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L'UE STOPPA IL PIANO DEL GOVERNO SULLE CONCESSIONI BALNEARI: C’E’ IL RISCHIO CAOS SUI BANDI - IL 7 LUGLIO SCORSO BRUXELLES HA MANDATO UNA LETTERA A ROMA CON ALCUNI RILIEVI, AD INIZIARE DAGLI INDENNIZZI, SUL DECRETO LEGGE CONVERTITO NEL NOVEMBRE SCORSO - IL GOVERNO DOVRÀ INTERVENIRE MA NON C’È UNA SCADENZA PRESTABILITA. L’OBIETTIVO È ARRIVARE ALLA CHIUSURA DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE, PERCHÉ IN CASO CONTRARIO L’ESITO FINALE SAREBBE DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE…

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Francesca Basso per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

STABILIMENTI BALNEARI A RIMINI

Si aggiunge un nuovo capitolo alla saga che contrappone Roma all’Unione europea nell’ormai annosa vicenda delle concessioni balneari, di cui Bruxelles chiede la messa a gara e su cui è stata aperta una procedura d’infrazione contro l’Italia già nel 2020, ancora in corso, per inosservanza della direttiva Bolkestein.

 

Bruxelles il 7 luglio scorso ha mandato una lettera a Roma — anticipata ieri dal Giornale — con alcuni rilievi sul decreto legge convertito nel novembre scorso. Alcuni punti non vanno bene. Il decreto prevede che i Comuni indicano le gare per riassegnare le licenze dal settembre 2027 ma con la possibilità di anticiparle (cosa che piace alla Commissione) e contempla degli indennizzi, seppure con un perimetro ben delimitato, in favore di chi vedrà subentrare un nuovo concessionario.

PROTESTE DEI BALNEARI CONTRO IL GOVERNO MELONI

 

Tuttavia a pagare gli indennizzi non sarà lo Stato: a farsene carico saranno gli assegnatari delle nuove licenze nella loro veste di «concessionari subentranti». Gli indennizzi, che sono stati la soluzione per far accettare alla categoria la messa a gara dal 30 settembre 2027, la parte dolente per Bruxelles.

 

Nella sua lettera la Commissione europea ricorda che «qualsiasi obbligo imposto al nuovo concessionario di pagare un indennizzo all’operatore uscente — spiega un portavoce — non deve creare oneri indebiti che, de jure o de facto, scoraggino i nuovi operatori dal partecipare alle procedure di selezione». Il risarcimento, prosegue l’esecutivo comunitario, deve rimanere limitato «esclusivamente agli investimenti non ammortizzati, non deve avere carattere dissuasivo né portare a un risarcimento eccessivo».

STABILIMENTI BALNEARI A RIMINI

 

 

(...)

Adesso il governo dovrà intervenire ma non c’è una scadenza prestabilita. L’obiettivo di Roma è arrivare alla chiusura della procedura di infrazione, perché in caso contrario l’esito finale sarebbe davanti alla Corte di giustizia Ue con una possibile multa giornaliera.

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera