matteo salvini giorgia meloni

ALTA TENSIONE IN PARLAMENTO – LA LEGA RIPRESENTA L’EMENDAMENTO SUL TERZO MANDATO, SCINTILLE CON I MELONIANI CHE RINGHIANO: “CERCARE O CREARE SPACCATURE SU TEMI CHE NON SONO NELL’AGENDA NEL CENTRODESTRA SPIACE” – TENSIONE ANCHE SULLA PROPOSTA DEL CARROCCIO DI ABOLIRE IL BALLOTTAGGIO PER I GRANDI COMUNI (SOPRA I 15MILA ABITANTI) SE SI VINCE CON OLTRE IL 40% DEI VOTI - IL PD: “E’ UNO SFREGIO ALLA DEMOCRAZIA A 3 MESI DAL VOTO. LA LEGA SI FERMI”

Da corriere.it

 

meloni salvini

Giornata ad alta tensione in Parlamento, su due temi: il terzo mandato per i governatori di Regione e l’ipotesi di modifica della regola che prevede, per le elezioni amministrative nei comuni al di sopra dei 15 mila abitanti, un ballottaggio se il vincitore del primo turno non ottiene la maggioranza assoluta delle preferenze.

 

Il caos sul ballottaggio

La Lega, con un emendamento al dl Elezioni, ha proposto di abolire il ballottaggio per l’elezione a sindaco nei «grandi» comuni — quelli appunto al di sopra dei 15mila abitanti — se non è raggiunto il quorum del 40% dei voti.

 

Ecco il testo della proposta del partito guidato da Matteo Salvini: «È proclamato eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi, a condizione che abbia conseguito almeno il 40 per cento dei voti validi.

 

Qualora due candidati abbiano entrambi conseguito un risultato pari o superiore al 40 per cento dei voti validi, è proclamato eletto sindaco il candidato che abbia conseguito il maggior numero di voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o con il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età».

giorgia meloni matteo salvini

 

Immediata la reazione delle opposizioni, a partire dal Pd guidato da Elly Schlein: «La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche».

 

 

Il terzo mandato

Sempre la Lega, come annunciato, ha depositato un emendamento per permettere ai presidenti di Regione di essere eletti anche per un terzo mandato: un testo che era stato bocciato in commissione Affari costituzionali dopo aver ricevuto anche il parere contrario del governo.

 

Il governo ha deciso di rimettersi all’Aula in Senato, come già fatto in Commissione, garantendo ai parlamentari della maggioranza libertà di voto.

 

Fratelli d’Italia ha però fatto notare come «spiaccia» creare «spaccature su temi non in agenda»: «Noi speravamo che l’emendamento sul terzo mandato non finisse in Aula. Cercare o creare spaccature su temi che non sono nell’agenda nel centrodestra spiace. Ma non è niente di così grave», ha detto a LaPresse il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon, vicecapogruppo a Palazzo Madama

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