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Da "il Giornale"
Eliminato per mettere una pietra tombale sui numerosi segreti internazionali che custodiva. legge così l'uccisione di Muammar Gheddafi, precisando che il raìs è stato «assassinato dai ribelli dopo un ordine ricevuto da una potenza estera ». Per Mahmoud Jibril «il fatto che sia stato catturato, guardato a vista per un momento, e poi sia stato assassinato è la prova che i ribelli hanno ricevuto l'ordine di ucciderlo».
Il «mandante» potrebbe essere uno Stato, un presidente o un capo, «in ogni caso una persona che ha voluto uccidere Gheddafi perché non divulgasse alcuni segreti». Quali? Di mezzo ci sono le stragi di Ustica e Lockerbie, le armi di distruzione di massa e gli accordi per il petrolio, fino al piano di colpo di Stato in Irak. Fatti scottanti, che forse solo la cattura del figlio Saif al Islam potrebbe sciogliere. E c'è un'altra rivelazione: Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) ha acquistato armi libiche durante il conflitto.
Jibril, sostituito a fine ottobre da Abdul al Rahim Al Qeeb, ha auspicato che chi ha sparato a Gheddafi non sia ucciso perché potrebbe svelare i misteri sulla fine del raìs. Due ribelli appartenenti al commando che ha scovato il Colonnello a Sirte avevano rivelato all'Ansa che «non era stato ferito da armi da fuoco» quando venne caricato in ambulanza.
Secondo la versione del Cnt, Gheddafi è stato colpito al torace e alla testa durante una sparatoria a Sirte, poi è morto nel trasporto in ospedale. Le affermazioni di Jibril danno il via a una ridda di ipotesi su chi si celi dietro la morte di Gheddafi.Molti puntano l'indice contro il Qatar, che ha sostenuto alcune delle fazioni ribelli. Altri contro gli Usa, anche perché a Sirte hanno combattuto numerosi «volontari » americani. Altri ancora sottolineano che in Libia hanno combattuto le forze speciali francesi e britanniche.
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