratura».
Sabina Coyne Michael D Higgins la regina Elisabetta e il principe filippo il banchetto della regina elisabetta in irlanda Martin McGuinness daniel day lewis al banchetto della regina elisabetta in irlanda il banchetto della regina elisabetta in irlanda
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