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“LA PROPOSTA DI GIORGIA MELONI? È UN’INIZIATIVA FARLOCCA” – I CONSIGLIERI DI ZELENSKY SONO SCETTICI SULL’IPOTESI DI ESTENDERE ALL’UCRAINA L’ARTICOLO 5 DELLA NATO: “NON CI ASSICURA ALCUNA PROTEZIONE. GIÀ ADESSO GLI ALLEATI OCCIDENTALI POTREBBERO INVIARE TRUPPE PER AIUTARCI A CONTRASTARE LE UNITÀ NORDCOREANE CHE COMBATTONO ASSIEME AI RUSSI. MA NESSUNO FA NULLA” – ANCHE MACRON E STARMER DUBITANO MOLTO DELL’IDEA, CHE NON DISPIACEREBBE A TRUMP (E ANCHE PUTIN AVREBBE DATO L’OK): I “VOLENTEROSI” PROMUOVONO UN ROBUSTO CONTINGENTE MILITARE DA SCHIERARE IN UCRAINA, PER GARANTIRE UN EVENTUALE ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO

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1. LA MISSIONE DECISIVA DI VOLODYMYR L'EUROPEO

Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

MEME SU DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI BY EMILIANO CARLI

[…] È dal tempo dei falliti negoziati di Istanbul nel marzo-aprile 2022 che Kiev chiede precise garanzie di sicurezza e difesa agli alleati occidentali.

 

Se è ormai assodato che l’Ucraina non potrà entrare nella Nato, diventa più che mai necessario ottenere altre formule di difesa militare.

 

I consiglieri del presidente si dicono per esempio molto scettici sull’idea di Giorgia Meloni di adattare l’articolo 5 della Nato all’Ucraina senza che diventi membro a pieno titolo dell’Alleanza.

 

«Si tratta di un’iniziativa farlocca. Non ci assicura alcuna protezione. Già adesso gli alleati occidentali potrebbero inviare truppe per aiutarci a contrastare le unità nordcoreane che combattono assieme ai russi.

 

Ma nessuno fa nulla», scriveva ieri mattina Serhiy Sternenko, un militare volontario che gestisce un sito molto popolare. Non è chiaro tra l’altro che fine abbiano fatto le richieste avanzate da Putin sul disarmo ucraino e sulla rimozione di Zelensky: due condizioni assolutamente inaccettabili sia da Kiev che dai partner europei.

 

vladimir putin donald trump anchorage alaska 2 foto lapresse

È però indicativo che sia i media che i social locali insistano sui relativi successi delle controffensive ucraine degli ultimi giorni nella zona del Donbass. A contrastare la propaganda di Mosca, che appena prima del summit Trump-Putin in Alaska aveva enfatizzato le avanzate delle truppe russe, i comandi ucraini sostengono adesso che il fronte sostanzialmente tiene e in molto casi i nemici sono stati «eliminati o ricacciati indietro».

 

Ancora Sternenko osserva che la ritirata dal Donbass, come esige Putin, significherebbe per gli ucraini lo smantellamento di un complicato e costoso sistema di bunker, postazioni e difese militari costruito lentamente sin dal 2014. «Trump premerà Zelensky a capitolare alle condizioni capestro di Putin — scrive il blogger —. Un modo per disarmarci in vista del prossimo attacco».

 

DONALD TUSK - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

2. L’OBIETTIVO DEI SETTE: CAPIRE QUANTO L’ALLEATO SIA DAVVERO DISPOSTO A PROTEGGERE L’UCRAINA

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

[…]   Negli ultimi giorni, un po’ a sorpresa, ha ripreso quota la proposta avanzata mesi fa da Giorgia Meloni: estendere all’Ucraina il meccanismo di solidarietà previsto dall’articolo 5 della Nato. Vale a dire: tutti i Paesi corrono in soccorso di un partner sotto attacco.

L’idea è stata evocata da Trump nella chiamata collettiva con gli alleati europei, subito dopo il faccia a faccia con Putin.

 

STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA

Francesi e britannici sono scettici. Macron e Starmer sono stati a lungo i promotori di un robusto contingente militare da schierare in Ucraina, per garantire un eventuale accordo di cessate il fuoco. C’è chi evoca, di nuovo, il «gelo» tra Parigi e Roma.

 

In realtà, si sta cercando una sintesi: tutti sono convinti che sarebbe politicamente suicida dividersi alla vigilia del confronto collettivo con Trump. Il «simil articolo 5» non esclude necessariamente il dispiegamento di una forza di interposizione.

 

E qui si arriva al terzo lato, quello di Putin, il più indecifrabile. Finora il numero uno del Cremlino aveva rifiutato anche solo l’ipotesi di una presenza militare europea in Ucraina. Steve Witkoff, stretto consigliere di Trump, dice che Putin avrebbe cambiato idea.

 

È davvero così? È un altro punto segnato in rosso nell’agenda dei sette leader europei in viaggio verso l’America.

keir starmer emmanuel macron e Friedrich Merz a kiev

volodymyr zelensky e giorgia meloni conferenza per la ricostruzione dell ucraina foto lapresse

DONA AL TRUMP - MEME SU VOLODYMYR ZELENSKY BY EMILIANO CARLI

volodymyr zelensky giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse

VOLODYMYR ZELENSKY ABBRACCIA GIORGIA MELONI - CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL UCRAINA -