L’ULTIMA DIFESA DEL BANANA: CONTRO LA BOCCASSINI LA BOCCA DI FUOCO DI CANALE 5

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Mattia Feltri per "la Stampa"

Se davvero di guerra si tratta, Silvio Berlusconi tira fuori l'arma segreta e anche piuttosto anomala: domenica sera - in contemporanea con la caccia alla Champions League del suo Milan - gioca d'anticipo sull'arringa del sostituto procuratore Ilda Boccassini prevista per l'indomani mattina al tribunale di Milano.

Una mossa imprevedibile e sfrontata: Canale 5 trasmetterà alle 21,10 qualcosa di ibrido fra la docufiction, il programma d'approfondimento e il talk show sulle fiammeggianti notti di Arcore, e in particolare sul caso di Karima El Mahroug, Ruby Rubacuori per i patinati. Il titolo dello speciale, non proprio minimalista, ha il compito di spiegare l'eccezionalità dell'operazione: «La guerra dei vent'anni: Ruby, ultimo atto».

Ecco, due decenni di cannoneggiamento giustificherebbero lo stupefacente spiegamento della rete ammiraglia che nel tempo, col suo telegiornale e le trasmissioni politiche, ha (quasi) sempre mantenuto una orgogliosa equidistanza. Il lavoro sporco, ma onestamente sfacciato, toccava a Emilio Fede e a qualche comizio azzurro mandato in onda integrale nelle serate di Retequattro.

Ora si cerca di bilanciare le cronache dei giornali - abbondanti, anche un po' guardone e povere di dubbi - con la potenza di fuoco di Canale 5. Un'offensiva di cui si è saputo qualcosa soltanto ieri, due giorni prima, e che precederà di poche ore la nuova manifestazione dei parlamentari del Pdl, convocati per lunedì mattina in un hotel milanese di piazza Fontana.

Il piccolo pregiudizio - si dovrà valutare domenica sera l'equilibrio del prodotto - nasce non soltanto dal perentorio titolo, ma anche dalla lettura del comunicato stampa con cui si annuncia l'evento: «L'obiettivo è riepilogare e rendere comprensibile al grande pubblico l'intricata trama, degna di un avvincente legal thriller, iniziata la notte del 27 maggio 2010 (quando Ruby viene fermata a Milano e l'allora premier telefona in questura raccomandando un po' d'attenzione per «la nipote» di Mubarak, fatto per il quale deve rispondere di concussione, ndr) e proseguita fino a oggi».

Una prosa asciutta che però annuncia due interviste esclusive, a Berlusconi e Ruby medesima, cioè l'imputato e la parte lesa che tale non si considera. Il riassuntone, insomma, si preannuncia un po' asimmetrico. Oltretutto che non mancheranno le chicche di risvolto feticista, con immagini in esclusiva della «sala delle cene» (quelle cosiddette «eleganti») e della «taverna di Arcore», cioè due luoghi «su cui tanto si è fantasticato».

In effetti la «taverna di Arcore» sarebbe poi la celebre discoteca con palo della lap dance dove le ragazze offrivano travestimenti e svestimenti. E dove si sarebbe consumato il reato di induzione alla prostituzione minorile poiché Ruby vi avrebbe preso parte, con le conseguenze pratiche del caso, che peraltro lei nega, prima del compimento dei diciotto anni.

Si sentiranno poi gli audio originali «dei funzionari e dei pubblici ministeri in servizio quella sera», oltre ad alcune deposizioni più care alla difesa: quella del pm dei minori Annamaria Fiorillo, del capo di gabinetto Piero Ostuni, del medico Alberto Zangrillo, dell'eurodeputata berlusconiana Licia Ronzulli, oltre che di Carlo Rossella, gran signore dalle amicizie trasversali (proprio ieri Dagospia pubblicava le sue foto in compagnia di Michele Santoro sullo yacht di Diego Della Valle).

La trasmissione è presentata come «il primo esperimento di un genere legato al racconto d'attualità in prima serata che la rete intende proporre al pubblico con regolarità». Se ne arriveranno altre, si vedrà.

Ma per il momento è difficile non immaginarsi Berlusconi pronto a resistere fino all'ultima trincea, con tutti i mezzi e tutti gli uomini, proprio nel momento in cui la sfida pluridecennale sembra prossima alla definizione: stanno arrivando condanne una dietro l'altra, e nuove inchieste dall'aria non del tutto fumosa - come quella di Napoli sull'ex senatore Sergio De Gregorio che ammette di essere stato pagato per passare al centrodestra - procedono con rapidità.

Se, per innalzare una barricata ancora, al Cavaliere tocca di andare dritto e nella maniera più plateale dentro il conflitto d'interessi che è pesato così disastrosamente per l'intera Seconda repubblica, lui ci va senza battere ciglio. È la sua guerra, e non prevede prigionieri.

 

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