papa francesco bergoglio bernie sander

L'INTERNAZIONALE BERGOGLIONA - L'INVITO DEL PAPA A BERNIE SANDERS STAVA PER DIVENTARE UN NUOVO CASO-MARINO: ''NON L'HA INVITATO IL VATICANO'' - MA LA CHIAMATA PARTE DALL'ACCADEMIA PONTIFICIA, CHE RADUNERÀ PURE CORREA E MORALES, LEADER ANTI-USA - BERNIE A 3 GIORNI DALLE PRIMARIE DI NEW YORK SOSPENDERÀ LA CAMPAGNA E VERRÀ A ROMA

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Fausto Gasparroni per l'ANSA

 

papa francesco bergoglio bernie sanderpapa francesco bergoglio bernie sander

Non ci sarà solo Bernie Sanders, candidato democratico in piena corsa per la Casa Bianca, tra le personalità politiche che interverranno tra venerdì e sabato prossimi in Vaticano al convegno celebrativo per i 25 anni della "Centesimus annus", organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Nella lista dei partecipanti, infatti, ci sono anche nomi di capi di Stato, come quelli di Rafael Correa, presidente dell'Ecuador, e di Evo Morales, presidente della Bolivia.

 

Ed è singolare notare come, più o meno al pari di Sanders che non nasconde i suoi trascorsi e le sue idee di 'socialista', anche i due presidenti latino-americani che hanno accettato l'invito della Pontificia Accademia, e del suo cancelliere, l'arcivescovo argentino Marcelo Sanchez Sorondo, siano entrambi appunto di area socialista, esponenti di punta di quell'asse 'bolivariano' che ha visto come iniziatore il venezuelano Hugo Chavez.

 

papa  francesco bergoglio bernie sanderpapa francesco bergoglio bernie sander

Tra l'altro, sia Correa che Morales hanno ricevuto papa Francesco nei rispettivi Paesi durante il viaggio in America Latina che Bergoglio ha compiuto nel luglio del 2015: di Morales, in particolare, è rimasta famosa l'immagine del regalo che fece a Francesco, un crocifisso a forma di falce e martello, che molto fece discutere anche se si trattava della riproduzione di un oggetto disegnato dal padre gesuita Luis Espinal, difensore in Bolivia di operai e minatori, ucciso dai paramilitari del regime di Luis Garcia Meza il 22 marzo 1980, due giorni prima di Romero in Salvador.

 

Nel programma della conferenza di due giorni sulla "Centesimus annus", una delle encicliche sociali di san Giovanni Paolo II, Correa interverrà con uno scritto sui "Cambiamenti nella situazione politica mondiale dal 1981", che sarà discusso venerdì pomeriggio alle 15.00. Morales con un testo sulle "Nuove proposte che arrivano dall'America Latina", che tiene conto soprattutto dell'esperienza dei "movimenti popolari", al cui Incontro mondiale papa Francesco intervenne con uno storico discorso lo scorso 9 luglio a Santa Cruz de la Sierra, appunto in Bolivia.

BERNIE SANDERS LAS VEGASBERNIE SANDERS LAS VEGAS

 

L'annunciata presenza venerdì alla Casina Pio IV del candidato Usa Bernie Sanders ha fatto già parecchio discutere, come se l'esponente democratico, principale rivale di Hillary Clinton nella primarie del Partito democratico, trovasse una sponda vaticana, e in particolare del Papa, nella sua corsa alla Casa Bianca. In realtà la Santa Sede, tramite il portavoce padre Federico Lombardi, ha voluto precisare che l'invito a Sanders non era del Papa ma della Pontificia Accademia e che un incontro con Francesco - che tra l'altro sabato ha in programma il suo viaggio sull'isola greca di Lesbo - non è al momento in programma.

bernie sandersbernie sanders

 

Non si può dire neanche che il convegno alla Casina Pio IV sia politicamente orientato: come ospite italiano, ad esempio, c'è Rocco Buttiglione.

 

A discutere dei cambiamenti politici, economici e sociali nel panorama mondiale in questi 25 anni che ci separano dall'enciclica wojtyliana, con la presidente dell'Accademia, l'inglese Margaret Archer, saranno cardinali come l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, economisti come l'italiano Stefano Zamagni e l'americano Jeffrey Sachs (attivo anche sul tema della lotta ai mutamenti climatici), sociologi come l'inglese Martin Albrow e l'italiano Pierpaolo Donati, sociologi delle religioni come l'americano Josè Casanova, teologi come l'altro americano Daniel Finn.

 

 

Rocco Buttiglione Rocco Buttiglione

 

Giuseppe Sarcina per www.eddyburg.it

 

L’invito con il timbro della Pontificia accademia delle scienze sociali è stato spedito a un solo politico americano. Non al presidente e Premio Nobel Barack Obama. Non a Hillary Clinton, la candidata democratica favorita per la presidenza. E neanche a Ted Cruz, il repubblicano che sta conducendo una campagna tutta «Bibbia e Costituzione». L’ospite in arrivo dagli Stati Uniti sarà Bernie Sanders, outsider assoluto delle primarie, il senatore «socialista» ed egualitario del Vermont sospinto dall’entusiasmo dell’America più giovane.

RAFAEL CORREA RAFAEL CORREA

 

Il 15 aprile Sanders sospenderà i comizi nello Stato di New York, dove si vota il 19 aprile, e prenderà parte al convegno di riflessione sull’enciclica di Giovanni Paolo II, «Centesimus Annus» di cui cade il venticinquesimo anniversario.

 

Rafael CorreaRafael Correa

Secondo il racconto di un funzionario anonimo del Vaticano, riportato dall’agenzia Bloomberg , Sanders avrebbe fatto il possibile per essere invitato. Gli osservatori più maligni hanno subito richiamato il caso dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, accorso a Filadelfia nel settembre 2015 per presenziare a un incontro con il Pontefice. «Non l’ho invitato io», precisò in quell’occasione papa Francesco.

 

EVO MORALES E ANGELA MERKEL  EVO MORALES E ANGELA MERKEL

Ma monsignor Sanchez Sorondo, Cancelliere (una specie di direttore generale) della Pontificia Accademia ha chiarito di essere stato lui a sollecitare la partecipazione del senatore americano, spiegando anche perché: «Mi è sembrato che Sanders avesse un reale interesse nello studio dei documenti scritti dal Papa. Non ho visto altri candidati citare il Papa nella loro campagna. Non so se siano interessati a questi scritti». Monsignor Sorondo, argentino come Bergoglio, con un esercizio di carità, sorvola sullo scontro tra Donald Trump e il pontefice del 18 febbraio scorso, su muri e migranti. Eppure quello resta un passaggio chiave per ricostruire un’operazione che non si esaurisce con Sanders.

bergoglio e evo moralesbergoglio e evo morales

 

Non è ancora chiaro se, alla fine, il Papa riceverà il settantaquattrenne senatore. E in questo caso non è neanche rilevante che Sanders sia di confessione ebraica. Bisogna, invece, fare grande attenzione a come sarà composta la platea. Ci saranno il presidente della Bolivia, Evo Morales, e quello dell’Ecuador, Rafael Correa.

 

Inoltre il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga dell’Honduras e il professor Jeffrey Sachs, ascoltato consigliere di Bergoglio per la stesura dell’enciclica «Laudato si» su ecologia e sviluppo economico, pubblicata nel giugno del 2015. In quei giorni l’ambientalista Obama commentò con grande trasporto l’opera papale. Poi ci fu la visita di Francesco alla Casa Bianca e l’intesa con il presidente apparve solida.

 

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Adesso, però, la Pontificia Accademia presta attenzione a ciò che si muove oltre Obama, mettendo insieme esperienze di governo e correnti di pensiero tra le più radicali. Giusto un anno fa, nel Vertice delle Americhe a Panama, Morales e Correa si produssero in un’aspra requisitoria contro il modello economico Usa, davanti a Obama, impassibile. E Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute alla Columbia University, è punto di riferimento fondamentale per studiare i limiti del capitalismo: povertà, polarizzazione sociale, inquinamento.

 

In questo contesto, oggettivamente, sarebbe difficile immaginare un altro politico americano diverso da Sanders. Forse è esagerato pensare che stia nascendo una specie di «Internazionale Bergoglio», un’alleanza politico-culturale nel segno del riequilibrio sociale. Quello della Pontificia Accademia resta un seminario di riflessione. Tuttavia la nuova Chiesa Cattolica guidata dal pastore argentino lavora per diffondere con sempre maggiore forza la richiesta di grandi cambiamenti nelle politiche economiche e sociali.

jeffrey sachsjeffrey sachs

 

È la ricerca di un’egemonia nella «ragion pratica», nella concretezza, con uno scarto rispetto alla tradizione, come si può leggere anche nel libro in uscita di Manlio Graziano, professore alla Sorbonne di Parigi, In Rome we trust (editore Il Mulino) sui rapporti tra Usa e Santa Sede.

 

Sanders ha colto per primo questo cambio di passo: «L’imperativo morale che il Papa sta portando nella discussione è assolutamente straordinario ed è assolutamente ciò di cui il mondo ha bisogno. Questi temi non sono stati affrontati per anni». Per lui un posto in prima fila nel parterre di Francesco.