L’OPPOSITORE DI PUTIN SCONFITTO ALLE ELEZIONI PER IL SINDACO DI MOSCA: IL CANDIDATO DEL CREMLINO VINCE AL PRIMO TURNO E SENZA BROGLI

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Fabrizio Dragosei per "Corriere della Sera"

Non ha vinto, ma Aleksej Navalny, uno dei principali oppositori, ha dimostrato di esistere e di avere una discreta forza politica, almeno nella capitale. Sarebbe invece stato eletto sindaco di Mosca già al primo turno Sergej Sobyanin, l'uomo che il Cremlino aveva scelto come suo candidato (non ufficiale) in quelle che, secondo gli oppositori, sono le prime elezioni libere dell'era Putin. Un esperimento riuscito, dunque, che potrebbe convincere il presidente russo ad allentare le briglie e avviare il Paese verso una maggiore democrazia.

Poco più di un mese fa Navalny era stato condannato a cinque anni di carcere per un presunto furto di legname. Ma già il giorno dopo la sentenza, con grande sorpresa della stessa opposizione, era stato liberato perché potesse partecipare alla campagna elettorale. Il voto, poi, non avrebbe fatto registrare brogli significativi, anche secondo i primi dati dell'organizzazione non governativa Golos che si occupa di monitorare i seggi.

In base agli exit poll, dunque, Sobyanin avrebbe superato il 50 per cento (viene accreditato del 52 o 56 per cento dei consensi), rendendo così non necessario il ballottaggio. Navalny è secondo, con il 29 o 32 per cento. Un risultato lontano da quello del sindaco uscente, ma di tutto rispetto se si pensa che la sua campagna non ha potuto contare sui mezzi di informazione ufficiale.

Gli uomini dell'avvocato-blogger, comunque, dicono che i risultati sono diversi e affermano che nessuno ha superato il 50 per cento. In particolare lo stesso Navalny avrebbe addirittura sfiorato il 40 per cento.

Tutti i sondaggi condotti prima del voto davano in realtà lo sfidante ben lontano da Sobyanin e quindi un risultato diverso sarebbe assai anomalo. Il blogger trentasettenne è stato attaccato anche da Putin in persona. In un'intervista ha detto che Navalny non ha le carte in regola per fare il paladino anti-corruzione: «È balzato su questo cavallo, ma per combattere la corruzione bisogna avere un passato immacolato». E invece, per il presidente russo, Navalny «ha creato guai» dovunque ha messo le mani.

Prima di finire nell'amministrazione di Putin, Sobyanin aveva lavorato in Siberia dove aveva dato buona prova di se. Un insolito endorsement gli è arrivato da Mikhail Khodorkovskij, il magnate petrolifero finito in galera dieci anni fa dopo aver rotto con Putin.

«Non è una cattiva persona, anche se è nella squadra di Putin», ha detto l'ex patron della Yukos che lo conosce da molto tempo. «È possibile che sia una buona scelta per Mosca», ha aggiunto. Poi ha comunque invitato tutti a votare Navalny, «per aiutare una persona innocente ad evitare una pesante condanna».

Quello di Mosca, dicevamo, è stato un esperimento per gli strateghi del Cremlino. Le attuali «opposizioni» presenti in Parlamento, vale a dire i comunisti e i nazionalisti di Zhirinovskij, sono oramai troppo screditate. Un nuovo movimento come quello di Navalny, contro la corruzione e con una forte impronta nazionalista, potrebbe portare un po' d'aria fresca e mettere sotto controllo gli indignati metropolitani che l'anno scorso manifestavano nelle piazze di Mosca.

Vedremo se Navalny rimarrà fuori dal carcere e se gli sarà consentito di proseguire l'attività politica.

 

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